Spuntano la criminalità organizzata e ancora una volta le mazzette, questa volta a politici locali, nell’inchiesta milanese su Bpm che oggi ha ha portato all’arresto l’avvocato milanese Onofrio Amoruso Battista, politico ed ex parlamentare che ha attraversato diversi schieramenti, e capogruppo di Forza Italia nel 1995-96, e l’anno scorso l’ex numero uno della banca Massimo Ponzellini, (ritornato poi in libertà dopo sei mesi di domiciliari) per i finanziamenti a BPlus, società che opera nel settore del gioco. Alcuni finanziamenti concessi sarebbero stati a beneficio di “soggetti in rapporti con la criminalità organizzata” scrivono i pm di Milano Roberto Pellicano e Mauro Clerici nel decreto di perquisizione a carico di Battista. Secondo gli inquirenti esisteva “presso Bpm un vero e proprio comitato di affari che ‘vendeva’ i contratti di finanziamento più problematici. Emerge con sempre maggiore forza, durante il periodo di presidenza Ponzellini, la sistematicità di questo mercimonio, che non si è arrestato di fronte ad alcuna barriera, sia pure quella di pervenire a finanziare soggetti in rapporti con la criminalità organizzata”. Ma non solo Amoruso Battista avrebbe pagato alcuni politici locali tra cui Domenico Zambetti, l’ex assessore della giunta Formigoni in carcere per voto di scambio con la ‘ndrangheta. Dai conti dello studio legale Palmisano e Amoruso – si legge nel documento – fuoriesce denaro che parrebbe andare a beneficio di uomini politici quali Emilio Santomauro e Domenico Zambetti”. Santomauro è stato consigliere comunale a Milano dal 1997 al 2006, prima per An poi nelle fila dell’Udc ma non è più nelle fila del partito centrista dal 2009.

“Ex vertici Bpm hanno ancora influenza”. “Vi è oggi la consapevolezza che di detto comitato d’affari hanno fatto parte, oltre a Ponzellini (ex presidente, ndr), Cannalire, Chiesa (ex dg) e Amoruso, persone che esercitano ancora oggi influenza all’interno della banca” osservano i pm nel decreto di perquisizione. “Questa convinzione – continuano i pm – è rafforzata dalla vicenda riguardante la remissione di querela nei confronti di Francesco Corallo (titolare di BPlus, che ha ricevuto finanziamenti da Bpm, ndr), estesa di diritto a tutti coloro che hanno commesso il reato di cui all’articolo 2635 cc in concorso con lui (corruzione tra privati, ndr), tra i quali certamente Amoruso e chissà chi altri”.

I pm: “Finanziamenti a soggetti in rapporti con la criminalità”. Tra i soggetti che rientrano in quello che viene definito “lo scenario di criminalità organizzata nel quale si muovono diversi dei protagonisti della vicenda”, vengono citati Alfredo Iorio e Domenico Zambetti, l’ex assessore regionale arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di ‘voto di scambio’ con la ‘ndrangheta. I pm scrivono che Rosario Scuteri, indagato nella inchiesta su Bpm, “viene presentato in banca da Alfredo Iorio, il quale e stato sottoposto a misura cautelare nel procedimento denominato Parco sud”. Proprio in quella inchiesta, Scuteri aveva riferito al pm “di essere stato presentato a Bpm da Iorio e di avere con lui e con Andrea Madaffari (altro arrestato nel corso della indagine in argomento) rapporti riguardanti affari immobiliari”. “Ha inoltre riferito di essere cugino di terzo, quarto grado con la famiglia Mammoliti (clan di malavita calabrese), di essere cognato di certo Domenico Lipari, ucciso a colpi di pistola nel 2007. Infine, non ha nascosto di aver dovuto risolvere una questione nei rapporti con la criminalità organizzata ricorrendo a soggetti in grado di dialogare con questa”. “Rapporti di Scuteri – proseguono i pm – con ambienti di criminalità organizzata sembrano trovare una traccia, la cui consistenza è da chiarire, nei suoi rapporti con Zambetti, politico recentemente arrestato in altra indagine di criminalità organizzata, come dimostrano i rapporti finanziari tra i due”. Secondo i magistrati “non è accertato il fatto che Ponzellini fosse a conoscenza delle connotazioni di criminalità organizzata gravitanti intorno agli affari di Iorio e Scuteri, ma certamente tra le attività preliminari di una banca in veste di intermediario finanziario vi è quella di contrastare il riciclaggio ed è certo la prima regola da osservare a tal fine quella di evitare l’erogazione di prestiti senza istruttoria o peggio con istruttoria negativa in favore di soggetti di cui non sia accertata la caratura imprenditoriale” Quando nel maggio scorso Ponzellini fu arrestato furono evidenziati i suoi rapporti con la Bplus di Francesco Corallo, incensurato, ma figlio di Gaetano, mai condannato per associazione mafiosa ma uomo considerato vicino al boss Nitto Santapaola

Battista, secondo gli inquirenti, grazie all’amicizia con Ponzellini, avrebbe ricevuto da alcune società una tangente di due milioni di euro per agevolare la concessione di finanziamenti da parte di Bpm. Il professionista, titolare di uno studio legale associato di Milano e già consigliere regionale, è indagato per i reati di infedeltà patrimoniale e di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti (corruzione, corruzione privata, appropriazione indebita, violazione del divieto degli esponenti bancari di contrarre obbligazioni, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio)”. Battista è stato consigliere regionale della Lombardia dal 1995 al 2000 e presidente della commissione ambiente, energia e protezione civile. Eletto nelle liste del Polo delle libertà, aveva poi aderito all’Udr di Cossiga e, a seguire, all’Udeur di Mastella, per diventarne segretario regionale per la Lombardia fino all’approdo nella Margherita. E’ stato inoltre consigliere di amministrazione della Cassa risparmio di Alessandria e di Banca Akros, la banca di investimento del gruppo Bpm.

Spunta fattura da 300mila euro per pratica Risanamento. Una fattura da 300mila euro pagata da Bpm allo studio legale di Onofrio Amoruso Battista in seguito all’ok apposto dall’allora presidente Massimo Ponzellini. E’ uno dei fatti “rilevanti ai fini delle indagini per associazione a delinquere e appropriazione indebita” messi sotto osservazione dalla procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta su Bpm. Si tratta – secondo quanto si legge nel decreto di perquisizione – di un pagamento “senz’altro indebito” e con “carattere appropriativo” dal momento che si tratta di una prestazione definita ‘insussistente’. Bpm era tra le banche creditrici di Risanamento, il gruppo immobiliare di Luigi Zunino per cui era stato chiesto il fallimento nell’estate del 2009. La banca risulta avere versato allo studio legale Palmisano e Amoruso 300 mila euro, a fronte di una parcella emessa il 3 dicembre 2009 e che era stata preceduta da una lettera nella quale lo studio si dichiarava disponibile a “prestare attività di assistenza e consulenza legale alla Bpm per la posizione Risanamento” per 300 mila euro “a ragione del valore e della complessità della pratica”. La direzione imprese di Bpm afferma invece di “non aver mai conferito incarico allo studio Palmisano e Amoruso” su Risanamento e non risulta neppure che i legali dello studio abbiano mai partecipato alle riunioni sulla vicenda. “Non è regolare ma neppure plausibile – scrivono i pm – che il presidente di una banca delle dimensioni di Bpm gestisca una pratica legale scavalcando gli uffici interni addetti alla loro trattazione, i quali hanno proceduto autonomamente e parallelamente; come non e’ plausibile che lo studio legale rivolga la sua proposta direttamente al presidente, facendo riferimento a ‘precedenti riunioni’ e fissando preventivamente il prezzo, di regola in questo genere di affari determinato a consuntivo delle attività prestate”.

L’intercettazione tra Nagel ed ex dg Bpm Chiesa: “E’ uomo di Battista”. Nell’inchiesta spunta una telefonata tra Alberto Nagel, ad di Mediobanca, e Enzo Chiesa, ex dg di Bpm, da cui i pm deducono che lo stesso Amoruso Battista era un ‘uomo’ di Massimo Ponzellini. “E’ molto significativa – hanno annotato i pm – la conversazione telefonica tra Alberto Nagel (ad di Mediobanca) ed Enzo Chiesa (ex dg di Bpm, indagato), dove si parla di Amoruso, commentando le candidature prospettate per il comitato di sorveglianza Bpm”. Nella conversazione Nagel dice: “Amoruso, questo lo conosco purtroppo… è uno un po’ strano che ha fatto politica e che ha cambiato sei-sette cose no? Come si comporta lì da voi?”. Chiesa risponde: “L’ha infilato Ponzellini…”.

L’intercettazione: “Gli faccio saltare la sedia sotto il culo”. Di quanto ci fosse consapevolezza che gli affari fossero loschi c’è una intercettazione il cui protagonista è Antonio Cannalire, collaboratore di Ponzellini finito ai domiciliari l’anno scorso. In una conversazione con la segretaria dell’allora presidente dice di Amoruso Battista riferendosi a elezioni all’interno del consiglio sindacale: “…gli faccio scoppiare la sedia sotto il culo ai tuoi amici!… Peccato che Onofrio fra le fatture, quindi sono tutte riconducibili alle cose che hanno fatto! lì poi vediamo chi era in banca, chi è che prestava … noi o gli amichetti della Fabi… adesso vediamo se il buon … se la buona Fabi (che con l’esplosione del caso Bpm registrò l’azzeramento dei suoi rappresentanti nella banca milanese poi confluiti nella Uilca, ndr) viene presentata da gente onesta! mo hanno rotto il cazzo! … vuoi che si trovano nello studio di Onofrio fatture riconducibili a cose della banca… poi ci dimostrano che eravamo noi o loro con i loro Direttori! poi ci facciamo quattro risate! … proprio perché c’è questo sistema qua losco, ho detto… se… se confermano che sono loro… poi vediamo… altro che pratiche del Presidente! poi le faccio uscire io veramente le pratiche del Presidente, così la smettono di rendersi conto che non sono vere! che poi vediamo il sistema affaristico che hanno montato loro, il loro direttore e questi pezzi di m…”.

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