Accolto il legittimo impedimento per Silvio Berlusconi. I giudici del Tribunale di Milano, dopo aver letto la relazione dei mediciincaricati di verificare le condizioni di salute dell’ex premier, hanno deciso di rinviare l’udienza. Secondo i medici il Cavaliere, ricoverato da venerdì per una forte infiammazione agli occhi, soffre di “scompenso pressorio”, quindi l’impedimento è stato considerato “assoluto”. Prossimo udienza a mercoledì 13 marzo alle 14. “I certificati che abbiamo presentato stamattina andavano nello stesso senso di quanto hanno stabilito i medici che hanno fatto la visita fiscale. Ora, in base a questi certificati, verranno effettuati ulteriori accertamenti, e quella di mercoledì dovrebbe essere soltanto un’udienza organizzativa, poi pero’, spero, il 18 dovrebbe parlare la Procura e il 25 le difese”. Berlusconi dovrebbe essere sottoposto anche a una Tac coronarica. Da quanto hanno rilevato i consulenti nominati dai giudici, per l’ex premier c’è la necessità di un ulteriore periodo di 6-7 giorni per effettuare ulteriori accertamenti medici.
La visita fiscale, disposta dal Tribunale, era terminata nel primo pomeriggio all’ospedale San Raffaele. I tre esperti incaricati dalle toghe hanno eseguito la visita medica e hanno inviato loro relazione via fax. A questo punto il procuratore aggiunto Ilda Boccasini non terminerà la requisitoria iniziata una settimana fa dal pm Antonio Sangermano. Intanto nessuno ha potuto vedere l’ex premier: ”Silvio Berlusconi non è in grado di ricevere visite, ho mandato via 150 parlamentari”ha detto il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo che ha precisato: “Rimarrà ricoverato fino a domani mattina. E’ un paziente sottoposto a terapia cardiovascolare e che continua a rimanere sotto stretto monitoraggio. Per questo rimarrà ricoverato almeno fino a domani mattina”.
I giudici avevano disposto una visita fiscale dopo quella disposta sabato e che ha dato esito negativo per l’imputato. Gli avvocati del Cavaliere avevano infatti chiesto il rinvio dell’udienza, la Procura si era opposta chiedendo, appunto, l’accertamento delle condizioni di salute dell’ex presidente del Consiglio. La tesi dell’accusa è stata accolta e quindi Berlusconi è stato di nuovo sottoposto a visita fiscale. Il collegio dei giudici ha così nominato un medico dell’istituto di medicina legale di Milano e due cardiologi che si recheranno al San Raffaele, dove il Cavaliere è ricoverato da venerdì scorso a causa di un’infiammazione agli occhi, per effettuare la visita.
I giudici nel disporre la visita fiscale, che stando alla sua difesa è ancora ricoverato non solo per uveite ma anche per delle complicazioni cardiologiche, avevano ritenuto “necessario accertare quali siano le attuali condizioni di salute dell’imputato”. Inoltre hanno rilevato che i difensori dell’ex premier non si sono opposti alla richiesta del pm Antonio Sangermano. Quindi erano stati nominati il professor Marco Grandi dell’Istituto di medicina legale dell’università di Milano e due specialisti, Cesare Fiorentini e Stefano Gambaro. I tre periti sono arrivati al San Raffaele intorno alle 13,45.
Il Pdl ha manifestato in Tribunale. Intanto da Napoli è arrivata la notizia della richiesta di rito immediato da parte della Procura per il caso corruzione dell’ex senatore De Gregorio durante il governo Prodi.
Tre nuovi certificati medici: “Anche complicazioni cardiologiche”
I legali di Berlusconi avevano depositato tre nuovi certificati medici. Tra questi c’è anche un certificato firmato da uno specialista che evidenzia complicazioni cardiologiche per il leader Pdl. Ma Ghedini e Longo avevano anche presentato un impedimento perché devono partecipare a una riunione a Milano col segretario del Pdl, Angelino Alfano. Quanto ai certificati Longo aveva letto in aula solo il contenuto di due dei tre referti (firmati dal primario di Oculistica del San Raffaele, Francesco Bandello, e dal medico del Cavaliere, Alberto Zangrillo). Longo aveva inceve depositato direttamente il terzo certificato al collegio giudicante, senza renderlo pubblico “per ragioni di privacy”. Tutte e tre le certificazioni, secondo la difesa, testimoniano la “persistente inabilità” dell’ex capo del governo a presenziare all’udienza.
Ghedini: “Berlusconi vuole fare dichiarazioni spontanee”
L’ex presidente del Consiglio è “sereno e combattivo come sempre” dice Ghedini. “Noi – continua l’avvocato – vogliamo soltanto poter finire questo processo in tempi normali, nel rispetto dei diritti del cittadino e della persona malata che vuole presenziare alle sue udienze”. Berlusconi “vuole ascoltare la requisitoria del pm e fare dichiarazioni spontanee conseguenti, vuole partecipare alle arringhe dei suoi difensori, alle fasi finali del processo. Con la sospensione della prescrizione e il rinvio di una settimana, non riusciamo a capire dove stia il problema – ha aggiunto Ghedini – una domanda che si dovrebbe fare al tribunale e alla corte è: perché tanta fretta?”.
No al legittimo impedimento “politico” per Ghedini e Longo
In attesa della visita dei consulenti il tribunale ha invece già rigettato il legittimo impedimento avanzato da Niccolò Ghedini e Piero Longo che avevano detto di essere impegnati nella riunione del Pdl a Milano per discutere, hanno detto, “l’esame del voto, l’esame della situazione politica, la questione delle commissioni parlamentari e varie ed eventuali”. L’avvocato Ghedini ha letto in aula l’sms da lui ricevuto ieri sera da parte di Alfano per convocare la riunione. Ma i giudici hanno respinto la richiesta di rinvio, in questo caso. La difesa, hanno spiegato i giudici, non ha specificato il perché non si è potuta avvalere di sostituti processuali, che l’impegno è di “natura squisitamente politica” e che, oltre al fatto che la “presente udienza è stata indicata da parecchio tempo”, c’è “l’esigenza della celere trattazione del processo” arrivato alle fasi finali con la requisitoria interrotta a metà. Ad ogni modo Ghedini e Longo hanno lasciato l’aula prima che i giudici uscissero dalla camera di consiglio proprio per andare alla riunione del partito in corso Venezia a Milano. A rappresentare Berlusconi è rimasto il sostituto processuale, l’avvocato Giorgio Perroni.
Il Cavaliere ricoverato da venerdì in un appartamento di 200 metri quadri
Una trafila che si ripete dopo i casi di venerdì e sabato scorsi. Nel primo caso, infatti, gli avvocati avevano chiesto il rinvio della precedente udienza del processo Ruby: il tribunale aveva però accolto il legittimo impedimento per motivi di salute. Nel secondo caso, sabato, al processo d’appello sul caso Mediaset i giudici avevano invece disposto la visita fiscale e successivamente negato il rinvio per legittimo impedimento perché secondo il perito del tribunale non c’era “un’assoluta impossibilità” a non essere presente in aula. L’ex presidente del Consiglio è tuttora sotto monitoraggio per la pressione sanguigna, che continuerebbe a restare alta. Se le condizioni dovessero rimanere queste, è probabile che trascorra un’altra notte in ospedale. Berlusconi si trova nel settore D, in un appartamento di 200 metri quadri. L’appartamento è dotato di ogni comfort, e offre una sala riunioni con tavolo, sedie e telefono, cucina, stanza per una infermiera privata, cabina armadio e bagno dotato di doccia idromassaggio e vasca ovale, in una stanza sagomata intorno alla vasca. L’appartamento si trova i uno dei settori dedicato ai pazienti solventi.