Riflettori su Piazza del Campo. Mentre la procura analizzava le carte di Monte dei Paschi, la sezione di controllo della Corte dei conti Toscana ha letto quelle del Comune di Siena, in particolare il bilancio consuntivo 2011, rilevando “criticità e irregolarità gravi” e “comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria”. Ora, con una delibera, la magistratura contabile chiede all’ente senese di adottare entro 60 giorni “misure correttive e provvedimenti idonei a sanare i conti”.
Le critiche della Corte dei conti riguardano sia le scelte della giunta guidata dall’ex sindaco Maurizio Cenni sia quelle del suo successore, poi dimissionario, Franco Ceccuzzi, entrambi Pd. Infatti, dall’esame del bilancio preventivo 2012, è scritto nella relazione, emerge che i “provvedimenti correttivi adottati non risultavano ancora esaustivi per garantire l’effettivo equilibrio di bilancio”. Secondo i controllori, sul bilancio 2011 grava di fatto “un disavanzo di amministrazione pari a euro 6.470.706,82”. Qualora i conti non vengano rimessi in sesto, avvertono i giudici contabili, si aprirebbe la procedura per dichiarare il dissesto dell’ente. Questo potrebbe mettere addirittura a rischio le elezioni amministrative in programma il 26 e 27 maggio.
La nuova tegola si abbatte su un comune che già da tempo fa a botte con i conti. Da gennaio, fra tira e molla, è in corso una battaglia fra amministrazione e sindacati dei dipendenti comunali, che lamentano carenza di fondi, mancate sostituzioni, stipendi in ritardo, straordinari non pagati. Proprio ieri c’è stata un’assemblea, al teatro dei Rozzi, seguita da un corteo e dalla simbolica occupazione di una sala di Palazzo pubblico. Che la situazione sia al limite lo dimostra la provocazione lanciata durante l’assemblea da un dipendente comunale: “Per risparmiare, cancelliamo il Palio”: il solo pensarlo, a Siena è uno choc. La proposta non sarà infatti di certo portata – e tantomeno valutata – domani all’incontro fra i sindacati e il commissario Enrico Laudanna, che guida il comune dopo l’addio di Ceccuzzi. Il primo cittadino si dimise nel maggio 2012, proprio dopo la mancata approvazione del bilancio comunale.
Alla luce dei rilievi della Corte dei conti, oggi, i 7 consiglieri Pd che votarono “no” hanno inviato una lettera al segretario Pier Luigi Bersani, per dirgli che “il Pd ha il dovere di reintegrare subito i consiglieri comunali definiti dissidenti e ingiustamente sospesi”, visto che “la magistratura contabile conferma che avevano ragione loro”. La delibera della Corte dei Conti preoccupa anche la Cgil “soprattutto per le ripercussioni che potrebbero manifestarsi, in particolare sulle conseguenze per la cittadinanza e i lavoratori dell’ente”.