La riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl per valutare l’esito delle consultazioni va considerato “un impegno istituzionale legato alla formazione del governo”. Con questa motivazione la Corte d’appello di Milano ha accolto la richiesta di legittimo impedimento avanzata da Silvio Berlusconi e ha rinviato l’udienza al 20 aprile per un’eventuale decisione sulla richiesta di sospensione legata all’istanza di remissione del procedimento. L’impedimento non è stato riconosciuto ai difensori dell’ex premier perché non hanno specificato l’importanza della loro partecipazione alla riunione di oggi.
E’ la prima volta che viene presa un decisione simile: concedere il legittimo impedimento in virtù dell’esistenza di un impegno “di attività politica e non parlamentare”, aveva detto il pg Laura Bertolè Viale chiedendo che l’impedimento venisse negato. Il tribunale di Milano prende così una decisione che va nello stesso senso dell’appello fatto da Giorgio Napolitano il 12 marzo scorso, dopo l’incontro con lo stato maggiore del Pdl (Alfano, Cicchitto e Gasparri) quando il presidente della Repubbblica aveva invitato a “garantire la partecipazione politica a Silvio Berlusconi”. Un invito, messo nero su bianco dal Quirinale in una nota che arrivava in giorni caldissimi per lo scontro tra politica e magistratura. E’ infatti l’11 marzo quando i parlamentari del Pdl occupano il tribunale di Milano durante un’udienza del processo Ruby in cui il Cavaliere è imputato di concussione e prostituzione minorile. Un gesto che Napolitano sì condanna, ma riconoscendo come “comprensibile” la preoccupazione del Pdl “che il suo leader possa partecipare adeguatamente a questa complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento, che si proietterà fino alla seconda metà del prossimo mese di aprile”. E proprio dopo “la seconda metà del prossimo mese di aprile” è stata rinviata l’udienza Mediaset.
Durante l’udienza Silvio Berlusconi, tramite la difesa, ha insistito nel chiedere alla corte d’appello l’immediata sospensione del dibattimento per via dell’istanza di rimessione assegnata alla VI Sezione della Cassazione. A tale richiesta l’avvocato generale Laura Bertolè Viale si è opposto chiedendo lo stop del provvedimento. Silvio Berlusconi e i suoi legali, assenti dall’aula perché impegnati a Roma – in mattinata in una riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl e dalle 15 nella manifestazione in piazza del Popolo “per la libertà, contro l’oppressione fiscale e contro ogni intimidazione giudiziaria” – hanno nominato un sostituto processuale, l’avvocato Lisa De Furia, alla quale hanno solamente affidato il compito di insistere nella richiesta di sospensione del processo a causa dell’istanza del suo trasferimento da Milano a Brescia, e in seconda battuta nel rinvio dell’udienza di oggi per via del legittimo impedimento dell’imputato e dei suoi legali.
L’avvocato De Furia ha spiegato che “la questione della sospensione è preliminare e assorbente di ogni altra attività processuale”, e ha fatto notare alla corte che l’assegnazione dell’istanza di remissione alla VI sezione della Cassazione, “che non è una sezione filtro” richiede l’applicazione del II comma dell’art.47 del codice di procedura penale in base al quale lo stop “è obbligatorio”. Alla richiesta di fermare il dibattimento si sono associate le difese di tutti gli altri imputati che per quanto riguarda l’istanza di legittimo impedimento del Cavaliere e dei suoi difensori si sono rimesse alla corte. Il pg Bertolè Viale invece si è opposta ad entrambe le richieste. Ha ritenuto “che non sussistano i motivi per un impedimento assoluto in quanto” gli impegni di oggi “non sono attività parlamentare, ma politica”.
Riguardo invece alla richiesta di stop, richiamandosi non solo all’art.47 del codice di procedura penale ma anche a due provvedimenti della Corte costituzionale del 2004 e del 2008, il pg si è opposto sottolineando che la giurisprudenza in una fase così delicata “in cui ci troviamo, che è stata definita addirittura fase qualificata”, e cioè al termine delle arringhe difensive (mancano gli avvocati solo di due imputati) “non sussiste il dovere del giudice di sospendere ma solo di emettere sentenza”. Quindi il pg ha chiesto di sospendere il procedimento a “discussione finita” e prima del verdetto perché “è inutile arrampicarsi oltre”.
Giustizia & Impunità
Mediaset, sì a legittimo impedimento per Berlusconi. “Impegni istituzionali”
La Corte d'Appello rinvia a nuova udienza il 20 aprile riconoscendo come impedimento la riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl e adduce come motivazione il "contesto istituzionale" dovuto al percorso di formazione del governo. Di fatto si concretizza l'appello di Napolitano dello scorso 12 marzo
La riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl per valutare l’esito delle consultazioni va considerato “un impegno istituzionale legato alla formazione del governo”. Con questa motivazione la Corte d’appello di Milano ha accolto la richiesta di legittimo impedimento avanzata da Silvio Berlusconi e ha rinviato l’udienza al 20 aprile per un’eventuale decisione sulla richiesta di sospensione legata all’istanza di remissione del procedimento. L’impedimento non è stato riconosciuto ai difensori dell’ex premier perché non hanno specificato l’importanza della loro partecipazione alla riunione di oggi.
E’ la prima volta che viene presa un decisione simile: concedere il legittimo impedimento in virtù dell’esistenza di un impegno “di attività politica e non parlamentare”, aveva detto il pg Laura Bertolè Viale chiedendo che l’impedimento venisse negato. Il tribunale di Milano prende così una decisione che va nello stesso senso dell’appello fatto da Giorgio Napolitano il 12 marzo scorso, dopo l’incontro con lo stato maggiore del Pdl (Alfano, Cicchitto e Gasparri) quando il presidente della Repubbblica aveva invitato a “garantire la partecipazione politica a Silvio Berlusconi”. Un invito, messo nero su bianco dal Quirinale in una nota che arrivava in giorni caldissimi per lo scontro tra politica e magistratura. E’ infatti l’11 marzo quando i parlamentari del Pdl occupano il tribunale di Milano durante un’udienza del processo Ruby in cui il Cavaliere è imputato di concussione e prostituzione minorile. Un gesto che Napolitano sì condanna, ma riconoscendo come “comprensibile” la preoccupazione del Pdl “che il suo leader possa partecipare adeguatamente a questa complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento, che si proietterà fino alla seconda metà del prossimo mese di aprile”. E proprio dopo “la seconda metà del prossimo mese di aprile” è stata rinviata l’udienza Mediaset.
Durante l’udienza Silvio Berlusconi, tramite la difesa, ha insistito nel chiedere alla corte d’appello l’immediata sospensione del dibattimento per via dell’istanza di rimessione assegnata alla VI Sezione della Cassazione. A tale richiesta l’avvocato generale Laura Bertolè Viale si è opposto chiedendo lo stop del provvedimento. Silvio Berlusconi e i suoi legali, assenti dall’aula perché impegnati a Roma – in mattinata in una riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl e dalle 15 nella manifestazione in piazza del Popolo “per la libertà, contro l’oppressione fiscale e contro ogni intimidazione giudiziaria” – hanno nominato un sostituto processuale, l’avvocato Lisa De Furia, alla quale hanno solamente affidato il compito di insistere nella richiesta di sospensione del processo a causa dell’istanza del suo trasferimento da Milano a Brescia, e in seconda battuta nel rinvio dell’udienza di oggi per via del legittimo impedimento dell’imputato e dei suoi legali.
L’avvocato De Furia ha spiegato che “la questione della sospensione è preliminare e assorbente di ogni altra attività processuale”, e ha fatto notare alla corte che l’assegnazione dell’istanza di remissione alla VI sezione della Cassazione, “che non è una sezione filtro” richiede l’applicazione del II comma dell’art.47 del codice di procedura penale in base al quale lo stop “è obbligatorio”. Alla richiesta di fermare il dibattimento si sono associate le difese di tutti gli altri imputati che per quanto riguarda l’istanza di legittimo impedimento del Cavaliere e dei suoi difensori si sono rimesse alla corte. Il pg Bertolè Viale invece si è opposta ad entrambe le richieste. Ha ritenuto “che non sussistano i motivi per un impedimento assoluto in quanto” gli impegni di oggi “non sono attività parlamentare, ma politica”.
Riguardo invece alla richiesta di stop, richiamandosi non solo all’art.47 del codice di procedura penale ma anche a due provvedimenti della Corte costituzionale del 2004 e del 2008, il pg si è opposto sottolineando che la giurisprudenza in una fase così delicata “in cui ci troviamo, che è stata definita addirittura fase qualificata”, e cioè al termine delle arringhe difensive (mancano gli avvocati solo di due imputati) “non sussiste il dovere del giudice di sospendere ma solo di emettere sentenza”. Quindi il pg ha chiesto di sospendere il procedimento a “discussione finita” e prima del verdetto perché “è inutile arrampicarsi oltre”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.