Trentaquattro miliardi di euro in un mese. Di tanto è cersciuto il debito pubblico italiano a gennaio di quest’anno, secondo il bollettino di finanza pubblica di Banca d’Italia, raggiungendo il nuovo massimo storico a 2.022,7 miliardi. Ha contribuito all’aumento del debito, rispetto al mese precedente, il fabbisogno, pari a 0,9 miliardi; l’emissione di titoli sopra la pari e l’apprezzamento dell’euro nel complesso hanno operato in senso opposto per 0,5 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 34,5 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,5 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Aumentano anche le entrate tributarie, si legge nel bollettino di Bankitalia. Sempre a gennaio sono state pari a 27 miliardi, in aumento del 2,3 per cento (0,6 miliardi) rispetto a quelle dello stesso mese del 2012.
Intanto l’agenzia di rating Fitch ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’Eurozona per il 2013 e il 2014: la stima è di una contrazione del Pil pari allo 0,5% nell’anno in corso e una crescita dell’1% per il 2014, mentre la disoccupazione resterà invariata al 12% fino al 2014.