Cultura

Sanremo, il festival diviso tra musica di qualità e l’intrusione del modello talent

Il lavoro del direttore artistico Mauro Pagani ha innalzato il valore dei brani presenti alla kermesse, eppure il televoto continua a premiare i volti noti delle trasmissioni in stile 'Saranno famosi'. Ma a decidere il vincitore sarà la giuria di qualità. Con buona pace di chi vota da casa

di Silvia Truzzi

Si era fatto un gran parlare dell’avvento di Mauro Pagani, un musicista vero e non un marchettaro, alla direzione musicale del Festival. E infatti di canzoni belle ne abbiamo ascoltate: una su tutte la Canzone mononota di Elio e le storie tese, ma anche Gualazzi, Simona Molinari, Malika. Poi è arrivato il televoto e nulla è stato più come doveva. I telespettatori hanno ‘nominato’ il seguente podio: Marco Mengoni, Modà, Chiara. Quarta: Annalisa. Nando Pagnoncelli (Ipsos) in conferenza stampa ha spiegato che in realtà domani l’intervento della giuria di qualità potrà ribaltare il risultato perché il voto degli esperti peserà per il cinquanta per cento (grazie). Ma l’obiezione sorge spontanea ed è: perché li avete invitati? Fazio è riuscito a portare la musica classica a Sanremo (dopo il Va’ pensiero inaugurale e l’esecuzione di Chopin ieri sera, domani arriva Daniel Harding per ricordare il bicentenario di Verdi e Wagner), ad avere anche bella musica sul palco (tra i super ospiti, Antony su tutti): c’era davvero bisogno di fare concessioni al modello talent (che peraltro non soffre certo durante il resto delle programmazioni nei vari palinsesti)?

E’ possibile che il timore fosse quello di apparire troppo snob o radical chic, del resto Fazio ha voluto chiarire ieri di non avere mai avuto “intenti pedagogici”. Più probabile che la squadra abbia cercato un bilanciamento tra buona musica e sicure hit. Qui non si fa che ricordare che i Modà sono un gruppo da mezzo milione di dischi venduti. E vabbè. In compenso Stefano Bollani (si esibirà stasera in uno dei suoi famosi medley) fa notare che l’hanno colpito due artisti in gara: “Matteo Renzi che suonava la canzone di Raphael Gualazzi e Sammy Davis jr quella di Marco Mengoni”. Nella polemica su artisti e talentini non vuole entrare: “Io sto con Elio. Perché? Perché si, perché è Elio. Ma non è così importante che i Silvestri o i Gazzè vincano il Festival. La storia ha dimostrato che le belle canzoni restano e vengono premiate dal pubblico, dopo l’Ariston”.

Stasera pausa della gara. Sarà una puntata omaggio alla storia del Festival, con i duetti che ripercorrono le canzoni celebri di sessant’anni di Sanremo. Luciana Littizzetto aspetta con ansia di rivedere Pippo Baudo, incrociato nel 2003 con il famoso bacio. Ci sarà Caetano Veloso e verrà scoperta una statua di Mike Buongiorno. Qualunque cosa sarà meglio che sentire Al Bano replicare tristemente se stesso per la milionesima volta, “un bicchiere di vino con un panino”: too much anche per i palati più allenati.

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