Dopo la stigmatizzazione arrivata per bocca del ministro Annamaria Cancellieri e la dimostrazioni di solidarietà espressa dal Senato, anche Anonymous dice la sua sulla manifestazione messa in scena del sindacato autonomo di polizia Coisp in solidarietà ai poliziotti condannati per l’omicidio Aldrovandi sotto le finestre del Comune di Ferrara, proprio dove lavora la madre di Federico. E lo fa a modo suo, con il classico “TANGO DOWN” che accompagna l’annuncio di un attacco informatico portato a segno. All’abbattimento del sito Internet (www.coisp.it e www.coispnewsportale.it) ha fatto seguito un messaggio pubblicato sul blog ufficiale di Anonymous Italia, in cui i membri del gruppo hacker spiegano le motivazioni della loro azione. “Salve, servi dello Stato. Apprendiamo dell’ennesima dimostrazione di viltà alla quale avete dato adito. Il vostro pseudo-sindacato manifesta solidarietà verso mani colpevoli e sporche di sangue innocente. Insabbiate la verità, sprezzanti di una madre orfana di un figlio strappatole barbaramente da quattro assassini, rendendovi complici di una sanguinosa mattanza e di un dolore che non può essere sopito. Infangate i diritti umani incarnando il ruolo di capri espiatori, mentre vi prodigate in azioni violente, repressive e deplorevoli. L’ombra del sangue di Federico è più viva che mai”.
L’attacco arriva poco dopo le dichiarazioni del segretario del Coisp Franco Maccari che ha definito le critiche come “ingiuste, infondate e strumentali”. Una difesa che non deve aver convinto gli Anonymous. Il comunicato pubblicato sul web prosegue infatti allargando la serie di accuse: “Non dimentichiamo chi è caduto per mano di vili assassini asserviti al potere. Non dimentichiamo lo strazio delle madri e dei padri che chiedono giustizia e rispetto. Le loro urla e le loro lacrime sono anche le nostre. E a loro ci stringiamo, con la promessa di utilizzare tutte le armi in nostro possesso per indagare sulle morti impunite, per fare luce laddove lo Stato complice vuole imporre il silenzio. che fa riferimento al sindacato”.
In seguito gli Anonymous pubblicano un elenco dei nomi delle persone rimaste uccise in operazioni di polizia dal 1962 a oggi. Ventuno nominativi accompagnati solo dalla data del decesso e che comprendono, oltre a Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Carlo Giuliani, casi meno conosciuti come quello di Riccardo Rasman, morto nel 2006 a seguito di un episodio simile a quello che ha coinvolto Federico Aldrovandi. L’elenco si conclude con i nominativi di quattro “sopravvissuti”: Luciano Isidro Diaz, Stefano Gugliotta, Luigi Morneghini, Paolo Scaroni. L’azione di Anonymous arriva a pochi giorni di distanza da un’altra “campagna” condotta attraverso attacchi hacker contro organizzazioni di estrema destra, tra cui CasaPound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore e Lealtà-Azione.