“Abbiamo perso la battaglia politica interna al Pdl”. Comincia così l’attesa conferenza stampa di Roberto Formigoni, convocata a Milano per sciogliere le riserve dopo l’accordo siglato tra Silvio Berlusconi e Roberto Maroni, ormai il candidato del centrodestra in Lombardia. “Ma non rinneghiamo nulla”, si affretta ad aggiungere il governatore uscente, che fino alla settimana scorsa aveva rinnovato il sostegno allo sfidante di Maroni, Gabriele Albertini. “E continuiamo a pensare che una Regione a guida Pdl sarebbe stata una soluzione migliore”. Parla al plurale il Celeste, ribadendo di non essere mai stato “un uomo solo al comando”, e chiama intorno a sé alcuni fedelissimi, come i suoi ex assessori Raffaele Cattaneo e Valentina Aprea.
Sostegno al candidato leghista, dunque, “perché in ogni caso non possiamo lasciare alla sinistra il governo della Regione”, continua Formigoni. Niente di personale con l’amico e ormai candidato lombardo di Mario Monti Gabriele Albertini. “Il suo impegno avrebbe dovuto rappresentare una scelta civica in senso al progetto di un Ppe nazionale”, ragiona dall’undicesimo piano di Palazzo Lombardia, “ma con la discesa in campo di Monti, la sua è ora una candidatura ultra politica”. E proprio con Monti se la prende Formigoni, che avrebbe rifiutato l’invito a guidare i moderati e che invece si sarebbe trasformato, così lo definisce il Celeste, nel “professor giravolta”. Appena ieri lo stesso Monti aveva detto di aver rifiutato il sostegno di un’eventuale ‘lista Formigoni’ per la Lombardia. “Ecco in cosa si è trasformata la sobrietà del loden”, risponde il Celeste, “in attacchi personali tipici della peggiore politica”.
Smentite per ora anche le trattative interne tra il Cavaliere e lo stesso Formigoni, che secondo alcune indiscrezioni avrebbero dovuto garantire a quest’ultimo una decina di candidature in Lombardia e un posto sicuro al Senato. “Formigoni forse vale qualcosa in più di un posto in Parlamento, vi pare?”, commenta lui, rimandando al prossimo futuro un’eventuale scelta parlamentare. “Ma non ho bisogno di alcuna immunità”, assicura a chi gli chiede se eventuali sviluppi nelle indagini sulla sanità lombarda potrebbero accelerare questa scelta. “Certo”, attacca, “ancora una volta la magistratura ha azzeccato i tempi della campagna elettorale”. La prima reazione alle parole di Formigoni arriva dal ritrovato alleato. Il segretario lombardo del Carroccio Matteo Salvini plaude alle dichiarazioni uscite dalla conferenza stampa: “Onore al merito”, twitta il leghista. Si ricompone così la storica alleanza sotto la quale Formigoni ha governato per tanti anni, e che lo stesso ha oggi rivendicato più volte per quantità e qualità dei risultati. “Se sosteniamo Maroni i nostri elettori ci impacchetteranno e ci butteranno nel lago”, diceva solo poche settimane fa. Oggi, ancora una volta, tutto è cambiato. E Formigoni annuncia un fortissimo impegno elettorale. “Batterò il record di comizi in un giorno”, promette ricordando che nel 1983 era stato capace di portarne a termine 23, e aggiunge: “Sarò protagonista”