Salgono gli utili di Fiat Industrial e quindi anche l’ammontare destinato al Fisco, ma l’anno prossimo il bottino andrà nelle casse olandesi. Il gruppo ha chiuso il 2012 con profitti in rialzo del 31% a 921 milioni di euro, al netto di 564 milioni di tasse. Nel frattempo Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, ha confermato i tempi dell’accordo concluso lo scorso novembre con gli amministratori indipendenti di Cnh, controllata olandese della famiglia Agnelli per le macchine agricole, che prevede la fusione tra le due aziende. Che verranno convogliate in una nuova società di diritto olandese, con tutti i benefici fiscali del caso.
“Il percorso per arrivare alla fusione tra Cnh e Fiat Industrial prosegue, si sta lavorando”, ha detto Marchionne alla conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei conti trimestrali, confermando che la quotazione a Wall Street della newco è prevista nella prima metà del terzo trimestre del 2013. Il consiglio di amministrazione del gruppo ha inoltre proposto un dividendo complessivo di 275 milioni di euro per gli azionisti di Fiat Industrial. L’ammontare complessivo dei dividendi è superiore all’anno scorso, quando era pari a circa 240 milioni. Agli azionisti sarà così distribuita una cedola di 0,225 euro per azione ordinaria.
I conti dell’ultimo anno sono particolarmente positivi per la controllata olandese, che ha aumentato i ricavi del 15,5% a 16 miliardi di euro, con un utile di gestione di 1,56 miliardi (+35%) e un margine vicino al 10 per cento. A rallentare il bilancio del gruppo sono invece i veicoli industriali Iveco, che hanno registrato un calo dei ricavi del 6,7% a 8,9 miliardi e una frenata degli utili da 490 a 469 milioni. “La continua forte crescita del business delle macchine per l’agricoltura”, ha spiegato il Lingotto, “ha più che compensato le condizioni di mercato più deboli degli altri business”.
Considerando l’intero gruppo Fiat Industrial, i profitti della gestione ordinaria per il 2012 sono stati 2,07 miliardi di euro, 393 milioni in più dell’anno precedente. In rialzo anche i ricavi, a 25,8 miliardi di euro, il 6,2% in più del 2011. Il gruppo prevede inoltre di chiudere il 2013 con ricavi in crescita del 5% e margine della gestione ordinaria tra 8,3 e 8,5%. L’ammontare delle tasse, dunque, è destinato ad aumentare. Ma non sarà il Fisco italiano a beneficiarne.