L’Italia rischia di non portare avanti le riforme necessarie a ristabilire la crescita se dalle imminenti elezioni non emergerà una chiara maggioranza”. L’avvertimento è stato lanciato da un rapporto dell’agenzia Standard & Poor’s. “Crediamo nel rischio che, dopo le elezioni del 24 e del 25 febbraio, possano perdere slancio le importanti riforme necessarie a migliorare le prospettive di crescita in Italia”, afferma una nota dell’agenzia di rating americana.
“L’applicazione di misure tese a espandere le prospettive di crescita di medio termine dell’Italia dipende, dal nostro punto di vista, dalla forza del mandato del prossimo governo in entrambi i rami del Parlamento”, aggiunge Standard & Poor’s. L’agenzia ricorda poi come l’Italia abbia una tradizione di governi deboli e frammentati e sottolinea come i rischi per il profilo di credito del Paese siano legati più alla crescita che alla disciplina fiscale.
Standard & Poor’s non è l’unico istituto estero ad avere fatto previsioni sullo scenario italiano dopo le elezioni. Credit Suisse ha avvertito in un report diffuso nei giorni scorsi che una eventuale vittoria del centrodestra in entrambe le Camere sarebbe lo scenario peggiore per i mercati, sottolineando che lo schieramento di Silvio Berlusconi ha mostrato in campagna elettorale una posizione “anti-europeista e anti-Monti”. E l’italiana Mediobanca ha invece previsto a una settimana dal voto che il risultato delle elezioni politiche “sta diventando sempre più incerto” e lo scenario più verosimile è che “si tornerà presto alle urne”.