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Ichino: “Pomigliano? Ce ne vorrebbero 100 di stabilimenti così”

Il giuslavorista, passato dalle file del Pd a quelle del premier Monti si è espresso a Torino durante un appuntamento organizzato da Italia Futura Giovani: "Marchionne non meritava di essere trattato così"
Pietro Ichino
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“Abbiamo bisogno in Italia non di uno ma di 100 stabilimenti come quello di Pomigliano“. Così il giuslavorista Pietro Ichino – da poco transitato dal Pd alle liste del premier uscente Mario Monti – partecipando a Torino ad una iniziativa della lista “Scelta civica Con Monti per l’Italia“, organizzata da Italia Futura Giovani. “A Pomigliano – ha aggiunto Ichino – in un anno e mezzo di lavoro non c’è stato neanche un infortunio. E’ un risultato straordinario”. Secondo Ichino “Marchionne non meritava di essere trattato così. Pomigliano – ha aggiunto – è stato premiato dall’Unione Europea come modello di stabilimento e noi vogliamo demonizzare Marchionne?”.

Ragionando in termini generali, per Ichino il problema è l’abbattimento del “muro tra domanda e offerta”. “In ogni regione italiana – ha aggiunto Ichino – ci sono decine di migliaia di posti di lavoro che restano scoperti per mancanza di manodopera qualificata. In Piemonte, per esempio, sono tra i 40 e i 50mila. Ciononostante, per assurdo, si tengono i lavoratori in cassa integrazione”. Secondo Ichino “occorre un sistema di formazione e orientamento concentrato sugli interessi dei lavoratori e delle imprese e non su quelli dei formatori”. Inoltre, per Ichino occorre mettere in campo “azioni per aumentare l’occupazione femminile dove siamo inchiodati al 46% da dieci anni quando l’obiettivo fissato dalla Ue è del 60%” . Infine, “và cambiata – ha detto ancora il giuslavorista/ la legislazione del lavoro che oggi è assolutamente illeggibile per gli stessi addetti ai lavori”.

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