È un’altra giornata di fuoco per il Pdl e tutto il centrodestra, tra venti di scissione e alleanze in bilico. È tutto un gioco di equilibrismi quello che si sta conducendo alla corte di Berlusconi, un gioco in continua evoluzione, di cui si possono solo intuire le prossime mosse. Dopo il monologo televisivo del Cavaliere, questa mattina, nella residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore, l’ex premier ha incontrato prima il segretario della Lega Nord Roberto Maroni. I due sono stati raggiunti subito da Angelino Alfano, poi dal coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani, da Ignazio La Russa, Daniela Santanchè e, in ultimo, anche dall’avvocato Niccolò Ghedini. Il primo ad andarsene è stato Maroni, che è schizzato verso via Bellerio, quartier generale della Lega Nord, dove nel primo pomeriggio è in programma una riunione del consiglio federale, l’organo più importante del partito. Di certo oggi il Carroccio non prenderà decisioni sulle alleanze: per questo è stata rinviata la conferenza stampa annunciata ieri per il dopo Federale. A quanto si è appreso infatti, per Maroni “c’è bisogno ancora di qualche giorno”, per non interrompere il dialogo avviato.

Anche se il nodo della questione sembra ormai chiarito: se Monti non scende in campo, Berlusconi è sempre convinto di essere l’unico a sparigliare le carte nel centrodestra, pescando nell’area dei moderati delusi. E lo avrebbe ribadito a chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore: stiamo risalendo nei sondaggi. Il Cavaliere teme la candidatura del Professore, perchè gli porterebbe via tanti voti degli indecisi al centro e molti parlamentari di fede pidiellina, ma sa bene che allo stato non ci sono molte alternative e vuole giocarsi la sua partita fino in fondo, come leader di una nuova coalizione fondata sull’asse Lega e Pdl (versione riveduta e corretta) e articolata in più liste movimento con gli ex An dentro. Per tutta la settimana il Cavaliere sarà in tv per tirare la volata elettorale (vuole stanare i ‘montianì e far sentire il suo fiato sul collo del Professore). A cominciare da domani sera con la partecipazione a Porta a Porta.  Stamane ad Arcore Berlusconi avrebbe raggiunto un’intesa di massima con il Carroccio per la candidatura di Roberto Maroni alla presidenza della Regione Lombardia (Maria Stella Gelmini è disposta al ticket ma si sfilerebbe in caso di corsa solitaria della Lega). In cambio del sostegno al Pirellone, Berlusconi avrebbe ottenuto il via libera politico al suo ruolo di ‘federatore’ della nascente coalizione di centrodestra, rinunciando alla premiership per il 2013 e lanciando, di fronte a una improbabile vittoria, la candidatura di Alfano a premier. Una mossa dettata dalla necessità di tenersi buono Maroni, senza scontentare lo stesso Alfano. Per una parola definitiva sul nodo dell’alleanza con il Carroccio bisognerà aspettare, però, venerdi prossimo, quando Berlusconi e Maroni si rivedranno per fare il punto della situazione e dare un’indicazione precisa sul nome per la corsa a palazzo Chigi. 

L’unico a rilasciare dichiarazioni all’uscita da villa San Martino è stato Ignazio La Russa, che ha anticipato la possibilità – poi confermata nel pomeriggio durante la registrazione di Porta a Porta – di una scissione del Pdl: “Ho avuto un colloquio faccia a faccia con Berlusconi in assoluta amicizia e lealtà come sempre – ha spiegato – le valutazioni non le faccio naturalmente da solo, ma entro oggi qualche cosa maturerà”. Sollecitato sul tema ha aggiunto: “Sono venuto a parlargli della possibilità che sorga, collegato al centro destra e al Popolo delle libertà, anche un altro soggetto. Ne abbiamo parlato in assoluta amicizia e condivisione”. La Russa non ha invece voluto aggiungere altro, nemmeno in merito al contenuto del colloquio tra Berlusconi e Maroni, che dovrebbe determinare le sorti dell’eventuale alleanza in vista delle regionali lombarde. Angelino Alfano ha lasciato villa San Martino poco dopo La Russa. Se ne è andato di gran fretta, proprio come aveva fatto una settimana fa all’uscita del vertice milanese del Pdl di via Rovani.

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