In assenza di un accordo con gli azionisti di risparmio A di Fondiaria Sai, la nascita della grande Unipol è a rischio. Senza contare la mina delle potenziali conseguenze economiche e giudiziarie della battaglia legale ormai in corso. Le basi giuridiche su cui poggia uno dei passaggi chiave dell’acquisizione della compagnia dei Ligresti da parte del gruppo delle Coop, si stanno infatti rivelando sempre più fragili, come evidenziano le rivendicazioni dei soci. E la conferma del fatto che la battaglia sarà dura come si preannunciava il 15 febbraio, quando è stata richiesta la convocazione di un’assemblea dei soci di questa categoria per contestare la lesione dei diritti degli azionisti e prendere le relative contromisure, arriva dalla relazione del rappresentante comune, Dario Trevisan, pubblicata oggi (leggi qui il testo integrale).
Il documento analizza a fondo tutti i termini della violazione e propone di bocciare le deliberazioni dell’assemblea straordinaria FonSai del 27 giugno scorso, inclusa quella sull’aumento di capitale da 1,1 miliardi di euro che era necessario al ripristino del margine di solvibilità della compagnia e soprattutto funzionale al piano di integrazione con Unipol e chiederà di avviare azioni legali per far “rimuovere e/o dichiarare inefficaci” gli effetti delle stesse.
Secondo Trevisan, infatti, ricorrendo la fattispecie del pregiudizio dei diritti degli azionisti di risparmio di categoria A, “la procedura seguita dalla Società non risulta in linea con il dettato normativo, non avendo l’assemblea speciale approvato le deliberazioni dell’assemblea straordinaria”, come si legge nella relazione. E in mancanza di approvazione della deliberazione già adottata da parte dell’assemblea generale da parte dei soci di risparmio A, per alcuni orientamenti dottrinali quest’ultima sarebbe invalida.
“A tale orientamento si affianca la tesi della cosiddetta inesistenza e/o nullità che parte, invece, dall’assunto che, ancorché l’assemblea dei soci ordinari approvi un’operazione lesiva dei diritti degli azionisti “speciali”, non si sia comunque compiuto integralmente l’iter formativo della volontà sociale, il quale verrebbe a formarsi solo a conclusione di un procedimento complesso. Tale procedimento si perfezionerebbe con l’approvazione della delibera da parte dell’assemblea speciale. In assenza di questo iter la volontà sociale non potrà dirsi formata e quindi venuta ad esistenza, anche in applicazione dell’art. 2379 cod. civ. che sancisce la nullità delle deliberazioni nei casi assimilabili di mancata convocazione dell’assemblea. Tale inesistenza comporterebbe la conseguenza che la delibera dell’assemblea dei soli soci ordinari non potrebbe essere eseguita dagli amministratori pena la loro responsabilità“, argomenta Trevisan.
“A ciò si aggiunga come sia ricorrente, sia in dottrina che in giurisprudenza e sulla scia della teoria del Prof. Avv. Mignoli, anche la tesi che l’approvazione da parte dell’assemblea speciale costituisca condizione di efficacia della delibera dell’assemblea dei soci ordinari, e che, quindi, in caso di mancata approvazione – proprio come nel caso in esame – ci si trovi di fronte ad una ipotesi di “inefficacia relativa”: la delibera dell’assemblea generale, in altri termini, non produrrebbe effetto per la categoria sino a quando non sia intervenuta l’approvazione da parte dell’assemblea speciale. L’inefficacia deriverebbe, quindi, dalla carenza di potere della Società a disporre di diritti “altrui” e verrebbe rimossa solo dal sopraggiungere dall’approvazione da parte dell’assemblea speciale”, continua l’avvocato.
Non solo. “In caso di assenza della delibera dell’assemblea speciale ed in presenza del pregiudizio, dunque i soci di categoria potrebbero agire per ottenere la declaratoria di inefficacia e/o invalidità e/o inopponibilità della delibera dei soci ordinari e l’eventuale sospensione di questa, ferma restando l’inopponibilità dell’inefficacia ai terzi di buona fede che abbiano acquistato diritti in base ad atti compiuti in esecuzione della delibera inefficace. Peraltro non si esclude che i soci singolarmente potrebbero agire per il risarcimento del danno, laddove ne ricorressero i presupposti e quest’ultimo fosse provato”, aggiunge.
Trevisan ritiene quindi opportuno da una parte impugnare e/o contestare ai sensi di legge – in ogni sede giudiziale, amministrativa, nessuna esclusa – gli effetti delle deliberazioni assembleari del 27 giugno, scelta che appunto non sarà priva di effetti sul complessivo processo di fusione tra Unipol e FonSai, dall’altra “di dover affidare un incarico professionale a uno studio legale e/o ad un advisor, onde poter porre in essere tutte le relative iniziative e/o azioni legali necessarie e/o funzionali a tali scopi ed in definitiva a quello di rimuovere e/o dichiarare inefficaci gli effetti delle deliberazioni suddetta”.
Ostacoli anche al piano di riduzione dell’organico che preve almeno 2.240 esuberi post fusione. “La struttura industriale di FonSai è sana e dotata di personale giovane e qualificato non è pensabile far pagare ai lavoratori gli errori delle gestioni passate, che hanno sottratto valore all’impresa. Bisognerà convocare l’amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri, per entrare nel merito del piano industriale che non può far ricadere i costi della fusione sui livelli occupazionali”, hanno detto questa mattina gli assessori al Lavoro e alle attività industriali della Provincia di Torino Carlo Chiama e Ida Vana che,hanno partecipato al tavolo presso la regione Piemonte con le rappresentanze sindacali del gruppo Fondiaria Sai.
“Le amministrazioni locali, insieme ai sindacati, – aggiungono i rappresentanti della Provincia di Torino – sono disponibili a ragionare sulla valorizzazione dell’intera filiera, a partire dal settore della rc auto, per mantenere la sede a Torino e garantire l’occupazione“. Ha rincarato la dose il governatore del Piemonte, Roberto Cota. “Unipol non può pensare di portare tutto a Bologna. Non possono pensare di andare via da Torino senza conseguenze e glielo faremo capire”, ha detto. “Vogliamo costruire un fronte istituzionale – ha sottolineato – per fare in modo che la paventata operazione non colpisca il nostro territorio e le sue professionalità: il ramo assicurativo Sai è sempre andato bene. Per questo motivo abbiamo chiesto un incontro con l’ad per evidenziare la vocazione del territorio in questo settore, che il Piemonte ha sempre avuto e che non c’è ragione di portare via da Torino”. Sono circa 1.500, in Piemonte, i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione del gruppo in base al piano industriale successivo alla fusione di FonSai in Unipol. Di questi, soltanto 1.200 a Torino e altri trecento nel resto della regione.
Male, infine, anche la Borsa, dove Unipol ha iniziato la settimana con un calo dell’1,59% a 0,028 euro (-69,64% il saldo dell’ultimo anno), mentre FonSai ha guadagnato l’1,29%. A picco, poi, il creditore di entrambe le compagnie, Mediobanca, che ha perso più del 4 per cento e che da martedì 26 febbraio, giorno della diffusione dei conti semestrali, ha bruciato quasi il 20% del suo valore.
Economia & Lobby
I piani di Unipol su FonSai fanno acqua, fusione sempre più in salita
Il rappresentante dei soci di risparmio A conferma la linea dura sul tema della lesione dei diritti degli azionisti. E senza un accordo, le nozze tra le due compagnie traballano. Senza contare i potenziali risvolti economici e giudiziari e il fronte delle amministrazioni piemontesi contro gli esuberi a Torino
In assenza di un accordo con gli azionisti di risparmio A di Fondiaria Sai, la nascita della grande Unipol è a rischio. Senza contare la mina delle potenziali conseguenze economiche e giudiziarie della battaglia legale ormai in corso. Le basi giuridiche su cui poggia uno dei passaggi chiave dell’acquisizione della compagnia dei Ligresti da parte del gruppo delle Coop, si stanno infatti rivelando sempre più fragili, come evidenziano le rivendicazioni dei soci. E la conferma del fatto che la battaglia sarà dura come si preannunciava il 15 febbraio, quando è stata richiesta la convocazione di un’assemblea dei soci di questa categoria per contestare la lesione dei diritti degli azionisti e prendere le relative contromisure, arriva dalla relazione del rappresentante comune, Dario Trevisan, pubblicata oggi (leggi qui il testo integrale).
Il documento analizza a fondo tutti i termini della violazione e propone di bocciare le deliberazioni dell’assemblea straordinaria FonSai del 27 giugno scorso, inclusa quella sull’aumento di capitale da 1,1 miliardi di euro che era necessario al ripristino del margine di solvibilità della compagnia e soprattutto funzionale al piano di integrazione con Unipol e chiederà di avviare azioni legali per far “rimuovere e/o dichiarare inefficaci” gli effetti delle stesse.
Secondo Trevisan, infatti, ricorrendo la fattispecie del pregiudizio dei diritti degli azionisti di risparmio di categoria A, “la procedura seguita dalla Società non risulta in linea con il dettato normativo, non avendo l’assemblea speciale approvato le deliberazioni dell’assemblea straordinaria”, come si legge nella relazione. E in mancanza di approvazione della deliberazione già adottata da parte dell’assemblea generale da parte dei soci di risparmio A, per alcuni orientamenti dottrinali quest’ultima sarebbe invalida.
“A tale orientamento si affianca la tesi della cosiddetta inesistenza e/o nullità che parte, invece, dall’assunto che, ancorché l’assemblea dei soci ordinari approvi un’operazione lesiva dei diritti degli azionisti “speciali”, non si sia comunque compiuto integralmente l’iter formativo della volontà sociale, il quale verrebbe a formarsi solo a conclusione di un procedimento complesso. Tale procedimento si perfezionerebbe con l’approvazione della delibera da parte dell’assemblea speciale. In assenza di questo iter la volontà sociale non potrà dirsi formata e quindi venuta ad esistenza, anche in applicazione dell’art. 2379 cod. civ. che sancisce la nullità delle deliberazioni nei casi assimilabili di mancata convocazione dell’assemblea. Tale inesistenza comporterebbe la conseguenza che la delibera dell’assemblea dei soli soci ordinari non potrebbe essere eseguita dagli amministratori pena la loro responsabilità“, argomenta Trevisan.
“A ciò si aggiunga come sia ricorrente, sia in dottrina che in giurisprudenza e sulla scia della teoria del Prof. Avv. Mignoli, anche la tesi che l’approvazione da parte dell’assemblea speciale costituisca condizione di efficacia della delibera dell’assemblea dei soci ordinari, e che, quindi, in caso di mancata approvazione – proprio come nel caso in esame – ci si trovi di fronte ad una ipotesi di “inefficacia relativa”: la delibera dell’assemblea generale, in altri termini, non produrrebbe effetto per la categoria sino a quando non sia intervenuta l’approvazione da parte dell’assemblea speciale. L’inefficacia deriverebbe, quindi, dalla carenza di potere della Società a disporre di diritti “altrui” e verrebbe rimossa solo dal sopraggiungere dall’approvazione da parte dell’assemblea speciale”, continua l’avvocato.
Non solo. “In caso di assenza della delibera dell’assemblea speciale ed in presenza del pregiudizio, dunque i soci di categoria potrebbero agire per ottenere la declaratoria di inefficacia e/o invalidità e/o inopponibilità della delibera dei soci ordinari e l’eventuale sospensione di questa, ferma restando l’inopponibilità dell’inefficacia ai terzi di buona fede che abbiano acquistato diritti in base ad atti compiuti in esecuzione della delibera inefficace. Peraltro non si esclude che i soci singolarmente potrebbero agire per il risarcimento del danno, laddove ne ricorressero i presupposti e quest’ultimo fosse provato”, aggiunge.
Trevisan ritiene quindi opportuno da una parte impugnare e/o contestare ai sensi di legge – in ogni sede giudiziale, amministrativa, nessuna esclusa – gli effetti delle deliberazioni assembleari del 27 giugno, scelta che appunto non sarà priva di effetti sul complessivo processo di fusione tra Unipol e FonSai, dall’altra “di dover affidare un incarico professionale a uno studio legale e/o ad un advisor, onde poter porre in essere tutte le relative iniziative e/o azioni legali necessarie e/o funzionali a tali scopi ed in definitiva a quello di rimuovere e/o dichiarare inefficaci gli effetti delle deliberazioni suddetta”.
Ostacoli anche al piano di riduzione dell’organico che preve almeno 2.240 esuberi post fusione. “La struttura industriale di FonSai è sana e dotata di personale giovane e qualificato non è pensabile far pagare ai lavoratori gli errori delle gestioni passate, che hanno sottratto valore all’impresa. Bisognerà convocare l’amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri, per entrare nel merito del piano industriale che non può far ricadere i costi della fusione sui livelli occupazionali”, hanno detto questa mattina gli assessori al Lavoro e alle attività industriali della Provincia di Torino Carlo Chiama e Ida Vana che,hanno partecipato al tavolo presso la regione Piemonte con le rappresentanze sindacali del gruppo Fondiaria Sai.
“Le amministrazioni locali, insieme ai sindacati, – aggiungono i rappresentanti della Provincia di Torino – sono disponibili a ragionare sulla valorizzazione dell’intera filiera, a partire dal settore della rc auto, per mantenere la sede a Torino e garantire l’occupazione“. Ha rincarato la dose il governatore del Piemonte, Roberto Cota. “Unipol non può pensare di portare tutto a Bologna. Non possono pensare di andare via da Torino senza conseguenze e glielo faremo capire”, ha detto. “Vogliamo costruire un fronte istituzionale – ha sottolineato – per fare in modo che la paventata operazione non colpisca il nostro territorio e le sue professionalità: il ramo assicurativo Sai è sempre andato bene. Per questo motivo abbiamo chiesto un incontro con l’ad per evidenziare la vocazione del territorio in questo settore, che il Piemonte ha sempre avuto e che non c’è ragione di portare via da Torino”. Sono circa 1.500, in Piemonte, i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione del gruppo in base al piano industriale successivo alla fusione di FonSai in Unipol. Di questi, soltanto 1.200 a Torino e altri trecento nel resto della regione.
Male, infine, anche la Borsa, dove Unipol ha iniziato la settimana con un calo dell’1,59% a 0,028 euro (-69,64% il saldo dell’ultimo anno), mentre FonSai ha guadagnato l’1,29%. A picco, poi, il creditore di entrambe le compagnie, Mediobanca, che ha perso più del 4 per cento e che da martedì 26 febbraio, giorno della diffusione dei conti semestrali, ha bruciato quasi il 20% del suo valore.
Articolo Precedente
Borsa in rosso, spread a 346 punti. Riprendono a salire i rendimenti tedeschi
Articolo Successivo
Borsa, Consob lancia un avviso sulle rinnovabili: “Rischio elevato speculazione”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Trump: “Buone chance di finire guerra”. Putin: “Rapporti con gli Usa migliorano. Se Kiev nel Kursk si arrende, risparmieremo la loro vita”
Lavoro & Precari
La soluzione del ministro Urso per la crisi dell’auto: “Incentivi a chi si riconverte al comparto della difesa”. Fiom: “Assurdo”. M5s e Avs: “Piano folle e scellerato”
Politica
Delmastro boccia la riforma Nordio: “I pm divoreranno i giudici”. Poi tenta il dietrofront, ma spunta l’audio. E il ministro lo difende
(Adnkronos) - La richiesta riguarda tutti le tracce trovate nella villetta di via Pascoli dove avviene il delitto, a partire dalle fascette dei rilievi dattiloscopici e le impronte digitali trovate nell'appartamento e sul dispenser portasapone dove - sancisce la Cassazione - si lava l'assassino. L'intenzione degli inquirenti è anche quella di lavorare sui quattro capelli scuri trovati nel lavandino del bagno al piano terra, così come sull'impronta trovata sulla porta d'ingresso dell'abitazione. Per i carabinieri di Milano sul dispenser (oltre alle due impronte di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio) "vi sono numerose impronte papillari sovrapposte che sarebbero state cancellate se il dispenser fosse stato lavato dal sangue" e nel lavandino la presenza di 4 capelli neri lunghi "attestano ovviamente che il lavandino non è mai stato lavato dalla presenza di sangue. Diversamente, i capelli presenti nel lavabo sarebbero stati portati via dall'acqua".
Una tesi smentita dalla stessa Procura di Pavia nella prima archiviazione, di otto anni fa, contro l'indagato Sempio. Un'ipotesi "priva di fondamento logico dal momento che è processualmente accertato che l'assassino aveva le mani imbrattate di sangue e che si è recato in bagno per lavarsi". Il sangue, liquido e solubile in acqua, "viene lavato molto più facilmente dei capelli che, stante la loro forma e lunghezza rimangono molto più facilmente sul fondo della vasca anche dopo il lavaggio del sangue" e si tratta dei capelli di Chiara "recisi a causa dei colpi inferti e rimasti sulle mani insanguinate dell'assassino; la loro presenza attesta semmai che lo stesso si è effettivamente lavato le mani". È peraltro "verosimile che l'assassino non si sia soffermato per verificare l'effetto del risciacquo, ma si sia allontanato rapidamente dalla scena".
I carabinieri sono intenzionati anche ad approfondire un'impronta digitale trovata sulla maniglia della porta di ingresso (ritenuta allora non utile dal Ris di Parma) su cui "non appare sia stata eseguita alcuna indagine biologica mirata ad accertare se quel contatto possa essere stato lasciato da una mano sporca di sangue (della vittima o di altri) o se fosse altra sostanza". Una tesi "oltre che logicamente fallace, non è di alcuna utilità investigativa" essendo stata osservata tre giorni dopo il delitto e trovandosi accanto alla serratura. Una porta toccata da Stasi e da soccorritori e investigatori. "Le tracce papillari, al pari del Dna, non sono databili. È impossibile sapere se quella traccia sia stata deposta il giorno del delitto o nei giorni precedenti (o addirittura in quelli successivi), basti pensare che in sede di rilievo sono state trovate anche le impronte papillari" di alcuni carabinieri coinvolti nelle indagini e di un falegname intervenuto tempo prima nella villetta per effettuare alcuni lavori. Per queste ragioni, concludeva l'archiviazione, "è evidente la totale irrilevanza investigativa della traccia segnalata".
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - ''Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente''. Terna, presentando il piano di sviluppo 2025, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero, al fine di ''garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi. In aggiunta, queste infrastrutture costituiscono un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo, a fronte della variabilità della produzione rinnovabile''.
Tra i principali progetti pianificati Terna segnala 'Sa.Co.I.3', il progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia 'Elmed', il raddoppio interconnessione Italia-Grecia, che ''consentirà la gestione in sicurezza dell’intera Zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi anche in presenza di manutenzioni''.
Inoltre, nel piano di sviluppo 2025 sono presenti ulteriori progetti di interconnessione, noti come 'Merchant lines', a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto. Il numero di tali iniziative ha subito un’accelerazione negli ultimi anni. Risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 Gw di capacità. Terna segnala che la gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette di ''avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete''.
Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 Gw di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 Gw di solare, 110 Gw di eolico on-shore e 86 Gw di eolico off-shore) e 277 Gw per sistemi di accumulo. Questi numeri, che ''superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dal documento di descrizione degli scenari 2024 Terna-Snam e dai target nazionali, confermano che il Paese rappresenta una significativa opzione di investimento, anche grazie a meccanismi legislativi di sostegno alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e ad una regolamentazione che ne incentiva lo sviluppo'', secondo la società.
In aggiunta, nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico. Le richieste di connessione per questi utenti possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Tale tendenza è attribuibile per larga parte ai centri di elaborazione (data center): al 31 dicembre 2024 le richieste erano pari a circa 30 Gw, dato annuale 24 volte superiore rispetto a quello del 2021. Tali richieste sono principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
Terna annuncia che ''con lo scopo di favorire una sempre più ampia abilitazione delle rinnovabili e per garantire un’elevata qualità del servizio, in sinergia con i concessionari del servizio di distribuzione, è stato individuato un set di Cabine primarie da potenziare o da connettere alla Rete di trasmissione nazionale''. Il trend di tali richieste di connessione si è ulteriormente ampliato per effetto dei fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr. Terna ha definito un approccio di gestione delle richieste di connessione basato sulla definizione di 76 'microzone' che ''consentono di modellare in modo efficace un perimetro all’interno del quale studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete''.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Dallo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative alla garanzia di stabilità e sicurezza della rete elettrica, passando per la risoluzione delle congestioni locali. Sono gli obiettivi del piano di sviluppo 2025 presentato da Terna. ''Considerato il complesso e sfidante contesto elettrico'' Terna comunica di aver ''svolto una importante attività di definizione delle priorità di sviluppo. Sono stati privilegiati gli interventi che offrono il massimo valore per il sistema, individuando soluzioni 'capital light' al fine di ridurre i costi e massimizzare l'efficacia degli investimenti necessari alla transizione energetica''.
Gli interventi previsti dal piano, che consentiranno di operare con una visione di lungo termine in considerazione delle esigenze della rete, rispondono alla necessità di ''sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative, funzionali al raggiungimento della capacità obiettivo efficiente, per aumentare i limiti di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia''. Il programma prevede anche di ''risolvere le congestioni locali, garantendo l’esercizio in sicurezza all’interno delle zone di mercato, tramite la pianificazione di interventi intrazonali''.
Terna punta inoltre a ''rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione territoriale efficiente''. Infine sarà garantita ''la stabilità e la sicurezza della rete elettrica e l’integrazione dei mercati tramite le interconnessioni con l’estero, che consentono una gestione flessibile e bilanciata delle risorse energetiche, favorendo gli scambi tra le reti nazionali''.
Nell’orizzonte temporale del piano di sviluppo 2025, la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Tra questi figurano le principali opere infrastrutturali dell’azienda, come Tyrrhenian Link, il collegamento hvdc sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. ''L’opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili''. L’opera sarà completata entro il 2028.
Tra le opere principali Terna segnala Adriatic Link: il collegamento hvdc tra Abruzzo e Marche da 1.000 MW di potenza lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini. L’entrata in esercizio è prevista per il 2029. Entro il 2034 sono poi previsti ulteriori rinforzi infrastrutturali tra cui la Dorsale Adriatica: collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì che garantirà il rafforzamento del corridoio adriatico, permettendo un incremento sostanziale della capacità di scambio.
Terna prevede inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità intrazonale. Si tratta di interventi che favoriscono lo scambio di energia all’interno della stessa zona di mercato, funzionali all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla risoluzione delle congestioni di rete a livello locale. Tra le opere previste, tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).
Il Piano di Sviluppo 2025 di Terna si pone l’obiettivo di estrarre maggior valore dagli asset esistenti, tramite interventi di tipo 'capital light', che si basano su strumenti e soluzioni innovative e che si affiancano ai tradizionali interventi infrastrutturali, consentendo di perseguire rilevanti benefici per la rete. L’attività di Terna di pianificazione della futura rete elettrica può contare oggi su iter di approvazione semplificati per le grandi infrastrutture da parte di Arera e Mase. In particolare, l’Autorità, attraverso il meccanismo dell’approvazione per fasi, ha semplificato il processo fornendo strumenti per velocizzare il percorso di progettazione, autorizzazione e realizzazione.
Anche a valle delle recenti semplificazioni normative ''è stato possibile raggiungere una significativa riduzione dei tempip''. La realizzazione delle infrastrutture sarà supportata anche da strumenti che assicurano e garantiscono la sicurezza e la flessibilità del sistema. Su tutti, il Capacity market con cui Terna si approvvigiona di capacità tramite contratti aggiudicati attraverso aste competitive, e il Macse (Meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico). La prima asta del Macse sarà svolta da Terna il prossimo 30 settembre.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."