Cliniche dentistiche private negli ospedali pubblici lombardi, fatturati da milioni di euro e società riconducibili sempre alle stesse persone, vicine a Comunione e Liberazione e alle famiglie calabresi di Desio, cittadina della Brianza dove la giunta comunale è caduta alla fine del 2010 dopo che l’inchiesta Crimine-Infinito aveva messo a nudo i rapporti tra ‘ndrangheta e maggioranza di centrodestra. L’eccellenza della sanità lombarda, sbandierata dal governatore uscente Formigoni e dagli assessori leghisti, è anche questa. Lo rivela una serie di documenti di cui è venuta in possesso la lista Etico – A Sinistra per un’altra Lombardia, in corsa per il Pirellone.
L’ennesimo capitolo dell’opaca privatizzazione dei servizi sanitari in Lombardia parte nei primi anni duemila in Brianza, dagli ospedali di Vaprio e Besana. L’azienda ospedaliera di Vimercate incarica Sismea Spa – una società privata con sede a Merate (LC) – di gestire cinque poltrone odontoiatriche a Vaprio e sette a Besana. Lo scopo dichiarato è quello di fornire prestazioni a prezzi bassi rispetto agli ambulatori privati e permettere anche a persone con pochi mezzi di accedere alle cure dentistiche senza le lunghe liste d’attesa dell’Asl. Un’iniziativa che qualche anno dopo si chiamerà “Progetto pubblico-privato scegli sorriso sicuro” e si estenderà a una serie di ospedali lombardi.
Nel 2007 Sismea Spa fallisce. L’ultimo bilancio disponibile (al 31.12.2006) registra una perdita di 2,10 milioni di euro e l’indisponibilità dei soci a coprirla. Nel frattempo Sismea, che “si occupa della progettazione, realizzazione e gestione di poli odontoiatrici multidisciplinari presso strutture ospedaliere pubbliche e private” ha aperto un ambulatorio presso l’ospedale di Paderno Dugnano ed è in trattativa per “la realizzazione di centri presso l’Ospedale Valduce di Como, l’Ospedale di Lecco, l’Ospedale di Treviglio e il Fatebenefratelli di Erba (Co)”. Al momento del fallimento i soci di Sismea sono Pentadent Srl, costituita dalle fiduciarie milanesi Fiditalia e Fidor Spa – Fiduciaria Orefici, Thesy Thera Systems Srl e il professor Marianno Franzini, luminare dell’ossigeno ozono-terapia, che controlla e gestisce centri di riabilitazione convenzionati con regione Lombardia.
I 45 dipendenti di Sismea Spa, tutti esternalizzati, vengono riassunti da un’Ati (associazione temporanea di imprese) formata da Wisil Latoor Srl e Elledent Srl, a cui Giuseppe Spata, l’allora direttore generale dell’Asl di Vimercate, assegna la commessa. E qui inizia ad aprirsi il vaso di Pandora degli incarichi e degli interessi incrociati.
Elledent Srl, con sede ad Almenno San Bartolomeo (BG), è controllata da Luca Rottoli e Alessandro Locatelli, oltre che da Odontoquality Srl, società con sede ad Arcore, controllata al 100% dalla dottoressa Maria Paola Canegrati. Elledent – così si legge nel bilancio – “svolge la propria attività nel settore del dentale producendo protesi fisse, mobili e ortodontiche per ambulatori odontoiatrici privati e pubblici” e controlla, assieme a Odontoquality Srl, la società Servicedent Srl che, dal 2004, “svolge l’attività odontostomatologica all’interno di Aziende Ospedaliere”, in particolare le AO di Vimercate, Melegnano e Istituti Clinici di Perfezionamento (che comprende gli ospedali Buzzi, Città di Sesto San Giovanni e il Bassini di Cinisello Balsamo). Alla fine del 2011 il fatturato di Servicedent era pari a 16,42 milioni di euro, +20% rispetto al 2009 e più del doppio rispetto al 2005, primo anno intero di operatività della società. Un giro d’affari rilevante, assicurato dalle commesse delle aziende sanitarie lombarde.
Ma non finisce qui. Servicedent controlla infatti con il 75% la Dental Niguarda, 4,6 milioni di euro di fatturato nel 2011, che gestisce il centro odontostomatologico dell’ospedale Niguarda. Dental Niguarda, si legge sul sito dell’ospedale, “raggruppa 4 tra le aziende leader del settore e comprende 12 postazioni odontoiatriche”. Tra le aziende leader, oltre a Servicedent, spuntano di nuovo Wisil Latoor (5% del capitale) e soprattutto Fordent Srl, con sede a Barzanò, in provincia di Lecco, controllata dall’ex sindaco ciellino di Merate (Lc) Dario Perego (40%), già coordinatore provinciale del Pdl e da Vincenzo Alagna (20%), nato a Melito di Porto Salvo (Rc) e residente a Desio.
Alagna – che è stato assessore alla cultura al comune di Desio nella giunta poi caduta nel 2010 – è fratellastro di Pietrogino Pezzano di Palizzi (Rc), ex direttore della Asl di Monza, nominato poi, il 23 dicembre, da Formigoni come direttore generale della Asl Milano 1, la più grande della Lombardia. Pezzano fu però costretto a dimettersi dopo la rivolta di molti sindaci dei comuni interessati e la mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra in Consiglio regionale perché anche il suo nome compariva nell’inchiesta Crimine-Infinito: gli investigatori avevano scoperti i suoi stretti rapporti personali con uomini ritenuti ai verici della ‘ndrangheta di Desio.
Sotto indagine per un anno da parte della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Pezzano – la cui posizione sarà poi stralciata – viene fotografato e intercettato con personaggi di spicco dei clan. “E’ uno che fa favori a tutti. Si muove bene, con Abelli sono grandi amici”, dice in una registrazione Pino Neri, boss della ‘ndrangheta a Pavia condannato in primo grado a 18 anni di carcere, riferendosi all’amicizia tra Pezzano e Gian Carlo Abelli, deputato e fedelissimo di Berlusconi, per anni ras politico incontrastato della sanità lombarda. Vincenzo Alagna e Pietrogino Pezzano sono legati anche da altri affari, come dimostra la loro partecipazione nella Immobiliare Manzoni Srl di Cesano Maderno, nella quale Pezzano partecipa al 40% e Alagna al 10%.
Per chiudere il cerchio degli interessi torniamo a Maria Paola Canegrati. La dottoressa monzese è al vertice di una serie di Srl e cooperative che gestiscono o forniscono servizi dentistici e di assistenza sociale agli ospedali lombardi. Csm Cooperativa Sociale Monzese Onlus, con sede a Como, di cui Canegrati è amministratore unico, ha chiuso il 2011 con un fatturato di 7,49 milioni di euro (contro i 2,45 milioni del 2010), fornendo servizi – tra gli altri – alle aziende ospedaliere di Desio, Vimercate, Melegnano e all’ospedale S. Gerardo. La cooperativa sociale Pangea di Como, amministrata sempre da Maria Paola Canegrati, ha prodotto un fatturato di 13,38 milioni di euro nel 2011 (contro gli 11,66 milioni del 2010), fornendo servizi all’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, a Odontoquality, Odontogea, Odontogroup, Dental Salvini, Dmc Dental Srl e all’ospedale Niguarda. Entrambe le cooperative registrano in bilancio costi elevati per personale e servizi e sembrano avere in carico buona parte del personale addetto agli ambulatori dentistici privati all’interno delle strutture pubbliche.
Canegrati è anche liquidatore del Css Lombardia Consorzio Salute e Sussidiarietà (partecipato da Pangea e dalla Cooperativa Sociale delle Imprese Lariane rappresentata dal ciellino Perego) oltre che amministratore e azionista di una serie di società che gestiscono studi dentistici e hanno sede ad Arcore, in via Belvedere 42. Tra queste la Dmc Dental Srl (4,21 milioni di euro di fatturato nel 2011, il doppio rispetto al 2009), controllata, ancora una volta, da Servicedent, Elledent, Fordent e Wisil Latoor, che ha da poco inaugurato (agosto 2012) un nuovo centro odontostomatologico a Salò, grazie a una convenzione con l’Azienda Ospedaliera di Desenzano (Bs).
Negli ultimi dieci anni il sistema di convenzioni tra ospedali pubblici e cliniche dentistiche private ha permesso l’apertura di centri dentistici in decine di ospedali lombardi, che fanno capo quasi sempre alle stesse persone: Maria Paola Canegrati, Luca Rottoli, Alessandro Locatelli, Dario Perego e Vincenzo Alagna. Un gruppo ristretto che ha creato un impero da oltre 50 milioni di euro di fatturato all’anno, grazie al posizionamento strategico all’interno di strutture pubbliche, ai bassi costi del personale – che dipende dalle cooperative ed è spesso precario – e alla garanzia di stanziamenti da parte della Regione.
Uno degli aspetti interessanti dell’intera vicenda è che con la giunta dimissionaria non sembra essere cambiato nulla: anzi, nuovi centri dentistici sono stati aperti fino a pochi mesi fa. Con la presenza benedicente dell’assessore della sanità Luciano Bresciani, leghista e medico personale di Umberto Bossi.
di Marco Atella e Mario Portanova
Cronaca
Sanità in Lombardia, l’alleanza ciellino-calabrese domina le cliniche dei denti
Nel 2007 la Regione ha deciso di convenzionare studi dentistici privati all'interno degli ospedali pubblici per garantire "cure a basso costo". Ne è nato un business da 50 mlioni euro l'anno a beneficio di un gruppo ristretto di persone. Tra loro il pidiellino-ciellino Dario Perego e Vincenzo Alagna, ex assessore a Desio. Nonché fratellastro di Pietrogino Pezzano, l'ex dirigente Asl filmato con i boss della 'ndrangheta
Cliniche dentistiche private negli ospedali pubblici lombardi, fatturati da milioni di euro e società riconducibili sempre alle stesse persone, vicine a Comunione e Liberazione e alle famiglie calabresi di Desio, cittadina della Brianza dove la giunta comunale è caduta alla fine del 2010 dopo che l’inchiesta Crimine-Infinito aveva messo a nudo i rapporti tra ‘ndrangheta e maggioranza di centrodestra. L’eccellenza della sanità lombarda, sbandierata dal governatore uscente Formigoni e dagli assessori leghisti, è anche questa. Lo rivela una serie di documenti di cui è venuta in possesso la lista Etico – A Sinistra per un’altra Lombardia, in corsa per il Pirellone.
L’ennesimo capitolo dell’opaca privatizzazione dei servizi sanitari in Lombardia parte nei primi anni duemila in Brianza, dagli ospedali di Vaprio e Besana. L’azienda ospedaliera di Vimercate incarica Sismea Spa – una società privata con sede a Merate (LC) – di gestire cinque poltrone odontoiatriche a Vaprio e sette a Besana. Lo scopo dichiarato è quello di fornire prestazioni a prezzi bassi rispetto agli ambulatori privati e permettere anche a persone con pochi mezzi di accedere alle cure dentistiche senza le lunghe liste d’attesa dell’Asl. Un’iniziativa che qualche anno dopo si chiamerà “Progetto pubblico-privato scegli sorriso sicuro” e si estenderà a una serie di ospedali lombardi.
Nel 2007 Sismea Spa fallisce. L’ultimo bilancio disponibile (al 31.12.2006) registra una perdita di 2,10 milioni di euro e l’indisponibilità dei soci a coprirla. Nel frattempo Sismea, che “si occupa della progettazione, realizzazione e gestione di poli odontoiatrici multidisciplinari presso strutture ospedaliere pubbliche e private” ha aperto un ambulatorio presso l’ospedale di Paderno Dugnano ed è in trattativa per “la realizzazione di centri presso l’Ospedale Valduce di Como, l’Ospedale di Lecco, l’Ospedale di Treviglio e il Fatebenefratelli di Erba (Co)”. Al momento del fallimento i soci di Sismea sono Pentadent Srl, costituita dalle fiduciarie milanesi Fiditalia e Fidor Spa – Fiduciaria Orefici, Thesy Thera Systems Srl e il professor Marianno Franzini, luminare dell’ossigeno ozono-terapia, che controlla e gestisce centri di riabilitazione convenzionati con regione Lombardia.
I 45 dipendenti di Sismea Spa, tutti esternalizzati, vengono riassunti da un’Ati (associazione temporanea di imprese) formata da Wisil Latoor Srl e Elledent Srl, a cui Giuseppe Spata, l’allora direttore generale dell’Asl di Vimercate, assegna la commessa. E qui inizia ad aprirsi il vaso di Pandora degli incarichi e degli interessi incrociati.
Elledent Srl, con sede ad Almenno San Bartolomeo (BG), è controllata da Luca Rottoli e Alessandro Locatelli, oltre che da Odontoquality Srl, società con sede ad Arcore, controllata al 100% dalla dottoressa Maria Paola Canegrati. Elledent – così si legge nel bilancio – “svolge la propria attività nel settore del dentale producendo protesi fisse, mobili e ortodontiche per ambulatori odontoiatrici privati e pubblici” e controlla, assieme a Odontoquality Srl, la società Servicedent Srl che, dal 2004, “svolge l’attività odontostomatologica all’interno di Aziende Ospedaliere”, in particolare le AO di Vimercate, Melegnano e Istituti Clinici di Perfezionamento (che comprende gli ospedali Buzzi, Città di Sesto San Giovanni e il Bassini di Cinisello Balsamo). Alla fine del 2011 il fatturato di Servicedent era pari a 16,42 milioni di euro, +20% rispetto al 2009 e più del doppio rispetto al 2005, primo anno intero di operatività della società. Un giro d’affari rilevante, assicurato dalle commesse delle aziende sanitarie lombarde.
Ma non finisce qui. Servicedent controlla infatti con il 75% la Dental Niguarda, 4,6 milioni di euro di fatturato nel 2011, che gestisce il centro odontostomatologico dell’ospedale Niguarda. Dental Niguarda, si legge sul sito dell’ospedale, “raggruppa 4 tra le aziende leader del settore e comprende 12 postazioni odontoiatriche”. Tra le aziende leader, oltre a Servicedent, spuntano di nuovo Wisil Latoor (5% del capitale) e soprattutto Fordent Srl, con sede a Barzanò, in provincia di Lecco, controllata dall’ex sindaco ciellino di Merate (Lc) Dario Perego (40%), già coordinatore provinciale del Pdl e da Vincenzo Alagna (20%), nato a Melito di Porto Salvo (Rc) e residente a Desio.
Alagna – che è stato assessore alla cultura al comune di Desio nella giunta poi caduta nel 2010 – è fratellastro di Pietrogino Pezzano di Palizzi (Rc), ex direttore della Asl di Monza, nominato poi, il 23 dicembre, da Formigoni come direttore generale della Asl Milano 1, la più grande della Lombardia. Pezzano fu però costretto a dimettersi dopo la rivolta di molti sindaci dei comuni interessati e la mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra in Consiglio regionale perché anche il suo nome compariva nell’inchiesta Crimine-Infinito: gli investigatori avevano scoperti i suoi stretti rapporti personali con uomini ritenuti ai verici della ‘ndrangheta di Desio.
Sotto indagine per un anno da parte della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Pezzano – la cui posizione sarà poi stralciata – viene fotografato e intercettato con personaggi di spicco dei clan. “E’ uno che fa favori a tutti. Si muove bene, con Abelli sono grandi amici”, dice in una registrazione Pino Neri, boss della ‘ndrangheta a Pavia condannato in primo grado a 18 anni di carcere, riferendosi all’amicizia tra Pezzano e Gian Carlo Abelli, deputato e fedelissimo di Berlusconi, per anni ras politico incontrastato della sanità lombarda. Vincenzo Alagna e Pietrogino Pezzano sono legati anche da altri affari, come dimostra la loro partecipazione nella Immobiliare Manzoni Srl di Cesano Maderno, nella quale Pezzano partecipa al 40% e Alagna al 10%.
Per chiudere il cerchio degli interessi torniamo a Maria Paola Canegrati. La dottoressa monzese è al vertice di una serie di Srl e cooperative che gestiscono o forniscono servizi dentistici e di assistenza sociale agli ospedali lombardi. Csm Cooperativa Sociale Monzese Onlus, con sede a Como, di cui Canegrati è amministratore unico, ha chiuso il 2011 con un fatturato di 7,49 milioni di euro (contro i 2,45 milioni del 2010), fornendo servizi – tra gli altri – alle aziende ospedaliere di Desio, Vimercate, Melegnano e all’ospedale S. Gerardo. La cooperativa sociale Pangea di Como, amministrata sempre da Maria Paola Canegrati, ha prodotto un fatturato di 13,38 milioni di euro nel 2011 (contro gli 11,66 milioni del 2010), fornendo servizi all’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, a Odontoquality, Odontogea, Odontogroup, Dental Salvini, Dmc Dental Srl e all’ospedale Niguarda. Entrambe le cooperative registrano in bilancio costi elevati per personale e servizi e sembrano avere in carico buona parte del personale addetto agli ambulatori dentistici privati all’interno delle strutture pubbliche.
Canegrati è anche liquidatore del Css Lombardia Consorzio Salute e Sussidiarietà (partecipato da Pangea e dalla Cooperativa Sociale delle Imprese Lariane rappresentata dal ciellino Perego) oltre che amministratore e azionista di una serie di società che gestiscono studi dentistici e hanno sede ad Arcore, in via Belvedere 42. Tra queste la Dmc Dental Srl (4,21 milioni di euro di fatturato nel 2011, il doppio rispetto al 2009), controllata, ancora una volta, da Servicedent, Elledent, Fordent e Wisil Latoor, che ha da poco inaugurato (agosto 2012) un nuovo centro odontostomatologico a Salò, grazie a una convenzione con l’Azienda Ospedaliera di Desenzano (Bs).
Negli ultimi dieci anni il sistema di convenzioni tra ospedali pubblici e cliniche dentistiche private ha permesso l’apertura di centri dentistici in decine di ospedali lombardi, che fanno capo quasi sempre alle stesse persone: Maria Paola Canegrati, Luca Rottoli, Alessandro Locatelli, Dario Perego e Vincenzo Alagna. Un gruppo ristretto che ha creato un impero da oltre 50 milioni di euro di fatturato all’anno, grazie al posizionamento strategico all’interno di strutture pubbliche, ai bassi costi del personale – che dipende dalle cooperative ed è spesso precario – e alla garanzia di stanziamenti da parte della Regione.
Uno degli aspetti interessanti dell’intera vicenda è che con la giunta dimissionaria non sembra essere cambiato nulla: anzi, nuovi centri dentistici sono stati aperti fino a pochi mesi fa. Con la presenza benedicente dell’assessore della sanità Luciano Bresciani, leghista e medico personale di Umberto Bossi.
di Marco Atella e Mario Portanova
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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Cronaca
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Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".