I Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) hanno raggiunto un’intesa per la creazione di una banca di sviluppo per il finanziamento congiunto di grandi progetti infrastrutturali. Lo ha annunciato, a margine del vertice di Durban, il ministro sudafricano delle Finanze Pravin Gordhan: “E’ fatta”, ha risposto a una domanda. Un quarto del Prodotto Interno Lordo (Pil) del pianeta, il 43% della popolazione, riserve in valuta pregiata per 4,400 miliardi di dollari. Queste le impressionanti cifre del gruppo dei Brics, i Paesi emergenti riuniti a Durban, per il quinto vertice annuale.

L’agenda del summit è ambiziosa: creare una serie di meccanismi economici, a partire dalla nuova superbanca, il cui obiettivo è di contrastare il dominio della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, gli organismi creati dopo la Seconda Guerra Mondiale e dominati da Stati Uniti ed Europa. Non solo: i Brics aspirano a dotarsi di una loro agenzia di rating, un loro sistema finanziario e un collegamento in banda larga per lo scambio di dati. Il vertice di Durban vede l’esordio del nuovo numero uno cinese Xi Jinping, rappresentante del Paese più forte del gruppo sia dal punto di vista economico – conta per i tre quarti del Pil di tutto il raggruppamento – che militare.

La presenza della Cina in Africa, il continente che ospita il vertice di quest’anno, supera nettamente quella di tutti gli altri Brics e la proietta in un ruolo di leader di fatto del gruppo. Xi Jinping è stato ricevuto dal presidente sudafricano Jacob Zuma poco prima dell’apertura del vertice, e i due hanno riaffermato gli stretti legami tra i due Paesi. Zuma ha in programma incontri bilaterali anche con la presidente brasiliana Dilma Rousseff e col leader russo Vladimir Putin. Xi Jinping e Putin si sono incontrati due giorni fa a Mosca. Il Brasile ha siglato oggi un accordo con la Cina per realizzare transazioni commerciali nelle rispettive valute nazionali, anziché in dollari statunitensi. L’accordo, che ha una validità di tre anni, è stato deciso per “agevolare il commercio tra i due Paesi e proteggere le operazioni commerciali e gli investimenti dalle oscillazioni del dollaro”, secondo la banca centrale brasiliana. La Cina è diventata il primo partner commerciale del Brasile, scavalcando gli Stati Uniti. Il volume degli scambi commerciali tra i due Paesi è stato di circa 75 miliardi di dollari nel 2012.

Il Sud Africa è il più piccolo, per Pil, dei cinque Paesi del gruppo, con 390 miliardi di dollari contro gli oltre ottomila della Cina. Però è anche quello che ha la struttura bancaria più avanzata, e dovrebbe avere un ruolo importante nella nuova superbanca: infatti, è considerata la seconda del mondo per solidità dopo quella del Canada, mentre quella del Brasile è al 14mo posto, quella dell’India al 38mo e quella della Russia al 132mo. In Cina non esiste un settore bancario privato. Presentando il vertice alla stampa, Zuma ha sottolineato che “non si tratta di un talk-show”. “Quello dei Brics – ha aggiunto – è un raggruppamento serio, in grado di prendere decisioni. Per la prima volta, il Brics ha permesso all’Africa di far parte di un importante raggruppamento”. Ciascun Paese verserà 10 miliardi di dollari nelle casse della banca, che avrà così un capitale operativo di partenza di 50 miliardi di dollari.

In futuro la struttura dei Brics sarà probabilmente allargata ad altri Paesi emergenti, primi fra tutti la Turchia e l’Indonesia. Altri seri candidati sono il Messico, la Nigeria, la Corea del Sud e il Vietnam, tutti Paesi le cui economie stanno crescendo a ritmi sostenuti e che aspirano a giocare un ruolo importante nelle relazioni internazionali. 

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