”Da quello che conosco di Casapound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica, razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”. Così scriveva sul suo blog il 21 gennaio Roberta Lombardi, scelta oggi come capogruppo del Movimento Cinque Stelle alla Camera. La nuova capogruppo, insomma, ripropone la tesi di un primo fascismo “buono”.
Non è l’unica presa di posizione della neodeputata destinata a fare discutere. In un altro post del suo blog chiede l’abolizione dei sindacati, che “hanno esaurito una missione nel momento in cui si sono trasformati in grumi di potere che mercanteggiano soldi, cariche, proprietà con quelli che dovrebbero essere i loro interlocutori dall’altra parte della barricata ma che sono diventati i loro complici di inciuci alle spalle dei lavoratori”. Meglio quindi “pensare a qualcosa di nuovo che tuteli i diritti dei lavoratori”.
Il M5s, nella riunione di oggi all’Hotel Universo di Roma con Beppe Grillo e Roberto Casaleggio, ha eletto per alzata di mano anche il capogruppo al Senato, Vito Crimi. I due preferiscono definirsi “portavoce”, e comunque il loro incarica scadrà tre mesi dopo l’insediamento delle Camere, per il principio della rotazione scelto dal movimento.
Roberta Lombardi ha 39 anni, è romana, ha un compagno e un “bellissimo pupo di 10 mesi”, attivista 5 stelle da circa 6 anni, lavora da quasi dieci in un’azienda della capitale che si occupa di “arredamento d’interni chiavi in mano per clienti Top Spender (emiri, miliardari vari, oligarchi russi etc etc) in tutto il mondo”. La Lombardi, così scrive sul suo blog, si è laureata in Giurisprudenza con tesi in Diritto commerciale internazionale alla Sapienza di Roma e ha seguito un corso post laurea in Sviluppo manageriale alla Luiss Management (“in edizione serale mentre lavoravo”). Lavora da quando ha 19 anni, parla “correntemente l’inglese”, è una “smanettona” al computer e adora “leggere, scrivere, viaggiare”.
Vito Claudio Crimi, capogruppo a Palazzo Madama, ha 40 anni, è nato a Palermo, ma vive a Brescia da 13 anni. Primo degli eletti in Lombardia nelle “parlamentarie” del Movimento, di cui è entrato a far parte 7 anni fa, fa l’impiegato al ministero della Giustizia (assistente giudiziario), si occupa di un ampio spettro di attività, dalla gestione del personale all’organizzazione e gestione dell’anno giudiziario, dai bandi di gara europei per le forniture del nuovo Palagiustizia di Brescia al portale web degli uffici giudiziari della città lombarda. Diplomato nel 1990 “con il massimo dei voti”, ha studiato alla facoltà di matematica ma non si è mai laureato. Dice di avere una “buona conoscenza della lingua inglese scritta” ma ammette di essere “mediocre” nel parlato. Non ha mai avuto “guai” con la giustizia, né esperienze politiche, ma dal 2007 è nel Meetup Amici di Beppe Grillo di Brescia e nel 2010 è stato candidato del Movimento alla presidenza della regione Lombardia.