Rita Levi Montalcini, morta oggi a 103 anni, delicata ed elegante icona della scienza nazionale e dell’impegno civile, era torinese ma un simbolo dell’Italia che eccelle non solo nella Scienza. Premio Nobel per la Medicina nel 1986, nel 2001 era stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ”per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. Era stata insignita del più alto riconoscimento previsto dalla Costituzione repubblicana non solo per il Nobel, ma anche per l’impegno e la storia della sua vita che attraversa le grandi tragedie del Novecento: nata a Torino nel 1909, laureata in Medicina nel 1936, lo stesso anno in cui Mussolini emanò il “Manifesto per la Difesa della Razza”, firmato da dieci “Scienziati” Italiani, prologo alla promulgazione delle leggi razziali che sbarrarono l’accesso alla carriera accademica e professionale ai cittadini italiani “non ariani”.
Lei, andò prima a Bruxelles, ricercatrice presso un istituto neurologico. Ma nel 1940, quando la guerra già divampava, poco prima dell’invasione nazista del Belgio, tornò a Torino per unirsi alla sua famiglia. Nel 1941, dopo il pesante bombardamento anglo-americano di Torino con la famiglia si rifugiò in una casetta di campagna e qui, ha raccontato, ricostruì il suo mini laboratorio e continuo’ i suoi esperimenti scientifici. Ma non restò a guardare: si trasferì a Firenze, si collegò al Partito d’azione e dal ’43 al’ 45 operò in condizioni drammatiche come medico in un campo di rifugiati di guerra. Nel ’47 si sarebbe poi trasferita a St. Louis, ma senza interrompere i legami e gli impegni di ricerca in Italia.
La scoperta che le valse il Nobel nel 1951. Fu a Saint Louis che inizò i suoi studi nel campo della neurobiologia, che culminano nel 1951 con la scoperta di un fattore che promuove la crescita delle cellule nervose. Più tardi questo fattore fu isolato dal veleno di alcuni serpenti e dalle ghiandole salivarie di alcuni mammiferi e ne fu stata dimostrata la struttura proteica. Nel 1960, insieme al prof. Stanley Cohen, che vinse il prestigioso premio, fu in grado di provocare la distruzione irreversibile dei neuroni del sistema nervoso simpatico iniettando in gatti appena nati anticorpi contro tale fattore e aprendo così un nuovo campo di ricerca denominato immunosimpaticectomia.
Altri campi nei quali la Montalcini ha prodotto un notevole contributo riguardando la sopravvivenza in vitro di cellule nervose di insetti e la capacità di tali cellule di ricreare sistemi simili a quelli in vitro e studiarne così le attività fisiologiche. Nel 1969 il Consiglio Nazionale delle Ricerche crea praticamente apposta per lei il laboratorio di biologia cellulare e la Montalcini ne diviene il capo. Prima della sua scoperta del fattore di crescita nervosa (”nerve growth factor”, la comunità scientifica dibatteva, sul piano esclusivamente teorico, l’esistenza o meno di fattori capaci di favorire la crescita di fibre nervose e di guidarne la porzione terminale (poi denominata cono di crescita) verso gli organi bersaglio. La Montalcini fu tra i non molti sostenitori di questa idea e la prima a dimostrarne la validità. La prova definitiva fu trovata durante un suo soggiorno di ricerca presso l’ Istituto di Biofisica di Rio de Janeiro. Come racconta la stessa ricercatrice, le capito’ di osservare al microscopio, con stupefatta gioia, una specie di chioma lussureggiante di fibre spuntate, come i raggi di un sole, tutto attorno ad una cellula nervosa. La semplice vicinanza di una cellula normale a certe cellule tumorali aveva scatenato questo processo di crescita delle cellule nervose. Il Nobel coronò l’ importanza di questa scoperta per la quale la Montalcini divenne famosa in tutto il mondo e che le frutto’ numerosi riconoscimenti: fra l’ altro tre lauree ad honorem delle università di Upsala (Svezia), Weizmann-rehovot (Israele) e St.Mary (Usa). La scienziata ha vinto inoltre il premio internazionale Saint Vincent, il Feltrinelli e anche il premio ”Alfred Lasker” per la ricerca medica, una onorificenza ritenuta seconda solo al nobel. La sua vita è stata una continua, frenetica attività spinta dalla voglia di studiare e ricercare ad ogni costo, anche quando tempi e mezzi non le facilitavano certo questi compiti.
“Gli scienziati non possono avere un trattamento da impiegati”. “La mia vita non cambierà – disse dopo aver vinto il premio che ogni scienziato sogna – il Nobel ha premiato soprattutto l’ invito e la fortuna di aver compiuto una scoperta che posso datare con precisione, l’11 Giugno 1951. Ritengo il nobel superiore ai miei meriti”. “Temevo di dover chiudere gli occhi prima di veder riconosciuti questi studi. Ora, anche in italia, Possiamo fare molto’ – commentò – . Speriamo che la ricerca italiana esca dai vincoli burocratici che finora ne hanno mortificato lo sviluppo. Gli scienziati non possono avere un trattamento da impiegati. Bisogna premiare chi produce e punire chi non lavora. E’ doloroso ammetterlo ma in Italia la mancanza di stimoli verso i ricercatori ha costretto ad isolarli in piccoli gruppi, a farli lavorare individualmente. Negli Stati Uniti, invece, si lavora in gruppo: oggi è l’unica strada per raggiungere risultati di rilievo”. “Continuerò a lavorare come ho sempre fatto e il ricavato (circa 200 milioni di lire) lo devolverò in beneficenza e per aiutare i giovani studiosi di neurobiologia. Sono contenta – aggiunse – perché all’epoca delle mie ricerche sul sistema nervoso questi studi particolari erano considerati senza futuro”. Seppe del Nobel con una telefonata: “Erano circa le 11 ed ero in camera leggendo un giallo di Agatha Christie quando è arrivata la telefonata da Stoccolma”.
L’impegno per la ricerca e l’elogio per gli Stati Uniti. La scienziata ammise anche di essere stata ”abbandonata” dai colleghi italiani dopo la scoperta del ”fatto di crescita nervosa. Hanno preferito seguire altre ricerche” per raggiungere il successo individualmente. ”eppure – ha sottolineato – gli italiani sono ansiosi di conoscenze. Ho una esperienza personale: quando ero in America, osservavo che i ricercatori italiani giunti quasi digiuni. Negli Stati Uniti raggiungevano e a volte superavano il livello sei colleghi americani in sei mesi, perché avevano fame delle conoscenze e delle tecnologie che invece negli usa sono Dispensate fino alla saturazione” . Di lei la sorella gemella Paola, pittrice e scultrice, disse: “Il suo interesse, non ha la disponibilità mentale per approfondire i temi dell’ arte. E’ tutta presa dalla scienza”.
In una delle ultime interviste, due anni fa, si disse ”dispiaciuta per i tanti cervelli costretti ad emigrare perché il nostro paese non li valorizza e non li sostiene abbastanza. ‘I nostri scienziati sono un’importante risorsa che non possiamo proprio lasciare scappare. Il nostro paese non può e non deve farlo”. Per conto suo l’Ebri, (European Brain research institute) “h0 lanciato un bando per un nuovo capo laboratorio, per dare a qualcuno dei nostri bravi ricercatori che lavorano all’estero la possibilità di rientrare”. Nell’istituto intanto, continueranno, tra gli altri, ”lo studio di varianti dell’Ngf che forse un giorno ci aiuterà nella lotta contro il morbo di Alzheimer” e ”sui meccanismi molecolari alla base della fissazione dei ricordi” disse la scienziata allora 101enne. Dopo la nomina a senatrice a vita ragionò: ”Sono calmissima come quando andai a ritirare il premio Nobel. Anzi, sono anche più contenta di allora’. Mi dedicherò in pieno al problema delle donne in Africa, sia nel campo scientifico che sociale. E’ un’attività che mi sta occupando parecchio, ma ho bisogno di maggiori mezzi a disposizione. Incoraggerò anche i giovani a sviluppare le loro capacità”.
Scienza
Montalcini dopo il Nobel: “Spero che la ricerca esca dai vincoli in cui è mortificata”
Delicata ed elegante icona della scienza nazionale e dell'impegno civile, era torinese ma un simbolo dell'Italia che eccelle non solo nella Scienza. Durante la seconda guerra mondiale si trasferì a Firenze, si collegò al Partito d'azione e dal '43 al' 45 operò in condizioni drammatiche come medico in un campo di rifugiati di guerra
Rita Levi Montalcini, morta oggi a 103 anni, delicata ed elegante icona della scienza nazionale e dell’impegno civile, era torinese ma un simbolo dell’Italia che eccelle non solo nella Scienza. Premio Nobel per la Medicina nel 1986, nel 2001 era stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ”per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. Era stata insignita del più alto riconoscimento previsto dalla Costituzione repubblicana non solo per il Nobel, ma anche per l’impegno e la storia della sua vita che attraversa le grandi tragedie del Novecento: nata a Torino nel 1909, laureata in Medicina nel 1936, lo stesso anno in cui Mussolini emanò il “Manifesto per la Difesa della Razza”, firmato da dieci “Scienziati” Italiani, prologo alla promulgazione delle leggi razziali che sbarrarono l’accesso alla carriera accademica e professionale ai cittadini italiani “non ariani”.
Lei, andò prima a Bruxelles, ricercatrice presso un istituto neurologico. Ma nel 1940, quando la guerra già divampava, poco prima dell’invasione nazista del Belgio, tornò a Torino per unirsi alla sua famiglia. Nel 1941, dopo il pesante bombardamento anglo-americano di Torino con la famiglia si rifugiò in una casetta di campagna e qui, ha raccontato, ricostruì il suo mini laboratorio e continuo’ i suoi esperimenti scientifici. Ma non restò a guardare: si trasferì a Firenze, si collegò al Partito d’azione e dal ’43 al’ 45 operò in condizioni drammatiche come medico in un campo di rifugiati di guerra. Nel ’47 si sarebbe poi trasferita a St. Louis, ma senza interrompere i legami e gli impegni di ricerca in Italia.
La scoperta che le valse il Nobel nel 1951. Fu a Saint Louis che inizò i suoi studi nel campo della neurobiologia, che culminano nel 1951 con la scoperta di un fattore che promuove la crescita delle cellule nervose. Più tardi questo fattore fu isolato dal veleno di alcuni serpenti e dalle ghiandole salivarie di alcuni mammiferi e ne fu stata dimostrata la struttura proteica. Nel 1960, insieme al prof. Stanley Cohen, che vinse il prestigioso premio, fu in grado di provocare la distruzione irreversibile dei neuroni del sistema nervoso simpatico iniettando in gatti appena nati anticorpi contro tale fattore e aprendo così un nuovo campo di ricerca denominato immunosimpaticectomia.
Altri campi nei quali la Montalcini ha prodotto un notevole contributo riguardando la sopravvivenza in vitro di cellule nervose di insetti e la capacità di tali cellule di ricreare sistemi simili a quelli in vitro e studiarne così le attività fisiologiche. Nel 1969 il Consiglio Nazionale delle Ricerche crea praticamente apposta per lei il laboratorio di biologia cellulare e la Montalcini ne diviene il capo. Prima della sua scoperta del fattore di crescita nervosa (”nerve growth factor”, la comunità scientifica dibatteva, sul piano esclusivamente teorico, l’esistenza o meno di fattori capaci di favorire la crescita di fibre nervose e di guidarne la porzione terminale (poi denominata cono di crescita) verso gli organi bersaglio. La Montalcini fu tra i non molti sostenitori di questa idea e la prima a dimostrarne la validità. La prova definitiva fu trovata durante un suo soggiorno di ricerca presso l’ Istituto di Biofisica di Rio de Janeiro. Come racconta la stessa ricercatrice, le capito’ di osservare al microscopio, con stupefatta gioia, una specie di chioma lussureggiante di fibre spuntate, come i raggi di un sole, tutto attorno ad una cellula nervosa. La semplice vicinanza di una cellula normale a certe cellule tumorali aveva scatenato questo processo di crescita delle cellule nervose. Il Nobel coronò l’ importanza di questa scoperta per la quale la Montalcini divenne famosa in tutto il mondo e che le frutto’ numerosi riconoscimenti: fra l’ altro tre lauree ad honorem delle università di Upsala (Svezia), Weizmann-rehovot (Israele) e St.Mary (Usa). La scienziata ha vinto inoltre il premio internazionale Saint Vincent, il Feltrinelli e anche il premio ”Alfred Lasker” per la ricerca medica, una onorificenza ritenuta seconda solo al nobel. La sua vita è stata una continua, frenetica attività spinta dalla voglia di studiare e ricercare ad ogni costo, anche quando tempi e mezzi non le facilitavano certo questi compiti.
“Gli scienziati non possono avere un trattamento da impiegati”. “La mia vita non cambierà – disse dopo aver vinto il premio che ogni scienziato sogna – il Nobel ha premiato soprattutto l’ invito e la fortuna di aver compiuto una scoperta che posso datare con precisione, l’11 Giugno 1951. Ritengo il nobel superiore ai miei meriti”. “Temevo di dover chiudere gli occhi prima di veder riconosciuti questi studi. Ora, anche in italia, Possiamo fare molto’ – commentò – . Speriamo che la ricerca italiana esca dai vincoli burocratici che finora ne hanno mortificato lo sviluppo. Gli scienziati non possono avere un trattamento da impiegati. Bisogna premiare chi produce e punire chi non lavora. E’ doloroso ammetterlo ma in Italia la mancanza di stimoli verso i ricercatori ha costretto ad isolarli in piccoli gruppi, a farli lavorare individualmente. Negli Stati Uniti, invece, si lavora in gruppo: oggi è l’unica strada per raggiungere risultati di rilievo”. “Continuerò a lavorare come ho sempre fatto e il ricavato (circa 200 milioni di lire) lo devolverò in beneficenza e per aiutare i giovani studiosi di neurobiologia. Sono contenta – aggiunse – perché all’epoca delle mie ricerche sul sistema nervoso questi studi particolari erano considerati senza futuro”. Seppe del Nobel con una telefonata: “Erano circa le 11 ed ero in camera leggendo un giallo di Agatha Christie quando è arrivata la telefonata da Stoccolma”.
L’impegno per la ricerca e l’elogio per gli Stati Uniti. La scienziata ammise anche di essere stata ”abbandonata” dai colleghi italiani dopo la scoperta del ”fatto di crescita nervosa. Hanno preferito seguire altre ricerche” per raggiungere il successo individualmente. ”eppure – ha sottolineato – gli italiani sono ansiosi di conoscenze. Ho una esperienza personale: quando ero in America, osservavo che i ricercatori italiani giunti quasi digiuni. Negli Stati Uniti raggiungevano e a volte superavano il livello sei colleghi americani in sei mesi, perché avevano fame delle conoscenze e delle tecnologie che invece negli usa sono Dispensate fino alla saturazione” . Di lei la sorella gemella Paola, pittrice e scultrice, disse: “Il suo interesse, non ha la disponibilità mentale per approfondire i temi dell’ arte. E’ tutta presa dalla scienza”.
In una delle ultime interviste, due anni fa, si disse ”dispiaciuta per i tanti cervelli costretti ad emigrare perché il nostro paese non li valorizza e non li sostiene abbastanza. ‘I nostri scienziati sono un’importante risorsa che non possiamo proprio lasciare scappare. Il nostro paese non può e non deve farlo”. Per conto suo l’Ebri, (European Brain research institute) “h0 lanciato un bando per un nuovo capo laboratorio, per dare a qualcuno dei nostri bravi ricercatori che lavorano all’estero la possibilità di rientrare”. Nell’istituto intanto, continueranno, tra gli altri, ”lo studio di varianti dell’Ngf che forse un giorno ci aiuterà nella lotta contro il morbo di Alzheimer” e ”sui meccanismi molecolari alla base della fissazione dei ricordi” disse la scienziata allora 101enne. Dopo la nomina a senatrice a vita ragionò: ”Sono calmissima come quando andai a ritirare il premio Nobel. Anzi, sono anche più contenta di allora’. Mi dedicherò in pieno al problema delle donne in Africa, sia nel campo scientifico che sociale. E’ un’attività che mi sta occupando parecchio, ma ho bisogno di maggiori mezzi a disposizione. Incoraggerò anche i giovani a sviluppare le loro capacità”.
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Roma. 18 mar. (Adnkronos Salute) - 'Sos uova' negli Usa, con scaffali vuoti e prezzi alle stelle causati dall'ondata di focolai di influenza aviaria negli allevamenti. "Le uova sono un alimento altamente nutriente, ricco di proteine di elevata qualità, vitamine e minerali essenziali per il benessere del corpo. Grazie al loro valore biologico e alle numerose proprietà benefiche, sono spesso protagoniste in cucina, sia in preparazioni dolci che salate. La recente epidemia di influenza aviaria negli Stati Uniti ha portato all'abbattimento di milioni di galline ovaiole. Ma la buona notizia è che esistono molte alternative valide che possono compensare, almeno in parte, le caratteristiche nutrizionali e funzionali delle uova". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è l'immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione all'Università Lum.
"Negli ultimi anni, sempre più persone scelgono di eliminare le uova dalla propria alimentazione, sia per motivi etici - come nel caso di chi segue una dieta vegana - sia per esigenze di salute, come accade per esempio in caso di allergie o di eventuali intolleranze", osserva Minelli. "Se consumate come alimento principale, alcune fonti vegetali come quinoa, soia e ceci possono rappresentare un'ottima alternativa - suggerisce il docente - poiché ricche di proteine, vitamine e minerali in grado di avvicinarsi ai benefici offerti dalle uova. Sostituire le uova nelle ricette, invece, può risultare più complesso. Oltre ad apportare valore nutrizionale, infatti, questo ingrediente svolge anche un ruolo fondamentale nella struttura delle preparazioni, fungendo da legante e agente lievitante".
Secondo Minelli, "in alcuni casi, i formaggi possono sostituire le uova per il loro elevato tenore in proteine, simile a quello delle uova. In particolare, i sostituti dell'uovo possono essere i formaggi cremosi come la ricotta o il mascarpone, che spesso vengono usati come legante di altri ingredienti in impasti di torte salate, polpette o ripieni; oppure il formaggio grattugiato, come il parmigiano o il pecorino, può dare struttura e compattezza a preparazioni come sformati e gnocchi". Sebbene non esista un unico alimento vegetale in grado di replicare la funzione di legante e di agente lievitante, "è possibile ottenere risultati simili utilizzando diverse alternative. Ad esempio, si possono impiegare ingredienti come purea di frutta, yogurt vegetale o farina di ceci per migliorare la consistenza e il legame tra gli elementi, mentre per la lievitazione si può ricorrere a lievito chimico o bicarbonato di sodio", conclude il medico.
Roma, 18 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Giovedì 20 marzo 2025, in occasione della Giornata nazionale delle università, promossa dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e Anci, l’Università di Roma Tor Vergata aderisce all’iniziativa 'Università svelate', aprendo il suo orto botanico a studenti delle scuole medie inferiori e superiori, cittadini e comunità universitaria per un’esperienza immersiva nella ricerca sulla sostenibilità e sulla tutela della biodiversità. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per l’Università di Roma Tor Vergata di svelare un luogo non conosciuto da tutti del territorio, ma di grande valore scientifico e didattico, avvicinando le giovani generazioni e la cittadinanza alla consapevolezza ambientale.
In particolare, le scuole avranno l’occasione di far scoprire agli studenti come la ricerca botanica possa offrire soluzioni concrete per la tutela dell’ecosistema e comprendere il ruolo attivo che ogni cittadino deve avere nel rispetto dell’ambiente.
La giornata si aprirà alle ore 10.30 con una conferenza online su Microsoft Teams, con gli interventi di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica, Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale, e Nicola Franco, presidente del VI Municipio.
“L’iniziativa Università svelate è un’opportunità per aprire le porte della conoscenza e mostrare il valore della ricerca scientifica per la società. In questa giornata vogliamo rendere accessibile a tutti un luogo chiave del nostro Ateneo: l’Orto Botanico. Un patrimonio di biodiversità e ricerca che mettiamo a disposizione delle scuole e dei cittadini, per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e della sostenibilità”, ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron.
Il programma prevede due visite guidate gratuite, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, durante le quali studenti, cittadini e comunità accademica potranno esplorare le collezioni botaniche, osservare da vicino le specie vegetali conservate e conoscere i progetti di ricerca attivi per la conservazione della biodiversità e la rigenerazione ambientale. Oltre alle visite guidate, saranno organizzate lezioni itineranti, in cui i partecipanti potranno approfondire temi legati alla sostenibilità, alla botanica applicata e all’impatto ambientale delle attività umane, grazie alla guida di esperti e ricercatori dell’Ateneo.
“L’orto botanico di Roma Tor Vergata è un centro di ricerca, conservazione e formazione, in cui lo studio delle piante diventa un elemento chiave per la sostenibilità ambientale e per le biotecnologie verdi. Con questa iniziativa vogliamo trasmettere ai più giovani l’importanza della biodiversità, mostrando come la scienza possa offrire strumenti concreti per la tutela dell’ecosistema. La conoscenza botanica non è solo studio, ma un’azione di responsabilità verso il nostro pianeta”, ha spiegato Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica.
Durante le attività, i partecipanti avranno l’opportunità di comprendere il ruolo delle piante nella vita quotidiana, dall’agricoltura sostenibile alla rigenerazione urbana attraverso le specie autoctone, e di scoprire come ciascuno possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente con piccoli gesti quotidiani. L’orto botanico non è solo un centro di ricerca, ma un ponte tra università e territorio, un luogo che custodisce un prezioso patrimonio di biodiversità e innovazione scientifica. L’iniziativa Università Svelate rappresenta un’occasione unica per scoprire questo spazio e per riflettere sulle sfide ecologiche del presente e del futuro.
“L’università deve essere parte attiva della società, promuovendo il dialogo e la consapevolezza sulle grandi sfide che ci troviamo ad affrontare. Con l’iniziativa Università Svelate vogliamo creare un’opportunità di crescita per i più giovani, affinché questa esperienza diventi il punto di partenza per un percorso di responsabilità e di attenzione verso il mondo che ci circonda. Vogliamo raccontare e mostrare concretamente come gli atenei siano un patrimonio collettivo, aperto a tutti e orientato al futuro”, ha sottolineato Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale.
Questa giornata non è solo un’occasione per visitare un luogo speciale, ma un’opportunità per guardare la natura con occhi diversi. Ogni passo tra le piante dell’orto botanico può diventare il primo verso una maggiore consapevolezza ambientale, da portare con sé ben oltre questa esperienza.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Reputiamo molto incoraggianti gli sviluppi politici in Libano, e l’Italia continuerà a fare la propria parte a favore della stabilità e della sovranità libanese. In questo quadro, il mantenimento del cessate il fuoco rimane un fattore decisivo, così come l’impegno per sostenere le fasce più deboli della popolazione, a partire da sfollati interni e rifugiati". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Torniamo ad esprimere la nostra preoccupazione per quello che sta accadendo in Siria, in particolare dopo gli ultimi brutali attacchi che hanno visto milizie legate al nuovo governo di transizione uccidere centinaia di civili, appartenenti in gran parte alla minoranza alawita, ma colpendo anche la minoranza cristiana. Insieme ai partner europei, siamo impegnati a richiamare il nuovo Governo a garantire una transizione democratica, fondata sul rispetto e sulla piena inclusione di tutte le minoranze etniche e religiose, a partire da quelle alawita, cristiana e curda". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato sul prossimo Consiglio europeo.
"La lotta al terrorismo è un altro aspetto determinante. Non ci devono essere spazi per un nuovo insorgere dell’Isis o ambiguità verso gruppi che intendano fare della Siria una base per organizzazioni terroristiche. Solo il rispetto di queste condizioni -ha concluso la premier- potrà consentire l’implementazione del ritiro delle sanzioni e delle misure restrittive iniziato settimane fa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Stiamo seguendo con grande attenzione il ricorso pregiudiziale innanzi la Corte di Giustizia, relativo proprio ai trattenimenti in Albania, ma non solo, e devo dire di essere rimasta favorevolmente colpita dal fatto che la maggioranza degli Stati membri Ue, così come la stessa Commissione europea, siano intervenuti, tra la fase scritta e la fase orale della causa, per sostenere la posizione dell’Italia sul concetto di Paese sicuro di origine. L’auspicio, ovviamente, è che la Corte scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell’Italia ma di tutti gli Stati Membri e dell’Unione europea stessa, perché significherebbe minare alla base il sistema di Schengen e la stabilità stessa dell’Europa". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Ma in ogni caso -ha aggiunto la premier- stiamo proponendo alla Commissione di anticipare il più possibile l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo Patto migrazione e asilo sulla definizione di Paese di origine sicuro, anche per fare definitiva chiarezza su un tema molto controverso e oggetto, come sapete, di provvedimenti giudiziari dal sapore spesso ideologico".
Roma, 18 (Adnkronos) - "In questi giorni abbiamo accolto con favore la proposta della Commissione europea sulla riforma del quadro legislativo europeo sui rimpatri, attraverso il passaggio da una Direttiva a un Regolamento direttamente applicabile nei 27 Stati membri. Lo riteniamo uno sviluppo estremamente significativo, anche per armonizzare la prassi dei diversi Stati membri e rendere ancor più efficace l’azione di rimpatrio di chi non ha titolo ad essere accolto sul territorio europeo. È fondamentale che l’Unione europea diventi efficace in questo: se entri illegalmente in Europa non puoi rimanere sul nostro territorio, devi essere rimpatriato". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Ravenna, 18 mar. (Adnkronos) - Manca solo un mese all’avvio della nuova stagione di Mirabilandia! L’appuntamento è fissato per giovedì 17 aprile alle ore 10.30. Il Parco divertimenti più grande d’Italia si prepara a un 2025 imperdibile con delle incredibili novità. Grande attesa per Nickelodeon Land, la nuova area di ben 25.000 mq dedicata alle famiglie con bambini e giovani adulti, dove divertirsi in compagnia di SpongeBob, Patrick, le Tartarughe Ninja, Dora e la Paw Patrol. All’interno dell’area troveranno posto 10 attrazioni, 3 punti ristoro a tema, 2 aree meet&greet e uno shop tematizzato. I fan di Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo saliranno a bordo del nuovo coaster per famiglie Cowabunga Carts per un’avventura adrenalinica in compagnia delle Tartarughe Ninja. Gli appassionati di viaggi troveranno una foresta pluviale da scoprire insieme all’amata esploratrice Dora e il suo Dora’s Train Adventure, con una colonna sonora che farà cantare, battere le mani e sorridere tutti insieme. Un’esperienza indimenticabile sarà anche il Boots’ Balloons per salire in alto, molto in alto, in una mongolfiera.
Gli amici di SpongeBob e Patrick troveranno i loro personaggi preferiti a Splish Splat per un’esperienza rinfrescante, nelle stanze della casa di SpongeBob and Friends oppure a Jellyfish Jam per volare in alto e inseguire le meduse giganti. Per perdere la testa ad alta velocità, immancabile una corsa sul Bikini Bottom Express. I cuccioli Paw Patrol saranno i padroni di casa della famosa torre di controllo a Paw Patrol Adventure Bay con la versione in miniatura dei loro veicoli. Cinture allacciate e grande azione per il coaster Paw Patrol To The Rescue e Rubble’s Rapids per un’avventura acquatica. Uniche le atmosfere di Adventure Bay Carousel per un giro insieme agli amici a 4 zampe di Nickelodeon. Ma le novità non finiscono qui! La nuova stagione avrà anche un palinsesto degli show completamente rinnovato. Sul palco del Pepsi Theatre andrà in scena un’attualissima versione di Pinocchio: un musical con musica dal vivo che vede protagonista il burattino di legno trasformato in un robot umanoide da alcuni scienziati visionari. In Piazza della Fama si alterneranno i sogni di Usnavi, un giovane carismatico pieno di talento, in New York Dreams, e le favole ricche di personaggi di fantasia dello spettacolo C'era Una Volta. Ritmo, energia e avventure preistoriche si sentiranno a Dino DJ nell’area Dinoland del Parco. Nella Far West Valley sarà John e il suo solitario viaggio nelle aride frontiere al centro dello show Wild West Cowboy.
All’apertura dei cancelli, nella Baia dei Pirati, ad accogliere i visitatori ci saranno gli attori-ballerini di Action! – Welcome Show per un benvenuto davvero movimentato. La stunt arena ospiterà l’imperdibile Hot Wheels City-La nuova sfida, il più acclamato stunt show d'Europa, con il loop mobile più alto (15 metri di altezza) mai eseguito prima in un parco divertimenti. Un appuntamento che dopo oltre 20 anni continua ad attrarre il pubblico di tutte le età. Per le vie del Parco si incontrerà la Nickelodeon Parade con tutti i personaggi più amati dai bambini. Esibizioni, canti e balli andranno in scena al Teatro Nickelodeon con Let’s Party per delle vere e proprie feste in cui divertirsi tutti insieme. Tanti i momenti Meet&Greet per foto ricordo da portare a casa. Per i visitatori in cerca di adrenalina da Guinness dei primati, sempre a disposizione le amatissime attrazioni come iSpeed, Katun e Divertical. “Ormai ci siamo, la stagione 2025 sta per partire e noi siamo particolarmente entusiasti di presentare Nickelodeon Land, una novità assoluta per l’Italia, commenta Sabrina Mangia, Managing Director di Mirabilandia. L’accordo con Paramount non è solo un nuovo fiore all’occhiello per il nostro Parco, ma anche un grande valore aggiunto per il territorio e per l’industria del turismo italiana”. La stagione 2025 di Mirabilandia prenderà il via giovedì 17 aprile e si concluderà domenica 2 novembre.