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Francia, cade un altro tabù: dal 2013 in funzione le ‘stanze del buco’

Lo ha annunciato il ministro della Sanità. Diverse città (Parigi, Marsiglia, Bordeaux, Nancy, Tolosa e Strasburgo) sono pronte per dare il via alla sperimentazione di sale per il consumo controllato di droga (in inglese 'shooting room'), già testate con successo in mezza Europa
La stanza del buco
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Nel 2013 la Francia si prepara a far cadere un altro tabù. Dopo il matrimonio (e le adozioni) per le coppie omosessuali, progetto di legge che sarà discusso in Parlamento il 29 gennaio, nel corso del prossimo anno entreranno in funzione oltralpe le cosiddette ‘stanze del buco’, o narcosale. Attualmente illegali, sono state oggetto di discussione anche durante il governo di Nicolas Sarkozy. Diverse città sono pronte per dare il via alla sperimentazione di sale per il consumo controllato di droga (in inglese ‘shooting room‘), già testate con successo in mezza Europa: dalla Svizzera al Regno Unito, dalla Germania all’Olanda, dalla Spagna alla Norvegia, al Lussemburgo.

Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Marisol Touraine, figlia del sociologo Alain (teorizzatore della società post-industriale). Non c’è distinzione di colore politico nelle città che potrebbero accogliere le stanze del buco: c’è ovviamente la Parigi di Bertrand Delanoë, del Partito socialista, ma ci sono anche la Marsiglia di Jean-Claude Gaudin e la Bordeaux di Alain Juppé, entrambi dell’Ump (ma anche Strasburgo, Nancy e Tolosa si sono dette interessate): quattro in tutto i progetti – due quelli della città del vino – presentati finora alla Mildt, la Commissione interministeriale di lotta contro le droghe e le tossicomanie, che li sta analizzando. Quello che chiedono tutti i sindaci è una decisione rapida, affinché la sperimentazione cominci quanto prima e non finisca per interferire con la campagna per le municipali, prevista nel 2014.

Quando, secondo Jean-François Corty, di Médecins du monde, “sarà difficile che il provvedimento non venga strumentalizzato”. “Stiamo facendo un’analisi tecnica, per ora il progetto parigino sembra quello più avanzato – ha spiegato invece Danièle Jourdain-Menninger, presidente della Mildt – le conclusioni le tireranno poi i ministeri competenti: Interno, Giustizia e Sanità”. Le narcosale permetteranno ai tossicomani di consumare le proprie sostanze in buone condizioni d’igiene e sotto la supervisione di personale sanitario, riducendo i problemi di ordine pubblico. Nelle città europee in cui il sistema è già rodato, come Londra, si è ridotto il numero dei tossicomani per strada, oltre che lo spaccio. E anche i crimini sono diminuiti, secondo quanto scriveva qualche anno fa l’Independent. In Italia, la questione è sempre stata uno dei cavalli di battaglia dei radicali, ma non ha mai trovato terreno fertile in Parlamento. E anche a Milano, di recente, la proposta del partito di Marco Pannella di istituire delle sale salvavita e da iniezione è stata dichiarata ‘inammissibile’.

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