Sanremo a rischio causa della crisi di governo, delle elezioni e delle “pressioni” del Pdl sui due conduttori, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto che l’altra sera nel suo monologo aveva commentato il ritorno di Silvio Berlusconi: “Hai rotto il c…”, frase diventata ieri una delle tendenze italiane di Twitter. E così oggi Fabrizio Cicchitto punta il dito contro “l’imparzialità” della coppia e il consigliere d’amministrazione Antonio Verro (in quota Pdl) pensa a un rinvio della manifestazione canora.
Qualcuno alla Rai ma anche nel gruppo di lavoro di Fazio aveva già paventato il pericolo un minuto dopo che Angelino Alfano aveva annunciato in aula alla Camera che l’esperienza del governo Monti era conclusa. Ma quando ieri il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha ipotizzato le date del 17 e del 24 febbraio per le elezioni politiche dal timore si è passati alle riunioni operative: cosa fare con il Festival di Sanremo fissato dal 12 al 16 febbraio? E’ possibile blindare cinque prime e seconde serate di Rai1 senza approfondimenti politici nella settimana delle elezioni o in quella immediatamente precedente? Per adesso, per metterla in termini percentuali, le due opzioni (lasciare tutto com’è o spostare il festival) sarebbero – a quanto apprende l’Adnkronos – al 50%.
Ma il dibattito interno all’azienda e politico è appena iniziato ed è ancora gravato da importanti variabili, prima fra tutte la data certa del voto. A gettare per primo il sasso nello stagno, è stato il consigliere d’amministrazione Antonio Verro: “Credo che l’azienda debba cominciare a porsi il problema di un’eventuale sovrapposizione tra elezioni politiche e Festival di Sanremo. Se il Festival, oggi calendarizzato dal 12 al 16 febbraio, dovesse trovarsi a cadere nella settimana delle elezioni o in quella subito precedente, io francamente sarei per un suo rinvio”, ha detto il consigliere sottolineando di attendere sulla questione risposte tanto dalla commissione di Vigilanza quanto dall’Azienda. “Il servizio pubblico – aggiunge il consigliere – sarà infatti chiamato in quel periodo a rispettare una serie di obblighi che, nelle prossime settimane, saranno definiti più nel dettaglio dalla Commissione di Vigilanza. Occorre rapidamente prendere una decisione perché c’è il rischio da un lato di non offrire ai cittadini un’adeguata informazione in campagna elettorale e, dall’altro, di condizionare troppo il più importante spettacolo della televisione italiana”.
A questo si aggiunge la reprimenda del capogruppo alla Camera del Pdl. “L’ipocrisia regna sovrana nel sistema delle comunicazioni. Fra poco tempo scatta la par condicio. Epperò, proprio alla vigilia delle elezioni, il Festival di Sanremo previsto per il 12-16 febbraio 2013 sarà guidato da due personalità come Fazio e la Littizzetto che non sanno dove stia di casa l’imparzialità“. “Entrambi già si stanno esibendo con toni marcatamente di parte e la Littizzetto ci ha fatto capire quello che ci aspetta. Tutto ciò pone la presidente della Rai Tarantola e il dg Gubitosi davanti ad enormi responsabilità”.
Proprio perché così importante e visto dai telespettatori, Sanremo vuol dire anche ingenti investimenti pubblicitari e accordi con gli sponsor: ma gli esperti del settore sostengono che, tutto sommato, non sarebbe questo il problema più grande. E che chi è disposto a legare il suo ‘brand’da inserzionista o da sponsor al Festival dal 12 al 16 febbraio, lo sarebbe anche dal 26 febbraio al 2 marzo o dal 5 al 9 marzo (le due alternative più probabili allo studio a Viale Mazzini). Diverso è però il discorso sulla costruzione dello spettacolo e sulla presenza di ospiti e superospiti italiani e internazionali. Qui non è affatto detto che chi è disponibile un giorno lo sia il giorno successivo, figuriamoci a due o tre settimane di distanza. Più gli ospiti sono appetibili, più hanno le agende fitte e programmate con mesi e mesi di anticipo. Nelle scorse settimane si era parlato di trattative con nomi del calibro di Paul McCartney così come Penelope Cruz aveva ammesso in diretta a ‘Che tempo che fa’ che forse sarebbe ripassata in Italia a febbraio per il festival. Chissà se ripasserebbe anche a marzo? Chi conosce Fabio Fazio e la meticolosità con cui costruisce il ‘racconto’ dei suoi show non può immaginarlo raggiante all’idea di iniziare d’accapo il lavoro partito quest’estate sugli ospiti. Ma sull’altro piatto della bilancia ci sono argomentazioni che pesano altrettanto. Impedire su Rai1 per cinque serate in periodo immediatamente pre-elettorale l’approfondimento informativo politico in quel periodo potrebbe non essere facile. Sarebbe la prima volta, per esempio, che ‘Porta a Porta’ non andrebbe in onda prima di una tornata elettorale politica: l’epoca del famoso ‘bavaglio’ preelettorale ai talk show è stata introdotta dalla Rai in occasione delle elezioni regionali del 2010 ma non ha riguardato elezioni politiche.
La commissione di Vigilanza dovrà comunque approvare un regolamento sulla comunicazione politica Rai in campagna elettorale. Ma, a sentire il vicepresidente della commissione bicamerale, Davide Caparini della Lega Nord, non si sente alcuna necessità di un rinvio del festival, previsto dal 12 al 16 febbraio, in caso di elezioni il 17 o il 24 febbraio. “Il festival di Sanremo -sottolinea Caparini- è un programma di intrattenimento e non attiene in alcun modo alle competenze della commissione di Vigilanza. Il Festival è un evento fondamentale per la Rai sia in termini di ascolti che di raccolta pubblicitaria e in Rai ci sono tutte le competenze perché non vi si debba rinunciare anche se cadrà immediatamente prima delle elezioni. La Vigilanza si occupa dei programmi di comunicazione politica in senso stretto, che possono essere ospitati in tutti gli altri spazi dei palinsesti Rai che il festival non occuperà. Poi ci sono le altre trasmissioni, quelle d’informazione e quelle d’approfondimento politico, che vengono ricondotte sotto la responsabilità di un direttore di testata. Ma della collocazione di queste ultime si occupano appunto i direttori di testata d’accordo con i direttori di rete e non la commissione di Vigilanza”, conclude Caparini. Oggi a Viale Mazzini si sono già tenute le prime riunioni. Ma la priorità da cui tutto ora dipende è una sola: conoscere il prima possibile la data certa in cui gli italiani verranno chiamati alle urne. E una volta conosciuta la data irrevocabile del voto, stabilire di conseguenza quella irrevocabile del festival e lavorare per assicurare allo spettacolo gli ‘effetti speciali’ che i telespettatori di Rai1 si aspettano. Perché Sanremo continui ad essere Sanremo.
“Nella vecchia Rai c’erano consiglieri di amministrazione e dirigenti che prendevano di mira Biagi, Santoro, Saviano, Fazio, Dandini, Littizzetto, tanto per fare solo qualche esempio. Nella nuova Rai ci sono consiglieri e dirigenti che hanno di nuovo preso di mira Fabio Fazio e Luciana Littizzetto e, addirittura, vorrebbero spostare le date del Festival di Sanremo”. Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, parte da questa premessa per dirsi certo che “la proposta (di rinvio del festival, ndr) non verrà neppure presa in considerazione, anche perché la mancanza di senso del ridicolo potrebbe rivelarsi rovinosa anche per la nuova Rai”.