Città della Scienza, incendio a Napoli. De Magistris: “Città sotto attacco”
''Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale", ha commentato il sindaco di Napoli. "Ora dobbiamo affidarci completamente alla magistratura per indagini il più approfondite possibili". Commissione Ue pronta a valutare il cofinanziamento per la ricostruzione. Indaga la Dda
Napoli perde uno dei suoi gioielli. Un vastissimo incendio ha praticamente distrutto, ieri sera, Città della scienza, il museo interattivo considerato uno dei più validi attrattori turistici della città, con una media di 350mila visitatori l’anno. ”Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale”, ha commentato Luigi De Magistris, “ora dobbiamo affidarci completamente alla magistratura per indagini il più approfondite possibili”. “Oggi migliaia di ragazzi e bambini di Napoli si sono svegliati piangendo per la distruzione di Città della Scienza”, ha aggiunto il sindaco di Napoli con un messaggio su Twitter, “Napoli è sotto attacco“.
De Magistris ha poi lanciato un appello al prossimo governo affinché aiuti la città, all’indomani di una giornata “drammatica”. “Chiedo al governo che verrà, se ci sarà, di dare a Napoli una mano perché è stata abbandonata”, ha detto, spiegando che “senza risorse tante cose non si possono fare”. Per Napoli, secondo De Magistris, ci sarebbe bisogno di un Piano Marshall. Napoli – ha proseguito il sindaco – vive una situazione di dissesto idrogeologico molto seria, difficile. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità”.
L’entità del disastro ha fatto intervenire anche l’Unione europea. “La commissione Ue è pronta a valutare il cofinanziamento per la ricostruzione”, ha avvertito il commissario per le politiche regionali, Johannes Hahn, esprimendo “profondo dolore per l’incendio alla Città della scienza”. “In primo luogo dipende dalla Campania e dalle autorità di Napoli valutare quando e come il museo potrà essere ricostruito”, ha spiegato il commissario, “ma data l’importanza del luogo, la commissione è pronta a valutare il cofinanziamento del progetto”.
Per il rogo della struttura si ipotizza il dolo. Sono ancora ignote le cause del disastro: unica certezza, al momento, è che all’interno della struttura non c’erano persone, grazie anche alla chiusura settimanale del lunedì. Gli investigatori stanno indagando se l’origine delle fiamme sia dolosa oppure accidentale. I danni sono enormi: sopravvivono solo i muri perimetrali, l’interno dei padiglioni è devastato. Il fronte del fuoco è lungo più di un centinaio di metri, e dal rogo si alza una colonna di fumo visibile da buona parte della città. Sul posto decine di vigili del fuoco, con le forze dell’ordine che hanno chiuso al traffico via Coroglio, di fronte al mare di Bagnoli, dove sorgeva la struttura.
Dei numerosi padiglioni che componevano lo ‘science center’, solo uno è stato risparmiato dalle fiamme. Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell’incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili. E così in pochi minuti è andato in fumo un polo – nato dall’intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis – che in una dozzina d’anni aveva guadagnato consensi e credibilità, non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese.
Il primo embrione del progetto risale agli anni Novanta; nel 2001 l’inaugurazione del vero e proprio museo interattivo, man mano ampliato da successive realizzazioni. Il tutto nello scenario di Bagnoli, il quartiere ex industriale che, conclusa l’era dell’acciaio e dell’Italsider, aveva visto proprio in Città della scienza il primo simbolo concreto di un progetto di bonifica e di rinascita del quartiere. Con Città della scienza è come se fossero bruciate stasera anche quelle speranze. Fuori del museo ci sono quasi tutti i 160 dipendenti, angosciati per il loro futuro occupazionale; gli stessi timori coinvolgono i tanti che lavoravano nell’indotto creato dal museo, giunti in via Coroglio dopo aver appreso dell’incendio.
L’area distrutta dalle fiamme è stimata in 10-12mila metri quadrati, praticamente l’intero centro, a eccezione del “teatro delle Nuvole”, un corpo separato che ospitava rappresentazioni. Il custode racconta di aver visto una colonna di fumo, e di aver dato subito l’allarme: ma in pochi minuti il fuoco ha divorato i padiglioni dall’interno, diventando indomabile. Sono state ore di sgomento anche per tutti gli abitanti di Bagnoli, che temevano di rimanere intossicati dal fumo denso e nero, poi invece sospinto.
Indagine passa alla Direzione distrettuale antimafia. Intanto il fascicolo di indagine passa alla Direzione distrettuale antimafia partenopea, pm Michele Del Prete. Non si esclude quindi, nell’ipotesi dolosa, l’opera della camorra flegrea. Sotto la lente dei magistrati anche la complessa vicenda della bonifica e della vendita dei suoli. Le modalità con cui è divampato l’incendio e il luogo – un’area dove è forte la presenza dei clan – inducono gli inquirenti ad esaminare con attenzione anche l’ipotesi di un attentato al quale non è estranea la criminalità organizzata. L’ipotesi è tra quelle vagliate durante un vertice che si è svolto in Procura al quale hanno partecipato il procuratore aggiunto Giovanni Melillo, che coordina anche la Dda e un sostituto della procura antimafia. Al vertice hanno partecipato anche ipm Michele Del Prete e Ilaria Sasso del Verme, nonché gli investigatori di Digos, squadra mobile, polizia scientifica, carabinieri e i vigili del fuoco. Al momento, a quanto si è appreso, non è stato trovato alcun indizio certo che l’incendio sia stato appiccato. Tra gli elementi che inducono gli inquirenti a privilegiare l’ipotesi del dolo, vi sono alcune fotografie postate da testimoni sui social network che lascerebbero pensare che le fiamme siano divampate contemporaneamente in più punti.
In queste ore vengono compiuti ulteriori rilievi per cercare tracce di liquido “accelerante” prima che cada la pioggia, prevista abbondante per le prossime ore. Le indagini saranno dunque affidate ad un sostituto della Direzione distrettuale antimafia (Michele Del Prete) e ad uno che si occupa di criminalità comune (Ilaria Sasso del Verme), in attesa che la vicenda si chiarisca. Viene escluso, al momento, un nesso con l’esistenza di una polizza assicurativa contratta da Città della Scienza come pure con la crisi economica che da 11 mesi blocca il pagamento degli stipendi.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
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Cronaca
Città della Scienza, incendio a Napoli. De Magistris: “Città sotto attacco”
''Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale", ha commentato il sindaco di Napoli. "Ora dobbiamo affidarci completamente alla magistratura per indagini il più approfondite possibili". Commissione Ue pronta a valutare il cofinanziamento per la ricostruzione. Indaga la Dda
Napoli perde uno dei suoi gioielli. Un vastissimo incendio ha praticamente distrutto, ieri sera, Città della scienza, il museo interattivo considerato uno dei più validi attrattori turistici della città, con una media di 350mila visitatori l’anno. ”Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale”, ha commentato Luigi De Magistris, “ora dobbiamo affidarci completamente alla magistratura per indagini il più approfondite possibili”. “Oggi migliaia di ragazzi e bambini di Napoli si sono svegliati piangendo per la distruzione di Città della Scienza”, ha aggiunto il sindaco di Napoli con un messaggio su Twitter, “Napoli è sotto attacco“.
De Magistris ha poi lanciato un appello al prossimo governo affinché aiuti la città, all’indomani di una giornata “drammatica”. “Chiedo al governo che verrà, se ci sarà, di dare a Napoli una mano perché è stata abbandonata”, ha detto, spiegando che “senza risorse tante cose non si possono fare”. Per Napoli, secondo De Magistris, ci sarebbe bisogno di un Piano Marshall. Napoli – ha proseguito il sindaco – vive una situazione di dissesto idrogeologico molto seria, difficile. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità”.
L’entità del disastro ha fatto intervenire anche l’Unione europea. “La commissione Ue è pronta a valutare il cofinanziamento per la ricostruzione”, ha avvertito il commissario per le politiche regionali, Johannes Hahn, esprimendo “profondo dolore per l’incendio alla Città della scienza”. “In primo luogo dipende dalla Campania e dalle autorità di Napoli valutare quando e come il museo potrà essere ricostruito”, ha spiegato il commissario, “ma data l’importanza del luogo, la commissione è pronta a valutare il cofinanziamento del progetto”.
Per il rogo della struttura si ipotizza il dolo. Sono ancora ignote le cause del disastro: unica certezza, al momento, è che all’interno della struttura non c’erano persone, grazie anche alla chiusura settimanale del lunedì. Gli investigatori stanno indagando se l’origine delle fiamme sia dolosa oppure accidentale. I danni sono enormi: sopravvivono solo i muri perimetrali, l’interno dei padiglioni è devastato. Il fronte del fuoco è lungo più di un centinaio di metri, e dal rogo si alza una colonna di fumo visibile da buona parte della città. Sul posto decine di vigili del fuoco, con le forze dell’ordine che hanno chiuso al traffico via Coroglio, di fronte al mare di Bagnoli, dove sorgeva la struttura.
Dei numerosi padiglioni che componevano lo ‘science center’, solo uno è stato risparmiato dalle fiamme. Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell’incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili. E così in pochi minuti è andato in fumo un polo – nato dall’intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis – che in una dozzina d’anni aveva guadagnato consensi e credibilità, non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese.
Il primo embrione del progetto risale agli anni Novanta; nel 2001 l’inaugurazione del vero e proprio museo interattivo, man mano ampliato da successive realizzazioni. Il tutto nello scenario di Bagnoli, il quartiere ex industriale che, conclusa l’era dell’acciaio e dell’Italsider, aveva visto proprio in Città della scienza il primo simbolo concreto di un progetto di bonifica e di rinascita del quartiere. Con Città della scienza è come se fossero bruciate stasera anche quelle speranze. Fuori del museo ci sono quasi tutti i 160 dipendenti, angosciati per il loro futuro occupazionale; gli stessi timori coinvolgono i tanti che lavoravano nell’indotto creato dal museo, giunti in via Coroglio dopo aver appreso dell’incendio.
L’area distrutta dalle fiamme è stimata in 10-12mila metri quadrati, praticamente l’intero centro, a eccezione del “teatro delle Nuvole”, un corpo separato che ospitava rappresentazioni. Il custode racconta di aver visto una colonna di fumo, e di aver dato subito l’allarme: ma in pochi minuti il fuoco ha divorato i padiglioni dall’interno, diventando indomabile. Sono state ore di sgomento anche per tutti gli abitanti di Bagnoli, che temevano di rimanere intossicati dal fumo denso e nero, poi invece sospinto.
Indagine passa alla Direzione distrettuale antimafia. Intanto il fascicolo di indagine passa alla Direzione distrettuale antimafia partenopea, pm Michele Del Prete. Non si esclude quindi, nell’ipotesi dolosa, l’opera della camorra flegrea. Sotto la lente dei magistrati anche la complessa vicenda della bonifica e della vendita dei suoli. Le modalità con cui è divampato l’incendio e il luogo – un’area dove è forte la presenza dei clan – inducono gli inquirenti ad esaminare con attenzione anche l’ipotesi di un attentato al quale non è estranea la criminalità organizzata. L’ipotesi è tra quelle vagliate durante un vertice che si è svolto in Procura al quale hanno partecipato il procuratore aggiunto Giovanni Melillo, che coordina anche la Dda e un sostituto della procura antimafia. Al vertice hanno partecipato anche ipm Michele Del Prete e Ilaria Sasso del Verme, nonché gli investigatori di Digos, squadra mobile, polizia scientifica, carabinieri e i vigili del fuoco. Al momento, a quanto si è appreso, non è stato trovato alcun indizio certo che l’incendio sia stato appiccato. Tra gli elementi che inducono gli inquirenti a privilegiare l’ipotesi del dolo, vi sono alcune fotografie postate da testimoni sui social network che lascerebbero pensare che le fiamme siano divampate contemporaneamente in più punti.
In queste ore vengono compiuti ulteriori rilievi per cercare tracce di liquido “accelerante” prima che cada la pioggia, prevista abbondante per le prossime ore. Le indagini saranno dunque affidate ad un sostituto della Direzione distrettuale antimafia (Michele Del Prete) e ad uno che si occupa di criminalità comune (Ilaria Sasso del Verme), in attesa che la vicenda si chiarisca. Viene escluso, al momento, un nesso con l’esistenza di una polizza assicurativa contratta da Città della Scienza come pure con la crisi economica che da 11 mesi blocca il pagamento degli stipendi.
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"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.