Come dimenticare nel visionario “Habemus Papam” di Moretti i cardinali che ritmano con le mani la voce di Mercedes Sosa che modula Todo Cambia? Sembra questa la “cifra” del periodo che viviamo senza prenderne coscienza e accettando che i media continuino a descrivere il mondo come se fosse osservato dagli schermi di una casa di riposo, dove non si riescono più a seguire la velocità e la profondità dei mutamenti in corso.
Barbara Spinelli, su Repubblica del 6 marzo, sostiene che Grillo abbia dato voce a iniziative cittadine e proposte popolari che da anni circolano nella società, ma a cui la politica tradizionale non vuole prestare ascolto. E’ un’osservazione acutissima: basta guardare fuori dalla finestra delle diatribe che ingolfano le istituzioni nostrane, prendere dal mazzo gli avvenimenti anche più disparati, per sentire il polso di una fase storica che non si presenta più secondo i canoni del passato. E’ come se tanti e diversi “muri di Berlino” venissero abbattuti contemporaneamente.
Oltretevere si dimette un papa e viene eletto a sorpresa Papa Francesco, che fino a ieri andava in cattedrale in autobus e che – almeno a prima vista – sembra più attratto dalla povertà che dallo Ior e dagli intrighi di Curia. Nell’Europa dei privatizzatori, si raccolgono milioni di firme per l’acqua pubblica. In Germania si organizza un vasto sostegno di economisti e sociologi alla riduzione drastica dell’orario di lavoro. In Francia e in Italia i maggiori istituti di statistica cominciano ad affiancare al Pil indicatori di benessere e indici di qualità. A Parigi si svolge la prima grande manifestazione antinucleare francese.
Mentre l’uno per cento della popolazione più ricca al mondo (60 milioni, di cui quasi 20 manager e proprietari di banche o istituti finanziari) in tempo di crisi raggiunge un capitale pari a ben 2.500 miliardi di euro, la Commissione e il Parlamento europei hanno definito un accordo per limitare il bonus dei dirigenti delle banche per un importo pari e non superiore al loro reddito annuo. E la Svizzera, che non è esattamente un paese rivoluzionario, ha dato agli azionisti degli istituti finanziari il diritto di decidere sulle retribuzioni e bonus dei suoi dirigenti. Presto ci sarà un altro referendum per limitare stipendi e bonus dei dirigenti di altre società collegate a tutti i settori, in modo che non superino quindici volte lo stipendio medio dei suoi dipendenti (ditelo a Marchionne!).
Ancora. Mentre nei paesi ricchi si discarica il 40 per cento del cibo, ogni giorno ci sono 219 mila nuove bocche da sfamare, 70 milioni ogni anno. In compenso, la terra viene destinata all’agrobusiness e gli ecosistemi sono indeboliti da pesticidi, inquinamento e dai cambiamenti climatici, al punto che più di 10.000 specie “aliene” hanno preso piede in Europa, dalla zanzara tigre all’ambrosia, con rischi per la biodiversità, la salute umana e l’economia, che costano almeno 12 miliardi di euro all’anno per l’Europa.
L’estrazione di petrolio da sabbie bituminose è responsabile per circa 300 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Non un’esagerazione, si dirà. Ma se il Presidente Obama approva la pipeline dal Canada alla Florida, Keystone XL trasporterà 800.000 di barili di “shale oil” ogni giorno per molti anni. I nuovi modelli sul clima dell’istituto di Postdam (v. Proceedings of the National Academy of Sciences, febbraio 2013), dimostrano che anche ridotti riscaldamenti in atmosfera possono avere effetti molto amplificati. Perché le emissioni intrappolano le correnti di alta quota, causando ondate di calore che provocano aridità e inondazioni del tutto straordinarie, come nel caso del caldo terribile nella Russia durante l’estate del 2010, l’alluvione del 2010 in Pakistan e le temperature soffocanti negli Stati Uniti nel 2011.
Non deve stupire allora se perfino il Carnevale di Rio si è tinto di forti polemiche ambientali. La sfilata è stata quest’anno finanziata dalla Basf, la produttrice dei pesticidi contro cui combatte da sempre il Movimento Sem Terra, che ha denunciato con una manifestazione, che si è mescolata alla Samba finale, come i prodotti chimici tossici utilizzati in agricoltura abbia nel 2012 causato la morte di 10.000 brasiliani e l’avvelenamento di almeno 25.000 agricoltori.
Credo che la maggior parte dei candidati alle ultime elezioni non siano nemmeno lontanamente sfiorati da simili questioni. In fondo, la forza della globalizzazione liberista sta anche nel rimandare la soluzione dei problemi che arreca e nel darsi da fare perchè i delegati del popolo ne rappresentino gli interessi il meno o il peggio possibile. Io credo che se la marcia verso le istituzioni dei “5 Stelle” desse fiato ad un dibattito e a nuove idee silenziate dal pensiero unico, si realizzerebbe il sogno di Rudi Dutschke di innestare la democrazia diretta nelle assemblee elettive e quello di molti di noi di interrompere l’egemonia culturale dell’austerità merkel-montiana.
Perciò lo “tsunami Grillo”, che, pur nella sua ambiguità, ha segnalato una sensibilità verso il cambiamento che potrebbe sovrastare la rabbia comune, presenta un’occasione da sviluppare senza rituali quanto improduttivi anatemi. In fondo, gli esempi sopra richiamati – ben noti ai “grillini” – sono assai più materia per le avanguardie, che combustibile per i reazionari.
Mario Agostinelli
Ecologista, politico e sindacalista
Economia & Lobby - 15 Marzo 2013
Papa Francesco, Grillo e…todo cambia
Come dimenticare nel visionario “Habemus Papam” di Moretti i cardinali che ritmano con le mani la voce di Mercedes Sosa che modula Todo Cambia? Sembra questa la “cifra” del periodo che viviamo senza prenderne coscienza e accettando che i media continuino a descrivere il mondo come se fosse osservato dagli schermi di una casa di riposo, dove non si riescono più a seguire la velocità e la profondità dei mutamenti in corso.
Barbara Spinelli, su Repubblica del 6 marzo, sostiene che Grillo abbia dato voce a iniziative cittadine e proposte popolari che da anni circolano nella società, ma a cui la politica tradizionale non vuole prestare ascolto. E’ un’osservazione acutissima: basta guardare fuori dalla finestra delle diatribe che ingolfano le istituzioni nostrane, prendere dal mazzo gli avvenimenti anche più disparati, per sentire il polso di una fase storica che non si presenta più secondo i canoni del passato. E’ come se tanti e diversi “muri di Berlino” venissero abbattuti contemporaneamente.
Oltretevere si dimette un papa e viene eletto a sorpresa Papa Francesco, che fino a ieri andava in cattedrale in autobus e che – almeno a prima vista – sembra più attratto dalla povertà che dallo Ior e dagli intrighi di Curia. Nell’Europa dei privatizzatori, si raccolgono milioni di firme per l’acqua pubblica. In Germania si organizza un vasto sostegno di economisti e sociologi alla riduzione drastica dell’orario di lavoro. In Francia e in Italia i maggiori istituti di statistica cominciano ad affiancare al Pil indicatori di benessere e indici di qualità. A Parigi si svolge la prima grande manifestazione antinucleare francese.
Mentre l’uno per cento della popolazione più ricca al mondo (60 milioni, di cui quasi 20 manager e proprietari di banche o istituti finanziari) in tempo di crisi raggiunge un capitale pari a ben 2.500 miliardi di euro, la Commissione e il Parlamento europei hanno definito un accordo per limitare il bonus dei dirigenti delle banche per un importo pari e non superiore al loro reddito annuo. E la Svizzera, che non è esattamente un paese rivoluzionario, ha dato agli azionisti degli istituti finanziari il diritto di decidere sulle retribuzioni e bonus dei suoi dirigenti. Presto ci sarà un altro referendum per limitare stipendi e bonus dei dirigenti di altre società collegate a tutti i settori, in modo che non superino quindici volte lo stipendio medio dei suoi dipendenti (ditelo a Marchionne!).
Ancora. Mentre nei paesi ricchi si discarica il 40 per cento del cibo, ogni giorno ci sono 219 mila nuove bocche da sfamare, 70 milioni ogni anno. In compenso, la terra viene destinata all’agrobusiness e gli ecosistemi sono indeboliti da pesticidi, inquinamento e dai cambiamenti climatici, al punto che più di 10.000 specie “aliene” hanno preso piede in Europa, dalla zanzara tigre all’ambrosia, con rischi per la biodiversità, la salute umana e l’economia, che costano almeno 12 miliardi di euro all’anno per l’Europa.
L’estrazione di petrolio da sabbie bituminose è responsabile per circa 300 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Non un’esagerazione, si dirà. Ma se il Presidente Obama approva la pipeline dal Canada alla Florida, Keystone XL trasporterà 800.000 di barili di “shale oil” ogni giorno per molti anni. I nuovi modelli sul clima dell’istituto di Postdam (v. Proceedings of the National Academy of Sciences, febbraio 2013), dimostrano che anche ridotti riscaldamenti in atmosfera possono avere effetti molto amplificati. Perché le emissioni intrappolano le correnti di alta quota, causando ondate di calore che provocano aridità e inondazioni del tutto straordinarie, come nel caso del caldo terribile nella Russia durante l’estate del 2010, l’alluvione del 2010 in Pakistan e le temperature soffocanti negli Stati Uniti nel 2011.
Non deve stupire allora se perfino il Carnevale di Rio si è tinto di forti polemiche ambientali. La sfilata è stata quest’anno finanziata dalla Basf, la produttrice dei pesticidi contro cui combatte da sempre il Movimento Sem Terra, che ha denunciato con una manifestazione, che si è mescolata alla Samba finale, come i prodotti chimici tossici utilizzati in agricoltura abbia nel 2012 causato la morte di 10.000 brasiliani e l’avvelenamento di almeno 25.000 agricoltori.
Credo che la maggior parte dei candidati alle ultime elezioni non siano nemmeno lontanamente sfiorati da simili questioni. In fondo, la forza della globalizzazione liberista sta anche nel rimandare la soluzione dei problemi che arreca e nel darsi da fare perchè i delegati del popolo ne rappresentino gli interessi il meno o il peggio possibile. Io credo che se la marcia verso le istituzioni dei “5 Stelle” desse fiato ad un dibattito e a nuove idee silenziate dal pensiero unico, si realizzerebbe il sogno di Rudi Dutschke di innestare la democrazia diretta nelle assemblee elettive e quello di molti di noi di interrompere l’egemonia culturale dell’austerità merkel-montiana.
Perciò lo “tsunami Grillo”, che, pur nella sua ambiguità, ha segnalato una sensibilità verso il cambiamento che potrebbe sovrastare la rabbia comune, presenta un’occasione da sviluppare senza rituali quanto improduttivi anatemi. In fondo, gli esempi sopra richiamati – ben noti ai “grillini” – sono assai più materia per le avanguardie, che combustibile per i reazionari.
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Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Grazie Fulco per aver insegnato a intere generazioni la cura e la conservazione della natura. Fondatore del WWF, parlamentare, sempre attento a portare fuori dai recinti l'ambientalismo convinto che doveva vivere soprattutto nella società e nei comportamenti individuali e collettivo per cambiare anche la politica. In un mondo in grave crisi climatica la Sua saggezza e conoscenza divulgativa ci mancherà molto". Lo dice Paolo Cento, già parlamentare dei Verdi e direttore della rivista ambientalista 'Articolo 9'.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Giorgia Meloni non ha nulla da dire sulle parole dell’inviato speciale di Trump?". Lo scrive sui social al deputato di Iv Maria Elena Boschi, rilanciando il colloquio di Paolo Zampolli con il Foglio.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - A sedici anni dall'ultima presenza di un Capo dello Stato, in quel caso Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna in Giappone per una visita ufficiale in programma da lunedì 3 a domenica 9 marzo. Un appuntamento che suggella una fase di svolta nei rapporti tra l'Italia e il Paese del Sol Levante, visto che l'entrata in vigore nel 2023 del Partenariato strategico e il successivo Piano di azione siglato tra i rispettivi Governi l'estate scorsa in occasione del G7 a Borgo Egnazia segnano l'avvio di un rapporto caratterizzato da un nuovo dinamismo, che si preannuncia foriero di conseguenze positive e di prospettive da esplorare, che vanno ad inserirsi in una già collaudata comunanza di vedute e di interessi sul piano politico ed economico.
Basti pensare all'attenzione sempre crescente dell'Italia per le problematiche del Sud-est asiatico, con l'intensificazione di un dialogo a livello Nato e tra Unione europea e Giappone, per il quale il partenariato con gli Stati Uniti rappresenta un pilastro fondamentale, anche per la stabilità dell'Indo-pacifico. Con la necessità per il Paese del Sol Levante di trovare un equilibrio nei rapporti con la Cina, tra tensioni di carattere geopolitico da governare e interessi commerciali da salvaguardare.
Le circa 150 nostre aziende che operano in Giappone e le circa 380 giapponesi che sono nel nostro Paese, il Business-Forum in programma a Roma il prossimo 13 maggio, con la partecipazione di circa 200 imprese nipponiche e italiane, sono invece la dimostrazione di quanto sia rilevante e in crescita la partnership economica, che oltre alla presenza italiana nei tradizionali settori del design, della moda e dell'agroalimentare vede aumentare la collaborazione sul piano industriale e tecnologico. Si inserisce proprio in questo contesto il progetto Gcap per il caccia di sesta generazione basato sulla collaborazione tra Italia, Giappone e Regno Unito.
Si svilupperà quindi lungo questa direttrice il programma della visita di Mattarella, con impegni di carattere istituzionale, economico e culturale. Lunedì 3 marzo alle 19 ora locale (8 ore avanti il fuso orario rispetto all'Italia dove quindi saranno le 11), il Capo dello Stato vedrà a Tokyo la comunità italiana. Poi martedì l'incontro con l'imperatore Naruhito e l'imperatrice Masako e i colloqui con gli speaker, rispettivamente, della Camera dei Rappresentanti e della Camera dei Consiglieri. Quindi il concerto del tenore Vittorio Grigolo, offerto dall'Italia alla presenza dei rappresentanti della Casa imperiale.
Mercoledì 5 alle 11 (le 3 di notte in Italia) è previsto un confronto del presidente della Repubblica con rappresentanti della Confindustria giapponese ed esponenti dell'imprenditoria italiana, mentre alle 18 Mattarella vedrà il premier giapponese, Shigeru Ishiba.
Nelle giornate di giovedì e venerdì il Capo dello Stato sarà invece a Kyoto, dove sono in programma appuntamenti di carattere artistico e culturale e l'incontro con i nostri connazionali. Particolarmente significativa, anche per i risvolti legati alla attuale e delicata situazione internazionale, l'ultima tappa a Hiroshima, prevista sabato 8 marzo, con la visita al Museo della Pace e l'incontro con l'Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari e con l'organizzazione Nihon Hidankyo, impegnata per l'abolizione delle armi nucleari e insignita lo scorso anno del Premio Nobel per la pace. Domenica 9 il rientro a Roma.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Mentre la vigilanza resta bloccata dal ricatto della maggioranza, gli ascolti della Rai continuano a precipitare, soprattutto nel settore dell’informazione, dove assistiamo a una vera e propria desertificazione. Un tempo i programmi di approfondimento erano punti di riferimento, oggi vengono sistematicamente penalizzati da scelte di palinsesto incomprensibili". Lo dicono i parlamentari del M5s della commissione di Vigilanza Rai.
"Un esempio? Fiction di grande successo, capaci di catalizzare milioni di spettatori, vengono mandate in onda in diretta concorrenza con trasmissioni storiche d’informazione. È successo con Rocco Schiavone contro Chi l’ha visto?, e si ripete con Imma Tataranni opposta a Report -proseguono-. Chi ha interesse a sabotare l’informazione di qualità? Come se non bastasse, la Rai autorizza con leggerezza la partecipazione di suoi volti di punta sulle reti concorrenti, depotenziando i propri programmi".
"Domani sera, Stefano De Martino sarà ospite di Fabio Fazio: un conduttore che già raccoglie ottimi ascolti, ha bisogno di fare promozione sul Nove? Ma a chi serve davvero questa ospitata, a De Martino o a Fazio? È solo una coincidenza che entrambi abbiano lo stesso agente? Di certo, non si può pensare di premiare chi è responsabile di tutto questo affidandogli la supergestione dei palinsesti. Per salvare la Rai serve competenza, non amichettismo", concludono gli esponenti M5s.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Tra l’invasore Putin e il bullo Trump, noi stiamo con Zelensky, con l’Ucraina e con l’Unione europea, ormai unico argine al neocolonialismo e al neo imperialismo di Usa e Russia. Per questo +Europa parteciperà alle piazze per l’Ucraina che si stanno organizzando in tutta Italia, comprese quelle di oggi a Milano davanti al consolato USA e di domani in piazza dei Mercanti, così come a Roma in Piazza Santi Apostoli sempre domani. Non possiamo più stare a guardare. È il momento che tutti coloro che credono nell’Europa Unita e nella democrazia si schierino dalla parte di Kiev, dell’Europa, dei diritti e della libertà”. Lo annuncia il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Apprezzabile la manifestazione in favore dell’Ucraina, domani pomeriggio. Ridicolo però che venga da Carlo Calenda, che ha distrutto il progetto Stati Uniti d’Europa non aderendo alla lista e regalando posti al parlamento europeo ai sovranisti filo Putin". Lo scrive sui social il senatore di Iv Ivan Scalfarotto.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Le immagini di ieri dallo Studio ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia". Lo dicono Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato.
"Meloni deve spiegare al paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare la questione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo", aggiungono Braga e Boccia.