Soldi pubblici per spese privati. Dopo i casi alla regione Lazio e alla regione Lombardia viene svelato un altro scandalo che riguarda le spese dei consiglieri regionali della Liguria. Biancheria intima, cravatte, regali di Natale, cene, viaggi. Persino cibo per gatti. I soldi dati dall’ente al gruppo Idv per spese istituzionali sarebbero finiti (anche) in questa grottesca lista di acquisti effettuati dai quattro consiglieri (nel gruppo oggi resta solo Maruska Piredda mentre Nicolò Scialfa, Stefano Quaini e Marylin Fusco hanno cambiato bandiera) che oggi hanno ricevuto un avviso di garanzia per le loro presunte “spese pazze”. La Fusco, già vice presidente della regione, era finita nel mirino della Procura per un altra inchiesta sui lavori del porto di Ospedaletti (Imperia).
Questi particolari emergono dall’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Piacente, che ha disposto una perquisizione negli uffici dell’Idv. La procura alla vigilia della rendicontazione delle spese di partito del 2012 avrebbe infatti accertato che scontrini e ricevute per spese non proprio “ortodosse” stavano per essere sostituiti con altri più’ “consoni”. Oltre a due viaggi in Sicilia e Polonia risulta sparita una tessera Viacard. Numerosi i titoli di spesa sequestrati oggi dai finanzieri della Tributaria e che, secondo quanto appreso, sarebbero in grado di creare forti imbarazzi tra gli indagati per quanto l’ammontare complessivo delle spese non sarebbe elevatissimo. In totale gli indagati sono sei: i quattro consiglieri e un tesoriere, Giorgio De Lucchi, più una funzionaria dell’Agenzia delle entrate della Spezia. De Lucchi è accusato di appropriazione indebita ai danni dell’Idv, mentre lo stesso e la compagna sono accusati di favoreggiamento personale nei confronti degli altri quattro indagati.
L’indagine che ha interessato il gruppo consiliare dell’Idv in Liguria potrebbe avere riflessi sulla giunta regionale di Claudio Burlando per il coinvolgimento del vicepresidente Niccolò Scialfa. La sua posizione è al vaglio del governatore che per la seconda volta in pochi mesi deve fare i conti con la presenza di una persona indagata in giunta. Niccolò Scialfa aveva preso il posto della ex vicepresidente, e sua compagna di partito Fusco. “Chi mi conosce sa come mi posso sentire – ha dichiarato all’Ansa Scialfa – . Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria e confido nell’operato della magistratura convinto di poter spiegare tutto”.