“Ogni eletto risponderà alla propria coscienza, non a organi direttivi”, scriveva Beppe Grillo in un messaggio pubblicato sul suo blog l’11 agosto 2011. Lo stesso Grillo che, alcuni giorni fa, ha chiesto le dimissioni dei senatori del M5S  che hanno votato a favore di Pietro Grasso presidente, candidato proposto dal Partito Democratico.

Il Movimento 5 Stelle aveva infatti dato indicazione di votare scheda bianca, anche se il messaggio pubblicato due anni fa avvertiva che “la libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza”. Il leader del Movimento spiegava poi che “il M5S vuole far entrare degli uomini e delle donne alla Camera e al Senato che rispondano solo alla Nazione e al proprio mandato“.

Lo stesso post pubblicato nel 2011 è stato citato su Facebook da uno dei “dissidenti” che si sono “dichiarati” sui social network, spiegando le motivazioni del loro voto. “Mi appello al diritto di rispondere alla propria coscienza come scritto da Grillo nel 2011”, ha scritto il senatore Marino Mastrangeli, spiegando di avere “votato Grasso attenendomi al supremo principio contenuto nel comunicato politico numero 45 pubblicato da Grillo” due anni fa.

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