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Il nuovo governo ancora non c’è, ma sono già pronte le richieste delle banche

In un documento diffuso dall'Associazione bancaria italiana un elenco delle priorità: "pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, revisione dell'Imu, risanamento dei conti, inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, rilancio del mercato immobiliare"
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Il governo è lontano dal nascere, ma le richieste delle banche sono già pronte. Gli istituti di credito italiani chiedono al futuro governo di emanare, nei primi 100 giorni, dei provvedimenti urgenti per consentire, fra l’altro, il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese, riformare la legge elettorale e alleggerire il carico fiscale.

L’Associazione bancaria italiana ha diffuso un documento in cui sottolinea che occorre “in tempi rapidi spezzare la spirale di negatività che si sta scaricando sulle imprese, le famiglie, le banche e l’intera economia”. Si chiede anche “una rimodulazione dei programmi di austerità, ad esempio dando attuazione alla Golden rule, sia attraverso una maggiore integrazione, anche tramite l’Unione Bancaria”. Serve poi “il rilancio del mercato immobiliare (con interventi di stimolo alla domanda, come la revisione dell’Imu sullo stock di invenduto e sui capannoni dismessi e la rimodulazione dell’Imu sulla prima casa) – si legge – Fra le priorità anche strumenti volti a facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e a dare definitiva soluzione al problema degli esodati.

Per l’Abi più in generale occorre portare avanti “due grandi percorsi: quello finalizzato al risanamento dei conti pubblici e quello per il rilancio della crescita economica”. In questo ambito è necessaria la “riaffermazione del ruolo dell’Europa e dell’euro, consapevoli che nella nuova geografia mondiale solo una realtà aggregata, forte e coesa come quella europea, potrà giocare un ruolo da protagonista”. Va inoltre data “piena adesione all’idea che solo un adeguato quadro di regole, a garanzia di concorrenza, trasparenza e stabilità, può assicurare la massimizzazione del benessere dei cittadini.

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