Se la vecchia Alitalia finisce in Tribunale, quella nuova certo non ride. Ma non impedisce al suo presidente di ricevere un prestigioso riconoscimento riservato agli imprenditori che “abbiano contribuito in modo significativo ad affermare e consolidare l’immagine del made in Italy e la qualità del Sistema Italia nel mondo”. Cioè il Premio Leonardo 2012, che Roberto Colaninno, in veste di presidente della Piaggio, ha ricevuto oggi al Quirinale dalle mani Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, del Presidente dall’Agenzia Ice Riccardo M. Monti e della presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini.
Promotore dell’iniziativa è il Comitato Leonardo, nato nel 1993 dall’idea comune di Sergio Pininfarina e di Gianni Agnelli, di Confindustria, dell’Ice e di un gruppo di imprenditori, con l’obiettivo di promuovere ed affermare la “Qualità Italia” nel mondo. “Il Premio Leonardo 2012, riservato ad un personaggio che si sia particolarmente distinto nel promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo – recita una nota – è stato conferito ad uno dei più illustri imprenditori italiani: Roberto Colaninno, Presidente e amministratore delegato del gruppo Piaggio”.
E mentre la mano di Colaninno che guida la casa della Vespa leva in alto il premio, quella che tiene la cloche di Alitalia si appresta a firmare l’assegno per il finanziamento necessario a tamponare la falla nei conti della compagnia che, dopo essere risorta con il piano Fenice di Corrado Passera, ora viaggia verso un rosso sparato. Al punto da essersi mangiata quel poco che restava degli investimenti dei cosiddetti 21 patrioti scelti da Silvio Berlusconi nel 2008 e capitanati appunto da Colaninno: il bilancio 2012 è atteso per venerdì 22, ma le più fosche previsioni sono già confermate dal fatto che i soci abbiano deciso di tamponare la falla con un prestito da almeno 150 milioni. Insomma, anche ignorando la vicenda dei subappalti a rumeni di Carpatair, la gestione Alitalia di Colaninno e soci non si può certo definire di successo, visto che ha portato la compagnia al capolinea nel giro di cinque anni.