A, Brava Casa, Astra, Max, Ok Salute, l’Europeo, Visto, Novella 2000, Yacht & Sail e il polo dell’enigmistica. Sono le dieci testate che il gruppo Rcs ha messo in vendita. Il 4 marzo, però, i giornalisti di Rcs Periodici hanno inviato all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane una lettera in cui lo diffidano dal venderle perché in contrasto con gli impegni sullo stato di crisi presi dall’azienda a gennaio 2012 e validi fino al febbraio 2014, quando la società era guidata da Antonello Perricone.

Nella lettera, il comitato di redazione (cdr) annuncia il ricorso, da parte del sindacato lombardo dei giornalisti, all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori per comportamento antisindacale e chiede un incontro con l’azienda per trovare soluzioni alternative.

“Il verbale di Accordo con Voi stipulato in data 20 gennaio 2012, e valido sino al 15 febbraio 2014, prevede espressamente (…) che l’azienda sviluppi un piano di riorganizzazione alternativo alle dismissioni. Sempre in tale accordo è contenuta (…) una rinuncia ad azioni unilaterali” si legge nella lettera. Il 20 gennaio dello scorso anno è stato aperto lo stato di crisi per la divisione periodici del gruppo editoriale, che sarà in vigore fino a febbraio 2014. L’intenzione di vendere “si manifesta come indiscutibilmente antisindacale” e per questo il cdr ha chiesto all’associazione sindacale della Lombardia di “procedere nei Vostri confronti ai sensi dell’art.28 l.20.5.70, n.300”.

All’asta per i dieci periodici di Rcs in vendita hanno risposto per ora almeno in due: il gruppo Seregni Fingraf di Andrea Mastagni e un altro soggetto, che potrebbe essere finanziario. Anche un terzo candidato potrebbe aggiungersi, News 3.0, l’editrice di Lettera43, il giornale online diretto da Paolo Madron che il primo marzo ha avuto accesso alla data room e nelle prossime ore valuterà se presentare un’offerta vincolante. Quel che è certo, invece, è che Matteo Arpe non è in pista, ma è advisor di News 3.0 tramite Banca Profilo. Arpe è poi il primo dei soci finanziari della stessa News 3.0, ma la governance dell’azienda – per metà in mano ai soci fondatori (tra cui figura Madron) e per metà in mano ai soci finanziari – garantisce la maggioranza del cda ai soci fondatori. Qualcuno si attende che il vero fuoriclasse della partita sia invece una cordata finanziaria, maggiormente in grado di garantire i livelli occupazionali come chiesto da Rcs, visto che un editore sarebbe più portato a cercare sinergie con esuberi. Si vedrà.

Un primo vaglio sulle offerte, comunque, dovrebbe esserci l’8 marzo quando verrà convocato un cda per un aggiornamento sul debito e gli altri fronti sui quali è al lavoro il gruppo. Con l’appuntamento non sono però attese decisioni e tutto sembra rinviato almeno alla settimana successiva. E’ del resto destinato a slittare oltre il termine dell’11 marzo indicato inizialmente nel calendario societario, anche il cda su conti del 2012 chiamato a decidere anche la parte finanziaria e patrimoniale del piano già approvato a dicembre, convocando quindi l’assemblea dei soci sull’aumento di capitale. L’appuntamento potrebbe essere il 23 marzo, ma è tutt’altro che convocato o fissato definitivamente.

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