“Abbiamo sopportato troppe di queste tragedie. Il nostro cuore è infranto” ha detto Barack Obama, commosso, durante il messaggio alla nazione parlando della sparatoria nella scuola “Sandy Hook” del Connecticut che ha provocato 29 morti, tra cui 22 bambini. E ha aggiunto: “Siamo tutti genitori. Dobbiamo unirci per fare azioni ed evitare altre stragi“. E’ tornato così a pronunciarsi sul discusso emendamento che dà il diritto ai cittadini americani di possedere armi. Già nel pomeriggio il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, aveva dichiarato: “Il presidente Obama resta impegnato nel cercare di rinnovare il divieto di vendita delle armi d’assalto”. Nel frattempo il presidente ha disposto che tutte le bandiere americane vengano messe a mezz’asta fino al 18 dicembre in segno di lutto per le vittime.
L’orrore di Newtown ha scosso il mondo politico americano: anche se Jay Carney ha detto che “non è oggi il giorno” per parlare di nuove leggi, altri leader, come il governatore di New York, Andrew Cuomo, non hanno avuto dubbi. “Siamo di fronte a un altro insensato atto di violenza provocato da armi. Dobbiamo ritrovarci uniti, come società, per un giro di vite contro le armi che hanno provocato la morte di tanti americani innocenti”.
E la vigilia dell’anniversario del secondo emendamento della Costituzione statunitense che garantisce il diritto di possedere armi, emesso il 15 dicembre del 1791 e da tempo al centro di un accesissimo dibattito nazionale, coincide proprio con il massacro di bambini nella scuola del Connecticut. L’emendamento affonda le sue radici nelle occupazioni da parte dell’Impero britannico e spagnolo. Il possesso di un’arma da parte delle milizie cittadine, durante gli anni delle grandi colonizzazioni europee, era l’unico strumento che gli americani avevano per difendere territori, case e famiglie. “Essendo necessaria una milizia ben regolamentata per la sicurezza di uno Stato libero, il diritto per le persone di detenere e di portare armi non potrà essere infranto” recita la norma costituzionale che, da sempre, è stata oggetto di un’accesa discussione tra chi sostiene che faccia riferimento solo ad esercito e forze dell’ordine e chi, invece, ritiene coinvolga anche i privati. Le corti hanno interpretato il suo significato in diversi casi giudiziari sin dal 1900, decretando, più di una volta, che l’emendamento andava applicato solo in favore dei primi. In molti Stati americani chiunque può richiedere ed ottenere la licenza al possesso di armi, anche se ogni stato ha sue precise regole in merito. In gran parte del Paese chi ha più di 21 anni può acquistare una pistola. E’ inoltre vietato l’acquisto di armi da parte dei minori, ma non sempre il suo uso: nelle battute di caccia, al minore è consentito l’uso delle armi se accompagnato da genitore o da persona competente.
E dopo la notizia della strage nella scuola elementare “Sandy Hook” anche i frati francescani di Assisi sono intervenuti. “Basta armi al supermercato! Basta alla cultura delle armi! Basta con la strage degli innocenti!”. “Sono tante, troppo frequenti, queste tragiche sparatorie che sollevano – ha detto padre Giuseppe Piemontese, Custode del Sacro Convento di Assisi – la questione della facilità con cui ci si può procurare legalmente le armi negli Stati Uniti per poi usarle in modo assassino”.