Pier Luigi Bersani risponde all’attacco di Beppe Grillo, che ha chiesto le dimissioni del segretario del Pd e ha avvertito che il Movimento 5 Stelle chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta su Mps. “Vorrei capire da che pulpito democratico Grillo parla di dimissioni, io ce l’avrei un partito che potrebbe chiedermele”, ha detto Bersani. “A Grillo chi può chiederle? Ecco, allora lezioni non ne dia per favore che da quel lato non ne prendo, da autocrati da strapazzo non ne prendo”.
Parole che arrivano dopo il commento del comico genovese sullo scandalo Monte Paschi. Secondo Grillo infatti “la sinistra ha compiuto la sua missione di consegnare una banca pubblica che funzionava dal 1500 alla Borsa e alla speculazione”. Inoltre, ha aggiunto, “il valore di Mps prima della privatizzazione era di circa 20 miliardi di euro, oggi ne vale meno di 2 e ogni giorno il suo titolo diminuisce”. A fronte di questo “furto ai danni degli italiani” che il leader 5 Stelle definisce “colossale” e “il cui conteggio finale non è forse ancora concluso”, Grillo chiede “la verifica dei patrimoni dei segretari del Pd e di tutti i nominati nella fondazione Mps dal comune di Siena, della Provincia di Siena, della Regione Toscana dal 1995; la pubblicazione dei nomi di tutti coloro che hanno goduto dello scudo fiscale con l’ammontare degli importi rientrati in Italia; le dimissioni immediate di Bersani da segretario del Pd”.
Grillo ha avvertito inoltre che “il M5S chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta su Mps al suo ingresso in Parlamento”. “Mps fa impallidire non solo Parmalat“, ha spiegato in un post dedicato al caso della banca senese, “ma anche il fallimento del Banco ambrosiano, dietro a questo colossale saccheggio, come avvenne allora, ci può essere di tutto. Craxi, in confronto, rubava le caramelle ai bambini”. “Oggi 10mila dipendenti rischiano il posto di lavoro”, ha aggiunto. “La giunta comunale Ceccuzzi è caduta. La Fondazione non ha più la maggioranza delle azioni (ha dovuto venderle) e si prospetta la nazionalizzazione e il licenziamento di forse 10 mila persone”.
Politica
Mps, Bersani a Grillo: “Non prendo lezioni da autocrati da strapazzo”
Per il leader 5 Stelle "la sinistra ha compiuto la sua missione di consegnare una banca pubblica che funzionava dal 1500 alla Borsa e alla speculazione". In più ritiene che "Craxi, in confronto, rubava le caramelle ai bambini"
Pier Luigi Bersani risponde all’attacco di Beppe Grillo, che ha chiesto le dimissioni del segretario del Pd e ha avvertito che il Movimento 5 Stelle chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta su Mps. “Vorrei capire da che pulpito democratico Grillo parla di dimissioni, io ce l’avrei un partito che potrebbe chiedermele”, ha detto Bersani. “A Grillo chi può chiederle? Ecco, allora lezioni non ne dia per favore che da quel lato non ne prendo, da autocrati da strapazzo non ne prendo”.
Parole che arrivano dopo il commento del comico genovese sullo scandalo Monte Paschi. Secondo Grillo infatti “la sinistra ha compiuto la sua missione di consegnare una banca pubblica che funzionava dal 1500 alla Borsa e alla speculazione”. Inoltre, ha aggiunto, “il valore di Mps prima della privatizzazione era di circa 20 miliardi di euro, oggi ne vale meno di 2 e ogni giorno il suo titolo diminuisce”. A fronte di questo “furto ai danni degli italiani” che il leader 5 Stelle definisce “colossale” e “il cui conteggio finale non è forse ancora concluso”, Grillo chiede “la verifica dei patrimoni dei segretari del Pd e di tutti i nominati nella fondazione Mps dal comune di Siena, della Provincia di Siena, della Regione Toscana dal 1995; la pubblicazione dei nomi di tutti coloro che hanno goduto dello scudo fiscale con l’ammontare degli importi rientrati in Italia; le dimissioni immediate di Bersani da segretario del Pd”.
Grillo ha avvertito inoltre che “il M5S chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta su Mps al suo ingresso in Parlamento”. “Mps fa impallidire non solo Parmalat“, ha spiegato in un post dedicato al caso della banca senese, “ma anche il fallimento del Banco ambrosiano, dietro a questo colossale saccheggio, come avvenne allora, ci può essere di tutto. Craxi, in confronto, rubava le caramelle ai bambini”. “Oggi 10mila dipendenti rischiano il posto di lavoro”, ha aggiunto. “La giunta comunale Ceccuzzi è caduta. La Fondazione non ha più la maggioranza delle azioni (ha dovuto venderle) e si prospetta la nazionalizzazione e il licenziamento di forse 10 mila persone”.
C'era una volta la Sinistra
di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.
Brasilia, 19 feb. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato incriminato per un presunto piano di "colpo di stato" volto a impedire il ritorno al potere del suo successore Lula dopo le elezioni del 2022. La procura ha dettagliato in un comunicato l'incriminazione dell'ex leader dell'estrema destra (2019-2022) e di altri 33 indagati "accusati di incitamento e compimento di atti contrari ai tre poteri e allo Stato di diritto democratico".
L'atto d'accusa è stato consegnato alla Corte Suprema, che ora dovrà decidere se processarlo. L'ex capo dello Stato è stato incriminato per presunti piani di "colpo di stato", "tentato tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico" e "organizzazione criminale armata". Se si aprisse un processo, Jair Bolsonaro rischierebbe una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
Secondo l'accusa, questa presunta cospirazione "era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022".
Roma, 19 feb. - (Adnkronos) - Un incendio è divampato tra martedì e mercoledì poco, dopo le 4 di mattina, in un appartamento all'ultimo piano di un palazzo sulla circonvallazione Gianicolense. Una donna di 89 anni è morta nel rogo. Sul posto i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e la polizia.
Brasilia, 19 feb. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato incriminato per un presunto piano di "colpo di stato" volto a impedire il ritorno al potere del suo successore Lula dopo le elezioni del 2022. La procura ha dettagliato in un comunicato l'incriminazione dell'ex leader dell'estrema destra (2019-2022) e di altri 33 indagati "accusati di incitamento e compimento di atti contrari ai tre poteri e allo Stato di diritto democratico".
L'atto d'accusa è stato consegnato alla Corte Suprema, che ora dovrà decidere se processarlo. L'ex capo dello Stato è stato incriminato per presunti piani di "colpo di stato", "tentato tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico" e "organizzazione criminale armata". Se si aprirà un processo, Jair Bolsonaro rischierà una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
Secondo l'accusa, questa presunta cospirazione "era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022".