Smarrito e innervosito dagli scandali e dalla vecchia politica. Ma allo stesso tempo convinto della fine di un’epoca. Tutto grazie all’operato del suo governo tecnico. Mario Monti, da un incontro pubblico della sua campagna elettorale tenutosi a Torino, fotografa il momento contingente del Paese e guarda avanti per non guardare dietro. Perché se poi gli ricordano che l’Italia da lui ereditata non era poi così male il Professore si innervosisce. “E’ l’unico momento in cui mi capita – ha detto Mario Monti – ovvero quando mi dicono che c’è stata lasciata una situazione buona, quasi come se volessero farci fare un giro di governo”. In tal senso, il premier ha ribadito che il governo tecnico “ci ha portato fuori da una situazione critica”. E proprio per questo motivo gli “spiace che qualcuno cerchi di riscrivere questa storia”.
Diversa la sua reazione di fronte all’aumentare dei casi giudiziari degli ultimi giorni. “Mi smarrisco di fronte al moltiplicarsi degli scandali” ha detto il candidato presidente del Consiglio, ribadendo che “certe notizie lasciano l’impressione che forse siamo arrivati alla fine di un’epoca”. E sempre in tema storico, Monti ha sottolineato che “quando vedo il moltiplicarsi delle incriminazioni di esponenti della politica, della finanza, dell’economia c’è l’idea della disgregazione di un tessuto politico e sociale che fa emergere il parallelo con un’altra epoca: tangentopoli“. E il venire a galla del marcio, a sentire Monti, dipende anche da quanto fatto in questi mesi: “Con il rinnovamento che abbiamo portato è saltato il tappo che aveva coperto una situazione sempre più insostenibile” ha detto il presidente del Consiglio.
Per quanto riguarda il suo programma elettorale, invece, il leader di Scelta Civica ha parlato della sanità come di un “elemento centrale” e annunciato un’Agenda ad hoc, che verrà “presentata nella mattinata del 21 febbraio e che contiene un progetto fatto di proposte serie e innovative”. Dopo aver confermato l’importanza strategica della linea Tav (“Il governo è intervenuto con decisione per risolvere gli ultimi problemi per un’opera essenziale per tenere agganciata l’Italia all’Europa. Abbiamo perfezionato l’accordo con la Francia e scelto Torino per il prossimo incontro bilaterale”), Monti ha attaccato gli avversari. Tutti, ma non Bersani. Beppe Grillo? Il ragionamento di Monti è lineare: “Se uno vuole cambiare pagina rispetto alla politica tradizionale ha due possibilità: una è votare per Grillo, che rende massimo il segnale di protesta e minima la possibilità di avere soluzioni per i problemi sollevati – ha detto Monti – Un’altra è dare il voto a Scelta Civica, forza costruita non solo per tenere conto delle cose insoddisfacenti del passato e non ripeterle, ma che ha anche un po’ di credibilità sulle soluzioni, derivante dall’aver governato in un anno difficile”. Per quanto riguarda il Pdl, invece, il Professore è tornato sull’accusa di cialtroneria ad alcuni esponenti di quel partito. “Cialtrone – ha detto – era una parola usata non nei confronti di un partito ma di una posizione particolare tenuta da esponenti di quel partito, che non rende giustizia al fatto che gli italiani hanno una memoria”.