Un impresentabile doc come Franco Carraro e due incandidabili d’eccellenza come Gianluca Pini e Giuseppe Pellacini. Anche in Emilia Romagna non mancano le candidature discusse per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio 2013:Carraro in pole position al Senato per il Pdl, Pini capolista alla Camera per il Carroccio, Pellacini all’ottavo posto sempre per Montecitorio sotto le fila dell’Udc.
Franco Carraro, il “poltronissimo”. Impresentabile senza limiti di mandato. Franco Carraro, detto anche il “poltronissimo”, riemerge dalle ceneri della politica novecentesca e si ritrova per magia al quarto posto nella lista per il Senato del Pdl in Emilia Romagna. Paracadutato, territorialmente parlando, Carraro, padovano di nascita e romano d’adozione, ha ricoperto ogni tipo di carica istituzionale, ma non si è mai seduto tra i banchi del Parlamento.
Oggi 73enne, un tempo campione di sci nautico, Carraro fa i suoi primi passi tra le paludi del pentapartito orientandosi verso il profumo del garofano craxiano. Da socialista diventa presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio dal ’76 al ’78, doppia il mandato tra l’86 e l’87 e diventa ministro del turismo e dello spettacolo dall’87 al ’92 sotto ben tre governi: Goria, De Mita e Andreotti. Nel frattempo ha modo di diventare persino sindaco di Roma dal 1989 al 1993. Tre mandati anche qui, grazie all’accordo Craxi-Forlani, anche se la seconda giunta viene spazzata via da scandali e arresti e la terza nata senza fondamenta politiche finisce sostituita da un commissario prefettizio.
Finito l’intermezzo capitolino, Carraro torna di nuovo al timone della Figc, dal 2001 al 2006, ma per l’ennesima volta sono le inchieste giudiziarie ad intralciare la tranquillità del suo lavoro nell’ambito calcistico. A prescindere dal conflitto d’interesse palese con la presidenza di Mediocredito (società del gruppo Capitalia tra i maggiori azionisti di diverse società di calcio di serie A e B, tra cui Roma, Lazio, Napoli, ecc…), ai tempi dello scandalo del calcio italiano del 2006, Carraro viene intercettato al telefono col designatore arbitrale Bergamo mentre lo prega di favorire a livello arbitrale la Lazio. Squalificato per 4 anni e 6 mesi nella sentenza della CAF (primo grado), viene multato di 80.000 euro nella sentenza della Corte federale, ma a livello penale il 29 maggio 2009 viene prosciolto dall’accusa di frode sportiva.
Ultimo, in ordine d’importanza un affronto tutto emiliano, per un paracadutato “forestiero” che mise le mani nelle sorti del sacro Bologna F.C. Nel 2005, quando la società felsinea retrocesse in B e non fu ripescato mentre la Reggina, che aveva presentato fideiussioni false, restò nella massima serie, Carraro era il lider maximo del pallone nostrano. Lui milanista, ora grande amico di Berlusconi non ricorda dell’episodio, o meglio non ne vuole parlare, ma l’ostilità pallonara rossoblu difficilmente manderà giù l’affronto. Primo fra tutti, l’ex presidente in quei giorni del Bologna calcio, il furibondo lord Giuseppe Gazzoni Frascara, paradossalmente anch’esso candidato sindaco di Forza Italia alle elezioni comunali di Bologna nel 1995.
Pini, il leghista di Romagna. Su di lui pende un’accusa di millantato credito, per aver ricevuto 15 mila euro da un aspirante notaio da favorire in un concorso pubblico, e un’altra di evasione fiscale, per non aver pagato 2 milioni di euro di tasse e per aver indebitamente scudato un capitale da 400 mila euro nascondendolo a San Marino. Eppure per Gianluca Pini, segretario della Lega Nord Romagna, fidatissimo di Roberto Maroni, al posto delle ramazze è arrivato un posto da capolista alla Camera, in Emilia Romagna.
L’ex deputato del Carroccio è accusato dalla Procura di Forlì di aver ricevuto 15mila euro da un avvocato per un concorso da notaio e di essersi interessato al buon esito dell’esame, rivolgendosi a Clemente Mastella prima, e ad Alfonso Papa poi. Indagine che ad aprile scorso si è andata ad aggiungere a quella avviata sempre dai pm di Forlì, per appropriazione indebita aggravata e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Ma Pini, nonostante il curriculum non proprio immacolato, oggi punta alla seconda legislatura. Per lui un posto in prima fila nella lista dell’Emilia Romagna, davanti alla moglie dell’imprenditore Diego Volpe Pasini, Sara Papinutto, e al segretario provinciale di Piacenza, Pietro Pisani. Del resto già ad aprile, mentre l’intera base del Carroccio era impegnata a chiedere ”chiarezza e pulizia”, Maroni lo difese, facendo quadrato intorno a lui e sostenendo la sua candidatura alla segreteria locale. “Le accuse non riguardano la sua azione politica e, comunque, mi pare tutta aria fritta”, disse all’epoca il leader della Lega.
Bolognese, 40 anni, maroniano di ferro, dal 1999 alla guida della Lega Nord romagnola, Pini ha varcato per la prima volta le porte di Montecitorio nel 2008, raddoppiando nel 2011 con un posto in consiglio comunale a Pennabilli, in provincia di Rimini. Fu lui, nel 2011, insieme al pidiellino Benedetto Fucci, a presentare l’emendamento che estendeva la responsabilità civile ai magistrati, e che eliminava multe ai manager delle società partecipate al 50% dallo Stato. Testo stralciato in un primo momento, ma approvato un anno dopo con voto a scrutinio segreto.
Pellacini, l’Udc indagato a Parma. Ma il segretario della Lega non è l’unico candidato in Emilia con guai con la giustizia. Nell’Udc di Pierferdinando Casini, all’ottavo posto, in lista per la Camera, c’è Giuseppe Pellacini, assessore alle Politiche abitative a Parma durante l’amministrazione dell’ex sindaco Vignali oggi agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato e corruzione. La vicenda, che portò alle dimissioni in massa di tutta la giunta comunale, iniziò nel 2011, quando l’operazione ‘Green Money’, seguita poi da ‘Easy Money’ e ‘Public Money’, portò a undici arresti, tra i quali quelli di tre dirigenti comunali. Pellacini è indagato con l’accusa di abuso d’ufficio e violazione della normativa sugli immobili d’interesse storico, per aver favorito con una delibera l’impresa di costruzione Pizzarotti. L’azienda si aggiudicò l’appalto dei lavori per il restauro dell’Ospedale vecchio, edificio del 1300 che il Comune decise di trasformare nella nuova cittadella della carta.
di Annalisa Dall’Oca, Davide Turrini e Giulia Zaccariello
Emilia Romagna
Franco Carraro, l’improponibile candidato Pdl in Emilia Romagna
L'ex craxiano sindaco di Roma, ministro del turismo e presidente Figc all'epoca dello scandalo calcio del 2006 in corsa al Senato in ottima posizione per essere eletto. Altri impresentabili: gli indagati Gianluca Pini, capolista alla Camera per la Lega Nord e Gianluca Pellacini, ex assessore Udc a Parma
Un impresentabile doc come Franco Carraro e due incandidabili d’eccellenza come Gianluca Pini e Giuseppe Pellacini. Anche in Emilia Romagna non mancano le candidature discusse per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio 2013:Carraro in pole position al Senato per il Pdl, Pini capolista alla Camera per il Carroccio, Pellacini all’ottavo posto sempre per Montecitorio sotto le fila dell’Udc.
Franco Carraro, il “poltronissimo”. Impresentabile senza limiti di mandato. Franco Carraro, detto anche il “poltronissimo”, riemerge dalle ceneri della politica novecentesca e si ritrova per magia al quarto posto nella lista per il Senato del Pdl in Emilia Romagna. Paracadutato, territorialmente parlando, Carraro, padovano di nascita e romano d’adozione, ha ricoperto ogni tipo di carica istituzionale, ma non si è mai seduto tra i banchi del Parlamento.
Oggi 73enne, un tempo campione di sci nautico, Carraro fa i suoi primi passi tra le paludi del pentapartito orientandosi verso il profumo del garofano craxiano. Da socialista diventa presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio dal ’76 al ’78, doppia il mandato tra l’86 e l’87 e diventa ministro del turismo e dello spettacolo dall’87 al ’92 sotto ben tre governi: Goria, De Mita e Andreotti. Nel frattempo ha modo di diventare persino sindaco di Roma dal 1989 al 1993. Tre mandati anche qui, grazie all’accordo Craxi-Forlani, anche se la seconda giunta viene spazzata via da scandali e arresti e la terza nata senza fondamenta politiche finisce sostituita da un commissario prefettizio.
Finito l’intermezzo capitolino, Carraro torna di nuovo al timone della Figc, dal 2001 al 2006, ma per l’ennesima volta sono le inchieste giudiziarie ad intralciare la tranquillità del suo lavoro nell’ambito calcistico. A prescindere dal conflitto d’interesse palese con la presidenza di Mediocredito (società del gruppo Capitalia tra i maggiori azionisti di diverse società di calcio di serie A e B, tra cui Roma, Lazio, Napoli, ecc…), ai tempi dello scandalo del calcio italiano del 2006, Carraro viene intercettato al telefono col designatore arbitrale Bergamo mentre lo prega di favorire a livello arbitrale la Lazio. Squalificato per 4 anni e 6 mesi nella sentenza della CAF (primo grado), viene multato di 80.000 euro nella sentenza della Corte federale, ma a livello penale il 29 maggio 2009 viene prosciolto dall’accusa di frode sportiva.
Ultimo, in ordine d’importanza un affronto tutto emiliano, per un paracadutato “forestiero” che mise le mani nelle sorti del sacro Bologna F.C. Nel 2005, quando la società felsinea retrocesse in B e non fu ripescato mentre la Reggina, che aveva presentato fideiussioni false, restò nella massima serie, Carraro era il lider maximo del pallone nostrano. Lui milanista, ora grande amico di Berlusconi non ricorda dell’episodio, o meglio non ne vuole parlare, ma l’ostilità pallonara rossoblu difficilmente manderà giù l’affronto. Primo fra tutti, l’ex presidente in quei giorni del Bologna calcio, il furibondo lord Giuseppe Gazzoni Frascara, paradossalmente anch’esso candidato sindaco di Forza Italia alle elezioni comunali di Bologna nel 1995.
Pini, il leghista di Romagna. Su di lui pende un’accusa di millantato credito, per aver ricevuto 15 mila euro da un aspirante notaio da favorire in un concorso pubblico, e un’altra di evasione fiscale, per non aver pagato 2 milioni di euro di tasse e per aver indebitamente scudato un capitale da 400 mila euro nascondendolo a San Marino. Eppure per Gianluca Pini, segretario della Lega Nord Romagna, fidatissimo di Roberto Maroni, al posto delle ramazze è arrivato un posto da capolista alla Camera, in Emilia Romagna.
L’ex deputato del Carroccio è accusato dalla Procura di Forlì di aver ricevuto 15mila euro da un avvocato per un concorso da notaio e di essersi interessato al buon esito dell’esame, rivolgendosi a Clemente Mastella prima, e ad Alfonso Papa poi. Indagine che ad aprile scorso si è andata ad aggiungere a quella avviata sempre dai pm di Forlì, per appropriazione indebita aggravata e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Ma Pini, nonostante il curriculum non proprio immacolato, oggi punta alla seconda legislatura. Per lui un posto in prima fila nella lista dell’Emilia Romagna, davanti alla moglie dell’imprenditore Diego Volpe Pasini, Sara Papinutto, e al segretario provinciale di Piacenza, Pietro Pisani. Del resto già ad aprile, mentre l’intera base del Carroccio era impegnata a chiedere ”chiarezza e pulizia”, Maroni lo difese, facendo quadrato intorno a lui e sostenendo la sua candidatura alla segreteria locale. “Le accuse non riguardano la sua azione politica e, comunque, mi pare tutta aria fritta”, disse all’epoca il leader della Lega.
Bolognese, 40 anni, maroniano di ferro, dal 1999 alla guida della Lega Nord romagnola, Pini ha varcato per la prima volta le porte di Montecitorio nel 2008, raddoppiando nel 2011 con un posto in consiglio comunale a Pennabilli, in provincia di Rimini. Fu lui, nel 2011, insieme al pidiellino Benedetto Fucci, a presentare l’emendamento che estendeva la responsabilità civile ai magistrati, e che eliminava multe ai manager delle società partecipate al 50% dallo Stato. Testo stralciato in un primo momento, ma approvato un anno dopo con voto a scrutinio segreto.
Pellacini, l’Udc indagato a Parma. Ma il segretario della Lega non è l’unico candidato in Emilia con guai con la giustizia. Nell’Udc di Pierferdinando Casini, all’ottavo posto, in lista per la Camera, c’è Giuseppe Pellacini, assessore alle Politiche abitative a Parma durante l’amministrazione dell’ex sindaco Vignali oggi agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato e corruzione. La vicenda, che portò alle dimissioni in massa di tutta la giunta comunale, iniziò nel 2011, quando l’operazione ‘Green Money’, seguita poi da ‘Easy Money’ e ‘Public Money’, portò a undici arresti, tra i quali quelli di tre dirigenti comunali. Pellacini è indagato con l’accusa di abuso d’ufficio e violazione della normativa sugli immobili d’interesse storico, per aver favorito con una delibera l’impresa di costruzione Pizzarotti. L’azienda si aggiudicò l’appalto dei lavori per il restauro dell’Ospedale vecchio, edificio del 1300 che il Comune decise di trasformare nella nuova cittadella della carta.
di Annalisa Dall’Oca, Davide Turrini e Giulia Zaccariello
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaArticolo Precedente
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".