Il tour de force mediatico di Silvio Berlusconi non risparmia neanche la Rete. In tarda mattinata il Cavaliere ha partecipato alla videochat di Corriere.it ed è tornato a lanciare strali contro rivali politici e istituzioni. Un canovaccio ormai noto: “La Corte costituzionale non è al di sopra della parti – ha dichiarato il leader del Pdl – ma è un organo nelle mani della sinistra. Il Paese ha bisogno di una riforma della giustizia. Io ritengo di sapere cosa bisogna fare per rendere l’Italia governabile”.
Sull’eventuale accordo con la Lega, Berlusconi si dice ottimista: “Siamo in contatto e spero che domani ci sia una soluzione positiva. Non ho fatto nessun passo indietro, ho sempre fatto la cosa più opportuna nell’interesse del paese. La Lega non chiede un premier diverso da me, chiede che si indichi il leader della coalizione e che successivamente, dopo la vittoria, i vari partiti scelgano insieme un possibile loro candidato. Ricordiamoci che il presidente del Consiglio non lo scelgono i partiti ma lo indica il presidente della Repubblica”. Quasi contemporaneamente il segretario federale del Carroccio, Roberto Maroni, ha twittato: “Monti è il nemico del Nord, impedirgli di tornare al governo è un imperativo categorico per noi. Chi è contro Monti è alleato della Lega”. Quasi un’ammissione di un accordo imminente con il Pdl. Poche ore, però, e tutto sembra tornare in alto mare. E’ ancora Berlusconi a parlare, questa volta ospite dell’emittente lombarda Espansione tv: “Io penso che sia del tutto insensato e suicida per la Lega andare sola. Andrebbe incontro a una sconfitta sicura, e anziché uscire con l’identità rafforzata finirebbe per essere irrilevante. Soltanto alleandosi con noi Maroni avrebbe forti percentuali di vittoria. Altrimenti, se consegnassero la Regione alla sinistra, cadrebbero anche le giunte regionali di Piemonte e Veneto, e altre 100 amministrazioni del Nord dove ora governiamo assieme”. Insomma, dalle aperture a un nuovo possibile nulla di fatto, è difficile dire quale sarà alla fine il risultato.
Del resto, Berlusconi nega anche di aver mai proposto a Mario Monti di fare il premier: “Nella mia idea, Monti sarebbe stato il federatore dei moderati ma non necessariamente il primo ministro. Non so perché lui non abbia accettato la mia proposta, non mi ha detto nulla, non mi ha fatto nemmeno una telefonata. Ha preferito scegliere come compagni i personaggi politici che io ho avuto purtroppo il dispiacere di incontrare. Gira già il nome del ‘trio sciagura‘”. Il riferimento a Fini e Casini è evidente. In ogni caso, secondo il Cavaliere, “Fini ha una rappresentanza ininfluente, ora, alla Camera e si avvia ad avere l’1%. Non si capisce cosa lo abbia spinto ad andarsene. Non può dire di essere stato cacciato, non c’è mai stato da parte nostra un solo atto che andasse in questa direzione”. La risposta di Fini non si è fatta attendere: “Degli insulti e delle menzogne di Berlusconi, anche gli italiani che lo hanno votato non ne possono più”, ha commentato su Twitter.
“Lo spread è un imbroglio – ribadisce Berlusconi nel suo attacco frontale al governo uscente -. Il professor Monti guarda alla realtà dal buco della serratura, ha sempre avuto la sicurezza dello stipendio e quindi non conosce la lotta di chi lavora per lo stipendio ed è abituato da professore a parlare ai discepoli senza una contrapposizione dialogica”. E, a differenza di quanto dichiarato ieri dal Professore, Berlusconi non esclude di poter ricoprire un altro ruolo all’interno del governo che non sia quello di presidente del Consiglio: “Per il bene del Paese, sarei disposto a fare il ministro degli Esteri e il ministro dell’Economia“.
Esclusa, invece, una futura collaborazione con Monti: “Non so se accetterei in futuro una nuova grande coalizione, bisogna vedere se è l’unica soluzione possibile per il Paese, ma il programma deve essere liberale. Non credo però che Monti possa avere ancora un ruolo, ormai è venuta fuori l’immagine di una persona con cui io non avrei nessuna possibilità di collaborare”.