C’è questo giochino in atto di zimbellare il parlamentare grillino. Se hanno una pulce, diventa un tumore. Lo capisco e in parte è giusto. Si ergono a superiori e per questo stanno sulle scatole a molti. Anzitutto a sinistra, quella stessa sinistra che magari legge ancora gli Scalfari che straparlano di “programmi di videogiochi” e “distruzioni dell’universo” (by Casaleggio).
Giusto sfottere chi casca (due volte) nello scherzo telefonico di un finto Vendola (Campanella), chi scrive “siamo in streaming su La Cosa da Monte Citorio” (Fico) chi straparla di fascismo (Lombardi), chi ha le idee confuse su Boldrini e legge sull’aborto (Fuksia) e chi si vanta (poi scusandosi) di non avere salutato la Bindi (Rostellato, la stessa che non sa cos’è la BCE). Scrivo anch’io, ogni giorno sul Fatto, che sono ragazzi inesperti. Inesperti e non di rado smarriti. Contraddittori e costretti a crescere troppo in fretta. La loro comunicazione è debole e il monologo di ieri in conferenza stampa non mi è piaciuto (per niente).
Poi però mi vengono dei pensieri odiosamente diversi dalla intellighenzia rosicante-dominante. Tipo che le discussioni e i pianti di sabato, quando si è trattato di votare il Presidente al Senato, denotano una passione autentica per la politica. Tipo che io, la stessa propensione a far le pulci ai grillini, in passato mica l’ho vista – non così tanto – per centrodestra e centrosinistra. Tipo che certi temi, come le riduzioni dei costi della politica o le liste pulite, prima di loro o non esistevano o erano antipolitica. Tipo che sono ragazze e ragazzi sinceri, magari ingenui, ma onesti e molto meno impreparati di quanto si creda (guardate come operano nei Comuni e Regioni in cui sono).
Tipo che, senza loro e il M5S, col cavolo che in Sicilia avrebbero abolito le Province. Tipo che, senza loro e il M5S, col cavolo che avremmo avuto la Boldrini (Grasso mi fa impazzire molto meno) e col cavolo che potremmo avere quel governo sognato di cui tanto abbiamo bisogno. Tipo che, se negli ultimi 20 anni avessimo avuto più grillini e meno Orfini e Moretti, Gelmini e Carfagna, non saremmo messi come siamo. Io, a queste ragazze e ragazzi, guardo con rispetto. E continuo a pensare che siano una risorsa – forse l’ultima – per la politica di questo paese. Uno stimolo, un pungolo. Imperfetti e manichei quanto volete, ma senza di loro avremmo ancora lo schifo che abbiamo avuto. Per troppo tempo. E in parte abbiamo ancora.
Così come i grillini dovrebbero ammettere che nel suo piccolo il Pd sta provando a svecchiarsi (più Civati e Crocetta e meno Speranza e De Micheli per tutti), il centrosinistra dovrebbe smetterla di trattare (e tratteggiare) i parlamentari 5 Stelle come un’accolita di semi-dementi. Sarebbe un passo avanti, salvifico, per tutti.