“Vendola e Fassina? Conservatori”. “Bersani? Io sto dalla parte delle riforme”. “Una commissione d’inchiesta sul governo? Stravagante”. Giusto il tempo del brindisi di capodanno, forse nemmeno quello, e la campagna torna, con il primo vero attacco di Mario Monti da leader di una coalizione candidata alle elezioni. Da un lato Silvio Berlusconi, che anche oggi è tornato a fare sentire la sua voce, questa volta dalle frequenze di Canale Italia e che oggi sarà intervistato a Sky Tg24. Il cavaliere ha interpretato ancora una volta il suo repertorio. Contro l’Imu, contro il “centrino” di Monti – “piuttosto votate Pd” – contro la sinistra comunista. Dall’altro lato proprio il Pd di Pier Luigi Bersani, reduce dalla fatica delle primarie per i parlamentari che ha portato non poche sorprese. Nel mezzo lo stesso Mario Monti e la sua agenda. E’ il premier dimissionario la vera incognita dei prossimi giorni. Anche se il professore non sembra sentirsi a disagio nel ring politico. Dopo l’autoanalisi del governo – “tagliare un punto di tasse” – il presidente del Consiglio stamattina è tornato a parlare, ospite di Radio Anch’io su Radio Uno. “D’ora in poi – ha detto Monti – l’obiettivo sarà la crescita. Bisognerebbe coalizzare chi è per le riforme e non per la conservazione”, dice l’ex premier ricordando che per alcune leggi, come quella sulla legge elettorale, “serviranno maggioranza larghe”. “Ora la distinzione fondamentale – ha aggiunto tirando una stoccata alla coalizione di Bersani – è tra chi vuole cambiare il Paese e chi a sinistra, mi riferisco a Vendola e a Fassina, e a destra, si oppone a questo cambiamento”.
Quale cambiamento? Per il presidente del Consiglio, l’obiettivo è quello di “ridurre la tassazione sul lavoro e parallelamente la spesa pubblica. Servono – dice – alleggerimenti di situazioni per le famiglie, soprattutto quelle numerose, un sistema sanitario che funzioni ancora meglio e a costi minori e ci stiamo lavorando, e un sistema fiscale che consenta una redistribuzione del reddito dai più ricchi ai più poveri. Per questo il sistema fiscale deve funzionare”.
Quanto alla politica, per Monti “ora occorre togliere certi privilegi alla cosiddetta casta”, il problema è che “i partiti della strana maggioranza hanno guardato alla propria tutela e alla propria protezione. C’è da parte dei cittadini una sete di sangue contro la politica, qualunque taglio non sarebbe sufficiente”, ha sostenuto il Professore, “ma c’è ancora molto da fare”. Monti è tornato anche a parlare dello scenario che lo voleva futuro presidente della Repubblica. “Non è mai stato un mio obiettivo – ha detto – ricordando che sono stati gli osservatori a parlare di una sua candidatura al Colle. Ora, poi, l'”obiettivo è meno probabile”.
Il presidente del Consiglio ha poi replicato alle parole del segretario del Partito democratico, che due giorni fa lo aveva invitato a schierarsi: “A Bersani dico che io sto per le riforme che rendano l’Italia più competitiva e creino più posti di lavoro; ma è difficile ragionare su dove uno sta. Io scendo in campo non schierandomi pro o contro singoli partiti ma fortemente per difendere determinate idee”. Ironia, invece, per replicare a Silvio Berlusconi, che pochi giorni fa aveva annunciato una commissione di inchiesta sulla caduta del suo governo: “La trovo un’idea stravagante, tardiva, interessante. Ben venga…”, ha detto il premier. Quanto all’accusa di non avere dedicato spazio ai temi etici nella sua agenda, il premier ha ammesso: “Per ora non saranno al centro del programma” di un eventuale nuovo governo. “Il nostro – ha detto – è un movimento di cattolici e laici con sensibilità diverse e che dà un valore centrale alla persona. Per costruire una coalizione larga i temi a valenza etica, pur essendo più importanti che creare lavoro, fanno meno parte dell’urgenza. Ora bisogna lasciare più spazio alle coscienze individuali e al Parlamento. Per ora, ferma restando vigorosissima tutela persona e vita, i temi etici non saranno al centro del programma”.
“In generale – ha detto l’ex rettore della Bocconi – Berlusconi ha usato contro di me armi improprie, come i valori della famiglia. La cosa si commenta da sè. Berlusconi mi confonde sul piano logico e mi confonde a tratti sul piano dell’eccessivo elogio. In altri momenti, forse allora ero un leaderone e non un leaderino, mi ha offerto di prendere la guida del fronte dei moderati. Poi – ha aggiunto – ha detto che il governo ha fatto solo disastri, poi che ha fatto tutto il possibile. Spero gli elettori siamo meno confusi di me”.