Un’ala di un edificio di tre piani che si affaccia su via Riviera di Chiaia a Napoli è crollata e le macerie hanno travolto un autobus, senza passeggeri a bordo, e diverse vetture. Al termine delle operazioni di sgombero delle macerie non ci sono vittime né dispersi. L’intervento dei vigili urbani, che hanno disposto lo sgombero di tre palazzi, tra cui quello crollato, poco prima dell’incidente, ha scongiurato il peggio. La prima ipotesi, avanzata dal tenente della polizia municipale Alfredo Marraffino, è che all’origine del crollo ci sia un’infiltrazione d’acqua. Tesi appoggiata dai vigili del fuoco, secondo i quali l’infiltrazione sarebbe proveniente da una falda acquifera naturale, presente in zona. L’acqua avrebbe creato un vuoto sotto l’ala del palazzo provocandone il cedimento. In sostanza si sarebbe creato un torrente sotterraneo di acqua e fango confluito in uno ampio scavo a circa 25 metri dal sottosuolo realizzato nel cantiere della metropolitana di piazza della Repubblica.
L’edificio era stato appena ristrutturato e pare che al suo interno si trovassero anche degli uffici. Sul tetto del palazzo c’è una piscina, già sottoposta a sequestro nei mesi scorsi. La piscina è rimasta intatta, mentre è crollata la parte sottostante, quella che si affaccia su via Arco Mirelli e su via Riviera di Chiaia. L’automezzo travolto era diretto al deposito e non erano presenti passeggeri a bordo. Il pullman, che presenta vetri rotti e la porta centrale distrutta, è stato spinto a mano lontano dal luogo del crollo. Il conducente è stato portato in ospedale per accertamenti ma non ha riportato lesioni. Un’automobile della polizia municipale è stata schiacciata da alcuni massi caduti dall’edificio. Il palazzo, al civico 72, si trova di fronte al cantiere della linea 6 della metropolitana in piazza della Repubblica.
Una pattuglia della polizia municipale era appena arrivata sul posto per compiere un sopralluogo nell’edificio poi crollato quando c’è stato il boato. I vigili erano appena usciti dall’auto di servizio quando i massi hanno seppellito la vettura. I poliziotti erano intervenuti sul posto perché alcuni inquilini avevano segnalato un’infiltrazione d’acqua. I due sono rimasti contusi dalla caduta delle macerie che hanno anche danneggiato l’auto di servizio. Una donna, residente al secondo piano del palazzo, si è salvata per miracolo: Carla Travierso, 37 anni, era sotto la doccia ed è stata portata via dall’appartamento in accappatoio e soccorsa dal 118. Colta da lieve malore è stata trasportata in ospedale.
I primi testimoni parlano di un boato fortissimo, “come una bomba”. Vincenzo Senese, un meccanico che lavora in zona, sostiene di “essere vivo per miracolo”: “Se non sono sotto le macerie – racconta – è solo perché sono stato chiamato da un cliente che aveva la macchina parcheggiata 50 metri più in là. Da lì ho assistito al crollo. Prima è venuta giù la parte di sopra e poi si è sbriciolato tutto il resto. Ho sentito un boato, come se fosse una bomba, e le urla disperate della gente”. “Ero nel palazzo quando il palazzo è crollato”, racconta Diego Fernandes, un commercialista che lavora al secondo piano dell’edificio. “Il Palazzo a cominciato a tremare e siamo usciti utilizzando le scale – dice – perché non erano crollate”. Fernandes racconta che i suoi colleghi si erano preoccupati per forti rumori che avevano sentito già dalle 8 della mattina: “I miei colleghi hanno pensato a un terremoto, è andata via l’elettricità, abbiamo sentito una forte puzza di gas e solo perché non c’era corrente non si sono verificate esplosioni”.
Un altro testimone, che abita nel palazzo adiacente a quello crollato, racconta che “da quattro mesi, tutte le mattine, una squadra di tecnici della società che sta realizzando la metropolitana, effettua dei sopralluoghi di verifica della staticità nel palazzo”. Da parecchio tempo gli abitanti del palazzo avevano segnalato crepe nei muri dal primo all’ultimo piano. Da questa mattina era in corso lo sgombero dell’edificio, deciso proprio in seguito alle diverse segnalazioni da parte degli inquilini di rumori paragonabili a infiltrazioni d’acqua e di porte disallineate. Tra i residenti c’è chi mette sotto accusa i lavori per la realizzazione della linea 6 della metropolitana. La stazione di Arco Mirelli si trova proprio di fronte al palazzo crollato. Gli abitanti della zona si sono affidati a un comitato di esperti che ritengono che gli interventi in corso avrebbero alterato la tenuta del sottosuolo impedendo il normale deflusso delle acque a mare.