Alcuni l’hanno già definita la fine di un’epoca. Dopo lunghe trattative, i negoziatori delle istituzioni dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo preliminare che impone un tetto massimo ai bonus dei banchieri. L’intesa raggiunta prevede che le banche potranno pagare premi fino a un massimo di due volte il salario fisso, a condizione che ci sia sufficiente sostegno da parte degli azionisti. “E’ la fine di un periodo di folli e ingiustificabili bonus” – ha commentato Michel Barnier, commissario europeo al mercato interno e ai servizi finanziari – “e anche l’inizio vero di una maggiore e più robusta trasparenza nel settore bancario europeo”.
L’accordo sui bonus, che rientra nell’ambito del pacchetto di provvedimenti per la vigilanza bancaria Basilea III, dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2014, ma gli stati membri devono ancora dare il via libera definitivo. Londra, roccaforte finanziaria dove hanno sede le maggiori banche europee, resta fortemente contraria alla legislazione che impone un tetto ai premi in denaro. Ha anche provato, senza successo, a convincere altri Paesi europei a schierarsi contro l’iniziativa. “Per la prima volta nella storia della regolamentazione finanziaria dell’Unione europea metteremo un limite ai bonus dei banchieri”, ha dichiarato Othmar Karas, capo negoziatore dell’Europarlamento.
L’intesa, raggiunta su tutto il pacchetto, prevede anche una serie di misure per rafforzare i requisiti patrimoniali delle banche con l’obiettivo di evitare una nuova crisi finanziaria come quella del 2008. “Durante la crisi i contribuenti europei hanno dovuto ricapitalizzare le banche” – ha ricordato il ministro della Finanze irlandese, Michael Noonan, presidente di turno della Ue – “ma questa riforma assicurerà che le banche in futuro abbiano capitale sufficiente, sia in termini di quantità che di qualità, per resistere agli shock e proteggere i contribuenti”.