“Il 23 dicembre ho annunciato la mia disponibilità ad annunciare una iniziativa politica nel caso si fosse dimostrato interesse per il progetto dell’Agenda Monti. E oggi 4 gennaio sono in grado di enunciare i soggetti che intendono associarsi per una nuova forza politica”. Mario Monti, in una conferenza stampa fortemente voluta da ItaliaFutura di Montezemolo, ha presentato il simbolo della sua lista che porta la scritta “Scelta civica con Monti per l’Italia” su sfondo bianco e tricolore stilizzato. Ha annunciato che “sarà presente una sola lista al Senato mentre per la Camera ci sarà una coalizione di tre liste. Una della società civile che non include parlamentari, una lista di Futuro e Libertà di Fini e una lista Udc di Casini”.
L’appuntamento all’hotel Plaza di Roma era stato annunciato nel primo pomeriggio sul profilo twitter del Presidente del Consiglio. ‘Lista civica’ sarà “composta solo da esponenti della società civile, non parlamentari” e sarà presentata alla Camera mentre il simbolo della lista unitaria al Senato “sarà identico ma senza ‘scelta civica’”. Monti ha spiegato di essere “lieto di dare atto dell’entusiastico apporto manifestato da Italia Futura, Verso la Terza Repubblica, da altre associazioni, dall’avvocato Montezemolo, da Casini, Fini, Riccardi e da tantissime espressioni della società civile e della vita politica. Segnalo come interessante e meritevole di attenzione l’interesse dimostrato da parlamentari non solo di Udc e Fli ma anche del Pdl e del Pd’’. E, soprattutto, si augura che “questa iniziativa possa riavvicinare tanti cittadini italiani che si erano allontanati dalla politica”.
Quanto ai criteri di candidabilità, il Presidente del Consiglio assicura che “saranno più esigenti rispetto a quelli attuali e riguarderanno condanne e processi in corso, conflitto di interesse, il codice deontologico antimafia, limiti legati all’attività parlamentare pregressa con un massimo di due deroghe per ciascuna lista, per quelle liste cui sono ammesse persone che hanno già svolto attività parlamentare”. Pietro Ichino su Twitter fa sapere che per il Senato sarà capolista in Lombardia e, in contemporanea con la presentazione del simbolo, sul web è apparso il sito www.sceltacivica.it, in cui si chiede ai sostenitori di dare la disponibilità a firmare per la presentazione della lista. Coloro che si registreranno saranno contattati nei prossimi giorni e sarà indicato loro dove e quando partecipare alla raccolta firme. E visto che al termine della conferenza stampa il Professore non ha risposto alle domande dei giornalisti, lo staff del premier su twitter invita a inviare le domande a “@SenatoreMonti che risponderà live qui domani (5 gennaio, ndr) dalle 11″.
La lista dell’Udc che sarà presentata alla Camera dovrebbe contenere nel simbolo il nome di Pier Ferdinando Casini, considerata l’impossibilità di usare il nome di Mario Monti in più liste. In questa direzione sarebbero arrivate molte sollecitazioni dalla base, specialmente da diversi segretari regionali, che chiedono al partito di dare la massima visibilità al nome di Casini nel simbolo.
Il logo dell’agenzia di comunicazione di Vendola – “Abbiamo preclusioni per la destra e la Lega, non per il centro. Va bene schizzinosi, non manichei”. Giovanni Sasso è il direttore creativo di Proforma, l’agenzia barese di comunicazione che ha ideato il simbolo della lista Monti, ma che in passato si era occupato della comunicazione (vincente) di Michele Emiliano e Nichi Vendola. “Monti ha chiesto che vi fossero i colori nazionali. Dovevamo essere istituzionali, ma con brio, non troppo ingessati”. Ma Monti non ha sbagliato finora la comunicazione? “No comment”. I contratti futuri non sono ancora stati firmati.
L’intervista a “Otto e mezzo” – In serata Monti è intervenuto alla trasmissione “Otto e mezzo” su La7 dove ha ribadito i motivi che lo hanno spinto a impegnarsi in prima persona nella bagarre elettorale: “Per me è questione morale: se avessi lasciato la scena come senatore a vita non credo sarei servito all’Italia. Non so se così potrò servire, ma lo spero. Non mi andava di lasciare campo a una situazione polarizzata su posizioni un po’ populiste che non vivono in modo naturale appartenenza dell’Italia in Europa e che danno più peso a interessi di breve periodo”. Il Professore sostiene che si “sarebbe sentito a disagio” nella sua “nicchia dorata al Senato” vedendo “dissipare buona parte di quello che l’Italia ha costruito in quest’anno”.
Il premier uscente non nasconde di sperare in un Monti-bis: “Questa operazione ha quell’obiettivo, e spero che sarà conseguito”. “Altrimenti ci saranno altre considerazioni da fare”, aggiunge, sottolineando però di non essere interessato a un altro genere di incarico – ad esempio il ministro dell’Economia – che non sia la presidenza del Consiglio: “Non credo avrei la motivazione per impegnarmi al servizio di un governo del quale non condividessi almeno al 98% la politica”.
Monti ha poi ribadito di non voler rinunciare alla carica di senatore a vita: “Dimettermi? Non vedo i motivi e non lo prendo in considerazione”. Una risposta decisa alla richiesta di Berlusconi, di fronte alla quale il Professore nicchia (“Ma veramente ha detto questa cosa? Berlusconi?”) per poi ricordare che la sua scelta di “salire in politica” non è dettata dalla passione: “Per la prima volta nella mia vita scelgo di fare qualcosa totalmente contro la mia natura. Ho fatto questa scelta non per il cuore, ma per la ragione”.
Il presidente del Consiglio ha detto che difficilmente terrà comizi in pubblico (“Sarebbe bello provare, ma non chiedetemi troppo”), mentre riguardo alla possibilità di inserire nel suo progetto politico ex esponenti di Pd e Pdl, Monti ha detto che “se saranno candidati, lo saranno al Senato” e ha auspicato “di trovare a destra e a sinistra forze non populiste che vogliano le riforme”. Di fronte a un possibile faccia a faccia con Bersani e Berlusconi, il Professore non si tirerebbe indietro: “E’ utile. Se sarò invitato, verrò volentieri. Mi auguro che vengano pure loro”.
Alfano: “Solo Berlusconi può battere la sinistra” – “Mi sembra che la coalizione sia al di sotto delle ambizioni di Monti e delle aspettative degli italiani – ha detto il segretario del Pdl ai microfoni del Tg1 -. La coalizione tra Fini, Monti e Casini non ha alcuna possibilità di vincere – ha proseguito-, si candida solamente a fare poi da stampella a un eventuale governo Bersani. Dico ‘eventuale’ perché invece pensiamo di vincere noi e cioè il Popolo della Libertà e Berlusconi, che sono gli unici che possono battere la sinistra”.
Franceschini: “Nome cubitale sul simbolo” – Dario Franceschini ha ironizzato su Twitter sul simbolo scelto da Monti per la sua lista. “In effetti molto nuovo ed europeo cominciare a far politica mettendo il proprio nome a caratteri cubitali nel simbolo…”, ha scritto il capogruppo Pd alla Camera. Stesse considerazioni che sul sito di microblogging ha pubblicato Maurizio Gasparri del Pdl secondo cui se “criticavano la personalizzazione della politica, ora Monti il sobrio e i suoi seguaci tutti con il nome bello grosso nel simbolo”.