Doveva essere l’alba di una Terza Repubblica, già annunciata durante la convention del 17 novembre, e invece si tratta solo del “colpo di coda della Prima Repubblica”. E senza un impegno in prima persona di Mario Monti per Luca Cordero di Montezemolo “sarà difficile esserci”. Il patron della Ferrari, con il ritorno in campo di Silvio Berlusconi e un centrosinistra sempre più schiacciato – a suo giudizio – su posizioni radicali, starebbe riflettendo sull’opportunità o meno di presentare una propria lista alle prossime elezioni politiche. Ad alcuni suoi interlocutori parlamentari avrebbe spiegato che “arrivati a questo punto” non ci sono alternative: “o Monti offre la possibilità politica di una convergenza di tutti i soggetti che si ispirano alla sua esperienza di governo oppure sarà complicato esserci”.
Un concetto espresso anche davanti ai suoi collaboratori, al lavoro da quasi un mese sull’organizzazione del movimento. “Sono discussioni da blog…”, minimizza Piercamillo Falasca, giovanissimo coordinatore dell’associazione Zero+, parte attiva del movimento Verso la Terza Repubblica. E’ un fatto, però, che nei giorni scorsi si sia messa in stand by anche l’iniziativa che avrebbe dovuto mettere insieme Montezemolo, Fini e Casini e programmata inizialmente per il 20 dicembre. Voluta soprattutto dai leader di Udc e Fli, la convention sembra definitivamente archiviata seppure dai partiti fanno sapere che “si è comunque al lavoro per una iniziativa, da tenere prima di Natale, a cui sarà invitato anche il movimento di Montezemolo”. Il patron della Ferrari continua ad essere in contatto anche con i deputati del Pdl e del Pd che vorrebbero la discesa in campo del Professore. Nel Pdl, in particolare, ci sono una trentina di parlamentari pronti a sostenere Monti qualora decidesse di scendere in campo.