Il presidente incaricato dal capo dello Stato per formare il governo, Pier Luigi Bersani? E’ uno dei “padri puttanieri che ci prendono per il culo” e che “chiagnono e fottono”. A scriverlo in un articolo sul suo sito è il portavoce del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, poche ore dopo l’incontro tra lo stesso leader del centrosinistra che ha ricevuto da Napolitano il compito di cercare di formare un esecutivo e i capigruppo dei Cinque Stelle Vito Crimi e Roberta Lombardi. Bersani replica così: “Auguri ai salvatori della patria”. “Pensare di fermare l’intelligenza con gli insulti è come fermare l’acqua con le mani… aggiunge – Si può insultare se si sta fuori dal Palazzo, quando si sta dentro si deve decidere che cosa si vuole fare per paese”.
Grillo riunirà tutti i parlamentari Cinque Stelle dopo Pasqua, in un luogo da definire, che potrebbe essere fuori Roma. Dopo le consultazioni al Quirinale il capo del M5S non si è fermato a incontrare deputati e senatori e da alcuni di loro era arrivata una richiesta in tal senso. Non voglio interferire, avrebbe risposto Grillo, secondo quanto si apprende. Ma dai capigruppo è giunta adesso comunicazione agli eletti che Grillo vuole incontrarli. Sarebbe il secondo incontro dal momento delle elezioni. “Non so dell’incontro. Ma secondo me sarebbe una buona idea riunirsi con Grillo una volta al mese” ha risposto il deputato Roberto Fico.
Ne è nato un piccolo caso. Perché oltre alla replica di Bersani ci sono anche quelle di alcuni esponenti del Pdl. “Ora mi presenterò prima alla commissione Speciale e poi in Aula – aveva giurato Alessandra Mussolini – per chiedere se anche Crimi e gli altri senatori del M5S condividano o meno le dichiarazioni di Grillo sui ‘padri puttanieri’. Se loro prenderanno le distanze, bene. Altrimenti chiederò che il presidente Grasso intervenga anche per valutare se esistono gli estremi per un’azione disciplinare. Non si può andare avanti così…”.
Così è costretto a rispondere Vito Crimi. “Il blog di Giuseppe Piero Grillo – dice – è un luogo extraparlamentare e io non ho la veste per smentire. Ma io risponderò per quelle che sono le mie dichiarazioni”. La Mussolini, in caso di non smentita, aveva chiesto l’intervento del presidente del Senato Pietro Grasso affinché prendesse in considerazione un’ipotesi di sanzione disciplinare contro il capogruppo.
Bersani, secondo Grillo, è come “i D’Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità“. Tanto è vero che l’esito delle consultazioni di Bersani con Viti e Lombardi è stata una chiusura totale dei Cinque Stelle a qualsiasi possibilità di far nascere un qualsiasi governo che non fosse il loro. “Le nuove generazioni sono senza padri – scrive Grillo – sono figlie di NN, dal latino ‘Nomen nescio: nome non conosco’. Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce ‘figlio di’ risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi”. E continua: “Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E’ opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all’improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent’anni”.
Grillo prosegue con l’ennesimo attacco frontale ai partiti: “Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli – dice – A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono i padri puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D’Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità”.
Pd e Pdl, insomma, sono uguali. “Hanno governato a turno per vent’anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l’innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent’anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell’Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio. Vent’anni senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent’anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo…) per cambiarla”. Ma per i “vecchi” partiti la fine è segnata, secondo il comico genovese: “I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell’altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi”.