“Si tratta di uno di quegli emendamenti sul finire, notturni, che creano dei problemi”. Renato Balduzzi è un ministro tecnico, ma evidentemente s’è accorto presto di come funzionano le cose in Parlamento. Il titolare della Salute si riferisce a una normetta spuntata in Senato, senza avere molta attinenza con la materia, nella legge di Stabilità che ieri è diventata legge. Cosa prevede? Semplicemente che sangue e prodotti emoderivati provenienti da Stati Uniti e Canada non avranno più bisogno dell’autorizzazione preventiva dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per essere importati nel nostro Paese: il che vuol dire che queste preparazioni – componenti del sangue che vengono separati attraverso un sofisticato sistema di centrifugazione del sangue – possono arrivare liberamente dal Nord America e non, per dire, dalla Francia. Col rischio che si incorre nel paradosso di rendere facile l’importazione di emoderivati da paesi – come molti Stati Usa – in cui il sangue si può vendere (e molti poveri lo fanno), mentre in Italia è vietato.
Ora Balduzzi, dopo le proteste di area Pd (Marino, Miotto e altri), è preoccupato e pensa addirittura a un “provvedimento d’urgenza” giustificato coi “pericoli per la salute pubblica”. Resta una domanda: com’è arrivato questo strano emendamento nel ddl stabilità? Ce lo ha messo Cesare Cursi, Pdl di rito aennino, già capo segretaria di Amintore Fanfani, ex sottosegretario alla Salute. Conosciuto l’esecutore, forse è il caso di chiedersi a chi interessa questo emendamento: quante sono le aziende interessate? La risposta si trova nelle parole di Ignazio Marino, chirurgo di fama mondiale e senatore del Pd: “Sugli emoderivati l’Italia è di fatto in un regime di monopolio: dal 1990 gli emoderivati sono prodotti da un’unica azienda farmaceutica, la Kedrion (di Castelvecchio Pascoli, Lucca, ndr). Nel 2011, Kedrion ha coperto circa il 65% del fabbisogno terapeutico italiano per questi prodotti, quindi solo il restante 35% è fornito al Paese in regime di concorrenza”.
In sostanza, grazie ad un monopolio paralegale, solo Kedrion può produrre e vendere in Italia alcune tipologie di questi preparati: per di più, la società toscana è assai attiva in Nord America, tanto in Canada quanto negli Stati Uniti, e particolarmente interessata dunque al’emendamento Cursi. Basti a provarlo un comunicato dell’azienda del luglio di quest’anno in cui si dà notizia dell’acquisto di un ramo d’azienda della società Ocd (Ortho Clinical Diagnostics), che andava ad aggiungersi ad un impianto di frazionamento a Melville (New York), alla controllata Kedrion Biopharma e ad otto centri di raccolta del plasma sparsi per gli States. Resta solo da chiarire chi siano i proprie-tari di Kedrion. Trattasi dei Marcucci, famiglia che fin dai tempi del capostipite Guelfo dà del tu al potere. Al comando ora c’è la generazione dei figli, tre: la primogenita Marialina fu azionista de l’Unità, il fratello Paolo guida la società, il più piccolo, Andrea, s’è dato alla politica. Liberale prima, sottosegretario con Prodi, Pd oggi. E pure senatore . Come Ignazio Marino, che da tempo prova a scardinare il monopolio di Kedrion senza successo.
La storia di questa battaglia è lunga e Giorgio Meletti l’ha raccontata nei dettagli su questo giornale a settembre. Ci provarono alcuni parlamentari con una legge nel 2005, seguiti per il governo dall’allora sottosegretario Cursi: in 7 anni, però, non è cambiato niente. A febbraio allora, facendosi forte della premiership dell’ex commissario alla Concorrenza Monti, Marino prova a liberalizzare il settore degli emoderivati con un emendamento al dl liberalizzazioni: il presidente della Commissione Industria del Senato, però, lo giudica “inammissibile per estraneità di materia”. Chi è? Cesare Cursi. Il chirurgo si rivolge allora al ministro Passera che, stupito, promette interventi. Se ne deve essere dimenticato, ma nel frattempo lo Stato ha trovato il modo di entrare nel capitale di Kedrion attraverso Cdp.
Politica
L’ultimo regalo del governo Monti: è per un’azienda farmaceutica
Un emendamento inserito in extremis nella legge di stabilità libera dai controlli gli emoderivati provenienti da Stati Uniti e Canada, paesi nei quali il sangue si può vendere. Alla base il conflitto d'interessi di un senatore, Andrea Marcucci. Il ministro Balduzzi lancia l'allarme: "Salute pubblica in pericolo"
“Si tratta di uno di quegli emendamenti sul finire, notturni, che creano dei problemi”. Renato Balduzzi è un ministro tecnico, ma evidentemente s’è accorto presto di come funzionano le cose in Parlamento. Il titolare della Salute si riferisce a una normetta spuntata in Senato, senza avere molta attinenza con la materia, nella legge di Stabilità che ieri è diventata legge. Cosa prevede? Semplicemente che sangue e prodotti emoderivati provenienti da Stati Uniti e Canada non avranno più bisogno dell’autorizzazione preventiva dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per essere importati nel nostro Paese: il che vuol dire che queste preparazioni – componenti del sangue che vengono separati attraverso un sofisticato sistema di centrifugazione del sangue – possono arrivare liberamente dal Nord America e non, per dire, dalla Francia. Col rischio che si incorre nel paradosso di rendere facile l’importazione di emoderivati da paesi – come molti Stati Usa – in cui il sangue si può vendere (e molti poveri lo fanno), mentre in Italia è vietato.
Ora Balduzzi, dopo le proteste di area Pd (Marino, Miotto e altri), è preoccupato e pensa addirittura a un “provvedimento d’urgenza” giustificato coi “pericoli per la salute pubblica”. Resta una domanda: com’è arrivato questo strano emendamento nel ddl stabilità? Ce lo ha messo Cesare Cursi, Pdl di rito aennino, già capo segretaria di Amintore Fanfani, ex sottosegretario alla Salute. Conosciuto l’esecutore, forse è il caso di chiedersi a chi interessa questo emendamento: quante sono le aziende interessate? La risposta si trova nelle parole di Ignazio Marino, chirurgo di fama mondiale e senatore del Pd: “Sugli emoderivati l’Italia è di fatto in un regime di monopolio: dal 1990 gli emoderivati sono prodotti da un’unica azienda farmaceutica, la Kedrion (di Castelvecchio Pascoli, Lucca, ndr). Nel 2011, Kedrion ha coperto circa il 65% del fabbisogno terapeutico italiano per questi prodotti, quindi solo il restante 35% è fornito al Paese in regime di concorrenza”.
In sostanza, grazie ad un monopolio paralegale, solo Kedrion può produrre e vendere in Italia alcune tipologie di questi preparati: per di più, la società toscana è assai attiva in Nord America, tanto in Canada quanto negli Stati Uniti, e particolarmente interessata dunque al’emendamento Cursi. Basti a provarlo un comunicato dell’azienda del luglio di quest’anno in cui si dà notizia dell’acquisto di un ramo d’azienda della società Ocd (Ortho Clinical Diagnostics), che andava ad aggiungersi ad un impianto di frazionamento a Melville (New York), alla controllata Kedrion Biopharma e ad otto centri di raccolta del plasma sparsi per gli States. Resta solo da chiarire chi siano i proprie-tari di Kedrion. Trattasi dei Marcucci, famiglia che fin dai tempi del capostipite Guelfo dà del tu al potere. Al comando ora c’è la generazione dei figli, tre: la primogenita Marialina fu azionista de l’Unità, il fratello Paolo guida la società, il più piccolo, Andrea, s’è dato alla politica. Liberale prima, sottosegretario con Prodi, Pd oggi. E pure senatore . Come Ignazio Marino, che da tempo prova a scardinare il monopolio di Kedrion senza successo.
La storia di questa battaglia è lunga e Giorgio Meletti l’ha raccontata nei dettagli su questo giornale a settembre. Ci provarono alcuni parlamentari con una legge nel 2005, seguiti per il governo dall’allora sottosegretario Cursi: in 7 anni, però, non è cambiato niente. A febbraio allora, facendosi forte della premiership dell’ex commissario alla Concorrenza Monti, Marino prova a liberalizzare il settore degli emoderivati con un emendamento al dl liberalizzazioni: il presidente della Commissione Industria del Senato, però, lo giudica “inammissibile per estraneità di materia”. Chi è? Cesare Cursi. Il chirurgo si rivolge allora al ministro Passera che, stupito, promette interventi. Se ne deve essere dimenticato, ma nel frattempo lo Stato ha trovato il modo di entrare nel capitale di Kedrion attraverso Cdp.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.