Tutto rimandato. Almeno di 12 ore. Giorgio Napolitano ha deciso di non decidere subito: dopo aver sentito i partiti per tutta la giornata, si è preso un momento di riflessione. Ci dormirà sopra e sabato mattina, alla vigilia di Pasqua, comunicherà la sua scelta. Un bivio: o governo del presidente (il Pd ci sta, il M5S forse) o dimissioni anticipate. Arduo trovare altre alternative dopo oggi. Il Pdl ha insistito: “O governo di larghe intese o voto”. Il Movimento Cinque Stelle idem: “Voteremo un governo solo formato da noi”. Il Pd ha spiegato: “Abbiamo proposto una convenzione costituente per il cambiamento, ma questo progetto è fallito per i troppi no”. Ma un no lo hanno detto anche i democratici: niente governissimo. La palla, quindi, è ritornata a Giorgio Napolitano, nei cui confronti il Partito democratico ha detto di nutrire “fiducia e gratitudine” e ha garantito “supporto responsabile alle decisioni che prenderà”. Fuor di politichese, quindi, i democratici appoggeranno un governo del presidente. Perché una delle due ipotesi sul campo è proprio questa. Il capo dello Stato, tuttavia, ha preso tempo. “Il presidente si prende un momento di riflessione, non ho altro da aggiungere” ha detto il portavoce Pasquale Cascella. Una pausa per ragionare e valutare. Poi, magari, comunicare la sua decisione domattina. Una scelta lontana dal protocollo. Che, per alcuni, porterebbe ad una svolta inattesa: le dimissioni del Capo dello Stato, che potrebbe decidere di farsi da parte e, in tal modo, cercare di sbloccare l’impasse politico anticipando l’elezione del suo successore. Ipotesi e retroscena. Ciò che è certo, invece, è che sono state 24 ore interlocutorie, con l’unica, vera novità rappresentata dal sì del Pd all’ipotesi di un esecutivo del presidente.
Nel giorno delle consultazioni lampo nell’arco di una giornata i partiti confermano le proprie posizioni già espresse al giro precedente al Quirinale, dopo il primo fallimento del mandato conferito da Giorgio Napolitano a Pier Luigi Bersani. Il Pdl dice no a qualsiasi altra ipotesi che non sia un esecutivo di grande coalizione: “Governo del presidente? Non ci interessa, non lo votiamo” dice Renato Brunetta. I Cinque Stelle escludono tutto, compresi governi “pseudo tecnici”. “Non ne abbiamo mai parlato” ha detto Vito Crimi. “Roba da psichiatra” chiarisce Beppe Grillo in una lunga telefonata alla web tv “La Cosa”.
Per il resto gli altri gruppi hanno confermato le proprie posizioni. Scelta Civica ha ribadito l’urgenza della formazione di un governo “senza chiedere nulla in cambio”. Nichi Vendola e Sinistra e Libertà hanno ripetuto che la migliore possibilità per formare un governo di cambiamento, anche per il Movimento Cinque Stelle, è Pier Luigi Bersani. Per questo, ha aggiunto il presidente della Regione Puglia, per Sel l’unica soluzione è mandare Bersani alle Camere.
La posizione del Pdl: “Grande coalizione”
Un governo politico di larghe intese è, dunque, la posizione ribadita da Silvio Berlusconi e Roberto Maroni, che sono stati a colloquio con Napolitano al Quirinale per un’ora e venti, aprendo il secondo giro di consultazioni. Da Pdl e Lega è giunto un no deciso a ipotesi di governi tecnici, “un’esperienza tragica”, secondo Berlusconi. “La politica è professionalità ed esperienza, oltre che buon senso”, ha detto il leader del Pdl. In piena sintonia con il Pdl la Lega: “Siamo disponibili ad un governo politico che dia risposte. Diciamo di no ad un governo tecnico, a quel punto sarebbero mille volte meglio le elezioni”, ha sottolineato Maroni. Quanto al Quirinale, Berlusconi ha tenuto a precisare che da parte del Pdl e della Lega “non c’è stata nessuna discussione, né una nostra posizione. Se si governa insieme, poi si discute insieme su quale possa essere il miglior presidente della Repubblica possibile”.
I Cinque Stelle a Napolitano: “Disponibili a governare”
Per il Movimento Cinque Stelle l’obiettivo resta sempre un governo monocolore, come si sarebbe detto nella Prima Repubblica. Questo Vito Crimi e Roberta Lombardi hanno ribadito al presidente della Repubblica. Tuttavia se Napolitano dovesse tirare fuori nomi estranei alle logiche di partito, “a quel punto ne discuteremo confrontandoci anche con la Rete”, assicura il deputato Roberto Fico. “Ma non abbiamo mai parlato di governo pseudo tecnico” precisa prima Beppe Grillo e poi lo stesso Crimi all’uscita dal Quirinale. Il nome da proporre in caso di conferimento dell’incarico? “Lo indicheremo quando accadrà” risponde Crimi. “L’importante è il programma” chiarisce la Lombardi. Tutto si gioca sulle definizioni, ovviamente. I Cinque Stelle voterebbero un governo del presidente? “Se ci fanno un nome…” risponde il capogruppo al Senato.
Poi c’è Grillo. Il leader del Movimento Cinque Stelle definisce “da psichiatri” l’ipotesi di un governo “pseudo tecnico”. Picchia duro, come al solito: questi politici sono finiti – ripete -, la “nostra è una rivoluzione francese senza ghigliottina”. E quindi niente fiducia a chi ha “disintegrato questo Paese”.
Il Pd: “Sì a un governo del presidente, no al governissimo”
La risposta del Partito Democratico per ora è quella di Paolo Gentiloni, che rappresenta l’area vicina a Matteo Renzi, ma che pare usare toni molto chiari: “Il Partito Democratico oggi pomeriggio dirà sì ad un governo del presidente. Siamo favorevoli a questa soluzione anche se è prematuro fare nomi su chi potrebbe essere il presidente del consiglio. Le precedenti consultazioni hanno invece bocciato la strada del governissimo”. Le ipotesi, dunque, sono quelle di convergere sul nome di Saccomanni, lo stesso Amato, Barca, Delrio. Tra i nomi in gioco anche quello del presidente della Corte Costituzionale (ed ex ministro nel governo Ciampi) Franco Gallo.
Governo-Quirinale, “scambio inaccettabile”
Un governo pienamente di centrosinistra è ormai impossibile, com’è ormai impossibile un sostegno anche di piccole forze di centrodestra “lasciate libere” da Berlusconi. Lo “scambio inaccettabile” – il via al governo “in cambio” della presidenza della Repubblica, che il Pdl vorrebbe per un “moderato di centrodestra” – è irricevibile anche per lo stesso Napolitano. Per contro il Popolo delle Libertà non ha alcuna voglia di cedere centimetri in questa mischia da tutti contro tutti: anzi, i sondaggi gli darebbero la voglia di tornare alle elezioni il prima possibile. Tutt’al più il Cavaliere potrà “ottenere” dal Colle una scelta condivisa con le altre forze politiche sul successore di Napolitano. I nomi che girano peraltro sono sempre gli stessi. Perché se quello di Gianni Letta (e in subordine addirittura quello di Franco Frattini) di possibilità ne ha veramente poche, il Pdl potrebbe non essere recalcitrante davanti alla candidatura di Giuliano Amato (invotabile dai Cinque Stelle, si capisce).
Le ipotesi: larghe intese, governo del presidente, istituzionale, dimissioni di Napolitano
Le ipotesi in piedi dunque restano le seguenti. La prima: governo di larghe intese, che però è quasi impossibile visto che il Pd ripete da settimane che non vuole farlo. La seconda: governo “istituzionale” e “a tempo” guidato da un giurista o da un economista (Gallo, Saccomanni, Barca, Visco) sostenuto da “chi ci sta” e qui il Pd è più propenso, ma non il Pdl e neanche il Movimento Cinque Stelle. In ogni caso Napolitano se la lascerebbe come ultima carta. La terza ipotesi: il Movimento Cinque Stelle sale al Colle, forte del numero consistente di seggi sia alla Camera che al Senato, con una lista di figure che potrebbe essere disposto a sostenere per un governo “di cambiamento”. I nomi, anche qui, sono gli stessi che girano da alcune settimane: i presidenti emeriti della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida, ma anche l’ex direttore della Normale, lo storico dell’arte Salvatore Settis. Il Corriere inserisce nella rosa anche Carlo Galli, eletto nel Pd, ma come indipendente. Repubblica aggiunge Stefano Rodotà. Tutti nomi che raccoglierebbero un sicuro sostegno del centrosinistra e – al contempo – davanti ai quali il centrodestra inorridirebbe: per il Pdl sarebbe di gran lunga meglio Bersani. Quarta ipotesi: incarico al ministro Anna Maria Cancellieri (sono molte le voci in questo senso in Parlamento) per fare la legge elettorale e pochissimo altro e traghettare tutti al voto. La quinta ipotesi: Napolitano si dimette prima della scadenza naturale di maggio e lascia spazio al successore che sarebbe forte di un’arma in più: la “minaccia” dello scioglimento delle Camere.
La cronaca ora per ora
Ore 20.39 – Alfano: “Pd scarica su altri sua irresponsabilità. Ci rimettiamo a decisioni del Colle”
“Ora il Pd raccoglie ciò che ha seminato. A questo punto, ci rimettiamo con fiducia alle valutazioni del Presidente Napolitano”. Lo ha dichiarato il segretario politico del Pdl Angelino Alfano.
Ore 20.00 – Cascella: “Stasera nessuna comunicazione da Napolitano”
”Il presidente si prende un momento di riflessione, non ho altro da aggiungere”, ha detto il portavoce del Capo dello Stato Pasquale Cascella confermando che Giorgio Napolitano non uscirà questa sera a parlare con la stampa.
Ore 19.44 – Letta (Pd): “No a governissimo. Appoggeremo le scelte di Napolitano”
”I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali ha detto Enrico Letta. “Al presidente della Repubblica confermiamo fiducia piena e profonda gratitudine. Non mancherà il nostro supporto responsabile alle decisioni che prenderà”.
Ore 18.51 – Consultazioni, Vendola :”Governo Bersani vada alle Camere”
C’è “la necessità di compiere fino in fondo il percorso intrapreso e di portare davanti alle Camere una proposta di cambiamento e una squadra di governo” guidata da Bersani. Lo ha detto Nichi Vendola dopo il colloquio con il presidente Napolitano al Quirinale.
Ore 18.51 – Consultazioni, la delegazione del Pd al Quirinale
La delegazione del Pd, guidata dal vicesegretario Enrico Letta, è al Quirinale per l’ultimo round di consultazioni con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Della delegazione fanno parte i presidenti dei gruppi parlamentari di Senato e Camera, Luigi Zanda e Roberto Speranza.
Ore 18.49 – Consultazioni, Vendola: “No a ipotesi di larghe intese”
“Riteniamo interdetta qualunque possibilità di un governo di larghe intese”: lo dice il leader di Sel Nichi Vendola al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica facendo riferimento alla proposta del Pdl.
Ore 18.49 – Consultazioni, Vendola: “Soluzione più idonea è incarico a Bersani”
“Abbiamo ritenuto di sottolineare ancora una volta che la soluzione più idonea a traghettare l’Italia fuori da questo avvitamento e pantano è nel conferimento dell’incarico a Bersani”. Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola al termine della consultazione con Napolitano.
Ore 18.07 – Consultazioni, Olivero: “Chiesto a Colle esplorazioni sul programma”
“Abbiamo proposto al capo dello Stato ai avviare delle esplorazioni per verificare le compatibilità programmatiche e le soluzioni per possibili convergenze”. Così Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica, al termine delle consultazioni al Quirinale.
Ore 18.06 – Consultazioni, Scelta Civica: “Faremo il necessario senza chiedere nulla”
“Scelta Civica si impegna con grande determinazione a fare tutto ciò che è necessario senza chiedere nulla ma siamo disponibili a seguire chi vuole cambiare il paese”. Lo dice Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica, dopo le consultazioni al Quirinale.
Ore 18.00 – Consultazioni, Scelta Civica: “Governo stabile in tempi certi”
“La chiusura delle diverse forze politiche per interessi di parte e divisioni ideologiche impedisce che si formi un governo stabile, mentre noi riteniamo che sia una necessità un governo stabile in tempi certi”. Lo ha detto il coordinatore di Scelta Civica Andrea Olivero dopo le consultazioni al Quirinale.
Ore 17.23 – Grillo: “La nostra è una rivoluzione francese senza ghigliottina”
“Siamo alla rivoluzione francese senza ghigliottina, il Parlamento è diventato una aula vuota con nominati e non eletti, con condannati, prescritti che spingono il tasto voto per voto e non sanno che cosa spingono”. Lo afferma Beppe Grillo parlando a “La Cosa”.
Ore 17.21 – Grillo: “Peggio la casta dei giornalisti di quella dei politici”
“E’ peggio la casta dei giornalisti di quella dei politici”. Lo ha detto Beppe Grillo alla web Tv del M5S dove ha aggiunto: “ora iniziano ad essere terrorizzati e fanno bene. Perché la rete ingloberà tutto”, anche quei “giornali che parlano di precariato e poi sfruttano giovani free lance”.
Ore 17.20 – Grillo: “Tornare a legge elettorale precedente subito”
“Un governo c’è; si potrebbe andare in Parlamento e abolire, con una semplice votazione, il porcellum per tornare alla legge precedente. Sarebbe un segnale”. Così Beppe Grillo, alla web-tv “La Cosa”.
Ore 17.17 – Grillo: “Noi responsabili di ingovernabilità? Ci vuole il neurologo”
“E noi saremmo i responsabili del fatto che il Paese non è governabile perchè non diamo la fiducia? Basterebbe analizzare queste parole ma ci vorrebbe un neurologo”. Così Beppe Grillo in diretta web sulla “Cosa”. “Noi entreremo in Parlamento e faremo quello che abbiamo detto dei nostri 20 punti”, aggiunge il leader del M5S coniugando il verbo al futuro.
Ore 17.17 – Grillo: “Ci vuole qualcuno che dica ai partiti che è finita”
“Ci vuole qualcuno che sussurri alle orecchie di tutti questi che è finita”. Lo ha detto Beppe Grillo alla web Tv del M5s La Cosa.
Ore 17.12 – Grillo: “Fiducia a chi ha disintegrato il Paese? Parolaccia”
“Dare la fiducia? Sono parolacce. Fiducia a chi? A persone che hanno disintegrato questo Paese?”. Così Beppe Grillo, intervenendo in diretta sulla web-tv “La Cosa”.
Ore 17.12 – Grillo: “Per loro è finita, devono andare via tutti”
“Devono capire che per loro e’finita, devono andare tutti via e prima devo fare una verifica fiscale sui loro patrimoni”. Lo afferma Beppe Grillo su ‘la Cosà.
Ore 17.10 – Grillo: “Governo pseudo tecnico? Roba da psichiatri”
“Pseudo tecnico? siamo nel settore della psichiatria più che della politica”. Così Beppe grillo alla web tv del M5s.
Ore 17.07 – Governo, Cei: “Stop a giochi di ruolo o la nave va a picco”
Basta “con i giochi di ruolo” o c’è il rischio che “per difendere l’interesse di una parte, la nave vada a picco”: serve “una soluzione politica – provvisoria per quanto si voglia – capace di far uscire il Paese dalle secche”. Lo afferma il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, in un’intervista al Sir.
Ore 17.02 – Lombardi: “Candidato premier? Non è essenziale. Conta il programma”
Quale è il candidato premier del M5S? “Per noi l’importante è il progetto politico che si riassume nei 20 punti del programma . Il nome del candidato premier non è essenziale”. Così risponde la capogruppo del M5S Roberta Lombardi alle domande dei giornalisti al Quirinale.
Ore 17.01 – Consultazioni, Crimi: “Se Napolitano ci incarica, faremo nome”
“Nel momento in cui il Presidente Napolitano dovesse indicare il Movimento 5 Stelle per l’incarico di fare le consultazioni, nell’arco di pochissimo tempo forniremmo al Presidente Napolitano il nome e tutto quello che serve, un programma già l’abbiamo”. Lo ha detto il presidente dei senatori M5S, Vito Crimi, rispondendo ai giornalisti alla Vertata dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ore 17.01 – Consultazioni, Crimi: “Napolitano ha detto che non c’è maggioranza politica”
“Non ci sono le condizioni per una maggioranza politica: questo è quello che Napolitano ci ha comunicato”: così Vito Crimi al termine dell’incontro della delegazione M5s con il presidente della Repubblica.
Ore 16.59 – Consultazioni, Crimi chiama Lombardi “onorevole” poi si corregge
Sarà stato il fuoco di fila delle domande incalzanti dei giornalisti fatto sta che il capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi, appena uscito dallo Studio alla Vetrata per il colloquio con Napolitano, perde per un attimo la bussola ideomatica dei grillini e chiama la sua collega Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera “onorevole”. Una parola, questa, che però è stata bandita dal linguaggio dei seguaci di Grillo e Casaleggio. Così, un attimo dopo, Crimi corregge il tiro e la definisce cittadina.
Ore 16.57 – Consultazioni, Crimi: “Governo del presidente? Se viene fatto un nome…”
“Non è un’ipotesi che abbiamo in campo… Nel momento in cui dovesse essere fatto un nome…”. Così il presidente del gruppo parlamentare del Senato di M5S, Vito Crimi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se avrebbero dato la fiducia a “un governo istituzionale del presidente”.
Ore 16.56 – Consultazioni, Crimi: “Disponibili solo a votare leggi”
“Siamo disposti a votare in aula ogni proposta di legge che si accordi con il nostro programma”. Lo ha detto il capogruppo al Senato Vito Crimi, al termine delle consultazioni al Quirinale.
Ore 16.55 – Consultazioni, Crimi: “Mai parlato di governo pseudo tecnico”
“Non ho mai detto di voler dare la fiducia ad un governo pseudo tecnico. Come ha detto la cittadina Lombardi la nostra richiesta è di avere un incarico per formare governo 5 stelle sula base del nostro programma a 20 punti”.Lo ha detto Vito Crimi al termine delle consultazioni al Quirinale.
Ore 16.51 – Consultazioni, Crimi: “Se incarico a M5S, daremo il nome”
Nel momento in cui Napolitano dovesse dare incarico al M5S noi in brevissimo tempo daremo al Presidente nome e programma”. Lo ha detto Vito Crimi al termine delle consultazioni al Quirinale.
Ore 16.49 – Consultazioni, Crimi: “No alla fiducia a governi politici o ‘pseudo tecnici'”
”Ribadiamo la nostra determinazione a non accordare la fiducia a governi politici o pseudo tecnici”. Lo ha detto il capogruppo della Camera, Vito Crimi, al termine dell’incontro con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Ore 16.47 – Consultazioni, Crimi a Napolitano :”Disponibili a formare governo 5 Stelle”
“Abbiamo ribadito quanto già detto nella precedente consultazione e cioè che siamo disponibili a formare un governo Cinque Stelle e rilanciamo questa opportunità”. Lo ha detto Vito Crimi, al termine dell’incontro con Giorgio Napolitano. “Un governo che – ha aggiunto – possa immediatamente avviare alcune iniziative come il reddito di cittadinanza e il rilancio delle Pmi”.
Ore 16.37 – Grillo a SkyTg24: “Mai parlato di governo pseudo tecnico”
“Mai parlato di un governo pseudo tecnico”. Lo precisa Beppe Grillo in una telefonata a SkyTg24, spiegando che l’unica proposta del Movimento resta un esecutivo a 5 Stelle. L’ipotesi di sostenere un governo ‘pseudo tecnicò era emersa durante la riunione dei parlamentari grillini questa mattina a Montecitorio, ma non era stata attribuita a Grillo.
Ore 16.11 – Consultazioni riprese con la delegazione dei Cinque Stelle
Con l’arrivo della delegazione di M5S al Quirinale sono ricominciate le consultazioni lampo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo i 5 stelle saliranno al Quirinale i rappresentanti di Lista civica; chiuderà alle ore 18 la delegazione del Pd. A colloquio con Napolitano, i capigruppo di M5S al Senato, Vito Crimi e alla Camera Roberta Lombardi. Della delegazione fa parte anche il coordinatore della comunicazione Claudio Messora.
Ore 15.58 – Orfini (Pd): “Impensabile un esecutivo con il Pdl”
“Il Pdl? Un governo con loroprovocherebbe la paralisi, è impensabile un governo politico che ci veda insieme. Non è una posizione ideologica”. Così Matteo Orfini, del Pd, ai microfoni di TgCom 24 chiude la porta alla proposta di Silvio Berlusconi di un governo di larghe intese.
Ore 15.42 – Cinque Stelle, valutazione su “pseudo-tecnici”
La parola “pseudo tecnico” è stata pronunciata dal capogruppo al Senato, Vito Crimi, nel corso della riunione con i parlamentari del M5S a Montecitorio. Crimi ha detto di aver sentito Grillo ed ha riferito della telefonata intercorsa tra il leader e Napolitano: un contatto “previsto” che rientra nella “prassi istituzionale”, visto che Grillo non sarà al Quirinale per le consultazioni. A questo punto, la lista di nomi presentata dal M5S resta una opzione valida soltanto per non farsi trovare sprovvisti nel caso Napolitano chiedesse alla delegazione “a cinque stelle” di prospettare una offerta politica più concreta del piano di 20 punti presentato nel corso del primo giro di consultazioni. Massimo riserbo sui nomi degli eventuali “pseudo-tecnici” graditi e sulla lista dei nomi pronti da proporre a Napolitano per non bruciare nessuno. La seconda ipotesi, quella della rosa del M5S, infine, nasconde non poche insidie per il Movimento: ufficialmente nel gruppo non se ne è parlato e la sua composizione non è stata concordata. Alcuni parlamentari insorgono: “Non c’è nessuna lista – spiegano – Ma se ci fosse, noi di certo non l’abbiamo votata”.
Ore 15.31 – Brunetta: “No a esecutivo del presidente”
“Non c’è alcun governo del Presidente, non ci interessa”: così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, ribadisce la posizione del centrodestra, cioè a favore di un governo politico di grande coalizione. “Ho trovato Napolitano molto lucido, determinato e consapevole della situazione”, aggiunge a Tgcom24. ‘Noi siamo disponibilissimi a un governo di grandi coalizioni, noi abbiamo detto di sì, Bersani sempre di no. Se continuerà a dire di no si assumerà le sue responsabilità davanti agli elettori. Il Paese deve essere governato. Per ora la responsabilità è di Bersani. Noi diciamo sì, come detto fin dal primo momento, a Bersani Presidente del Consiglio, non c’è problema, basta che ci sia la pari dignità, ma il governo deve essere politico”. E’ l’analisi fatta in diretta a Tgcom24 da Renato Brunetta (Pdl) dopo le consultazione con Napolitano di questa mattina. Sull’ipotesi di un governo del Presidente e sul nome della Cancellieri ha aggiunto: “Non c’è alcun governo del Presidente, o c’è la grande coalizione con pari dignità o non ci interessa. Cancellieri? E’ un tecnico del governo Monti, noi vogliamo un governo politico. Gli elettori non hanno votato il partito del prefetto Cancellieri”.
Ore 15.19 – Bonanni: “Subito fase di unità nazionale”
Il Paese è “allo stremo” e in questa situazione “sarebbe irresponsabile non fare un governo”. Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni chiedendo una “fase di unità nazionale. Questo – afferma in una nota – non è il momento delle divisioni. Il nostro paese è allo stremo sul piano economico e sociale, ed ha un bisogno urgente di avere un Governo.
Ore 14.50 – Gentiloni: “Diremo sì a un governo del Presidente”
”Il Partito Democratico oggi pomeriggio dirà sì ad un governo del presidente. Siamo favorevoli a questa soluzione anche se è prematuro fare nomi su chi potrebbe essere il presidente del consiglio. Le precedenti consultazioni hanno invece bocciato la strada del governissimo”. Lo afferma in una dichiarazione a Teleradiostereo 92.7 Paolo Gentiloni del Pd.
Ore 14.45 – Serracchiani: “Il piano B del Pd si chiama Matteo Renzi”
Secondo Debora Serracchiani, eurodeputata del Pd e candidata alla Presidente del Friuli Venezia Giulia, il Pd ha già pronto un “piano B” in caso di impasse di governo: “Il Piano B nel Partito Democratico c’è già e ha un nome: Matteo Renzi, anche da subito, anche da stasera. Il tema vero è se lui accetterebbe in questo momento, ma il Pd deve spendere il suo nome”.
Ore 14.40 – Cicchitto: “Se Pd rifiuta, si assume grave responsabilità”
Fabizio Cicchitto incalza il Pd: “La delegazione del Pdl guidata da Berlusconi ha posto in modo ineccepibile il problema politico di fondo. Visti i risultati elettorali e il fallimento di Bersani, l’unico governo possibile per misurarsi con i gravi problemi dell’economia è quello basato sul Pdl e sul Pd. Se il Pd rifiuta questa ipotesi si assume una gravissima responsbailità. Ci sembra che Zanda sia stato non solo precipitoso ma manifesti una preoccupante inconsapevolezza della gravità della situazione”.
Ore 14,30 – Napolitano a Papa Francesco: “Fase cruciale di ricambio democratico”
Il presidente della Repubblica, in un messaggio d’auguri al pontefice, fa un accenno anche all’attualità politica: “Le festività pasquali ricorrono quest’annno in un momento particolarmente impegnativo per l’Italia, che affronta una fase cruciale di ricambio democratico ai vertici delle istituzioni”.
Ore 14,10 – Movimento 5 Stelle: “Se Napolitano proporrà nomi fuori dalle logiche politiche lo ascolteremo”
I parlamentari grillini restano fermi sulle proprie posizioni: l’obiettivo resta sempre “un governo a 5 Stelle”. “La linea non cambia: no ad un governo dei partiti ma anche ad un esecutivo tecnico che sia messo su dai politici”. Ma se Napolitano dovesse tirare fuori nomi estranei alle logiche di partito, “a quel punto ne discuteremo confrontandoci anche con la Rete”, assicura Roberto Fico. Che subito dopo però puntualizza: “Per l’interesse del paese sarebbe giusto dare a noi l’incarico”.
Ore 13.45 – Maroni: “Mai più governicchi stile Monti”
Il segretario della Lega Nord ribadisce la propria posizione con un tweet: “Governo politico che risponda al Nord oppure nuove elezioni. Mai più governicchi simil-montiani che mettono tasse e ammazzano le imprese”.
Ore 13.30 – Schifani: “Momento delicato, Zanda sia più prudente”
Botta e risposta tra il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda e quello dei senatori del Pdl Schifani. Quest’ultimo invia il collega alla prudenza: “”In questo momento delicato per il Paese, nel quale c’è bisogno al più presto di un governo, auspicherei da parte del presidente Zanda maggiore prudenza, senza precludere ogni forma di collaborazione tra le due principali coalizioni politiche. Soprattutto in una fase in cui il presidente della Repubblica sta svolgendo il delicatissimo compito di mettere in atto ogni sforzo per dotare l’Italia di un governo che affronti immediatamente le vere emergenze della nazione”.
Ore 13.15 – Cinque Stelle: ipotesi fiducia a “pseudo tecnici”
Spunta l’ipotesi di appoggio ad un candidato “pseudo tecnico” da parte del M5S. Non si tratta di una vera e propria apertura, ma in queste ore i parlamentari del Movimento ne starebbero parlando in vista delle consultazioni con il presidente Giorgio Napolitano al Quirinale.
Ore 13.14 – Telefonata Napolitano-Grillo
Colloquio al telefono stamani tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. E’ quanto si apprende da fonti interne al Movimento.
Ore 13.03 – Zanda: “Da Berlusconi siamo distanti anni luce”
“Ho ascoltato le dichiarazioni di Silvio Berlusconi. E’ vero che le riforme costituzionali si debbono fare insieme. Ma mi sembra molto difficile ipotizzare un governo politico sostenuto insieme dal Pd e dal Pdl. Su troppe questioni rilevanti, la politica del Pdl è distante anni luce da quelle del Partito democratico”. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.
Ore 12.57 – Vendola: “Consentire a Bersani di andare in Parlamento”
“Bisognerebbe consentire al capo della coalizione di centrosinistra di portare davanti alle Camere suo programma e la sua idea di governo”. Lo ha scritto Nichi Vendola su Twitter. In un altro tweet, Vendola ha aggiunto “Bersani rappresenta l’unico spiraglio, l’unica possibilità di uscire da questa situazione ingarbugliata e anche pericolosa per il Paese”.
Ore 12.50 – Berlusconi: “Il presidente della Repubblica scegliamolo insieme”
“Riteniamo che sia nella logicità delle cose che se si fa un governo di coalizione insieme poi insieme si debba discutere su chi possa essere il miglior presidente della Repubblica”. Così il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, al termine dell’incontro con il capo dello Stato al Colle, dopo aver sostenuto che “non c’è stata nessuna discussione e tantomeno nessuna nostra posizione avanzata al presidente della Repubblica sul Quirinale da parte nostra”.
Ore 12.43 – Berlusconi: “Pronti ad incontri con partiti per il programma”
“Siamo disponibili ad incontrarci con le altre forze politiche e a determinare quei provvedimenti urgenti che si impongono per quanto riguarda la difficilissima situazione dell’economi; abbiamo già avuto modo di esaminar a fondo le proposte delle altre forze politiche e crediamo che ci possa essere accordo sui provvedimenti principali”. Così Silvio Berlusconi, al termine dell’incontro con Giorgio Napolitano.
Ore 12.38 – Grasso: “Senza governo il Parlamento non può lavorare”
“Mi aspetto che finalmente questo paese abbia un Governo” perché “senza è impossibile” far lavorare il Parlamento: lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso in visita a Palermo. Grasso spiega: ”Ho provato a far partire l’attività parlamentare del Senato, ma mi sono trovato bloccato dalle regole relative all’istituzione delle Commissioni. Qualcuno si ostina a dire che si può andare avanti anche senza Governo. Io ci ho provato, ma è impossibile far partire le Commissioni permanenti, visto che vanno istituite tenendo conto di maggioranza e opposizione. Senza un Governo, è impossibile far partire le Commissioni permanenti; figuriamoci, poi, le Commissioni di garanzia. Insomma – conclude Grasso – l’attività parlamentare non può partire senza un Governo”.
Ore 12.30 – Berlusconi: “Possibile un accordo su un programma anti-crisi”
“Per quanto riguarda i contenuti dell’azione di governo siamo disponibili ad incontrare le altre forze politiche ed esaminare nel dettaglio i provvedimenti urgenti che si impongono per la difficilissima situazione economica. Crediamo che ci possa essere accordo su provvedimenti principali. Questa è la nostra posizione”. Lo ha detto Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il presidente Giorgio Napolitano.
Ore 12.28 – Berlusconi e Maroni: “Governo politico, basta con i tecnici”
Il prossimo governo “deve essere un governo politico, vista l’esperienza tragica del governo tecnico”. Lo dice Silvio Berlusconi dopo il colloquio con Napolitano.
Ore 12.27 – Berlusconi: “Non avanzata nessuna richiesta sul Quirinale”
Silvio Berlusconi, al termine delle dichiarazioni della delegazione Pdl-Lega al Quirinale, ha voluto precisare che con Giorgio Napolitano non ha parlato di nomi per il futuro inquilino del Colle. Ed ha confermato la ferma intenzione di procedere con un governo “politico”.
Ore 12.25 – Berlusconi: “Ci va bene Bersani, ma ok anche altre candidature”
“Il Pd avanzi una candidatura. Ci va bene quella del segretario Bersani, così come altre candidature”. Così Silvio Berlusconi al Quirinale.
Ore 12.22 – Berlusconi: “Governo Pd-Pdl-Lega-Scelta Civica”
“Siamo ancora disponibili a darevita ad un governo di coalizione cui partecipi il Pd, il Pdl, la Lega e Scelta Civica”. Così Silvio Berlusconi al Quirinale. “Per quanto riguarda i contenuti siamo disponibili a incontrarci con le altre forze politiche ed esaminare nel dettaglio i provvedimenti per la difficilissima situazione del Paese”, aggiunge il leader del Pdl. “Crediamo che possa esserci un accordo. La nostra posizione è chiarissima: non riteniamo che ci sia una altra posizione”, conclude.
Ore 12.21 – Berlusconi: “La nostra linea resta il governo di coalizione”
“Abbiamo manifestato” al presidente della Repubblica “la nostra posizione che è la posizione di sempre”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, al termine dell’incontro con il capo dello Stato Giorgio Napolitano. “Nell’ordine della razionalità e dell’interesse del Paese si deve trovare un modo per dare vita ad un governo insieme”, un “governo di coalizione” in cui partecipino il Pd, il Pdl, Scelta Civica e la Lega.
Ore 11.08 – Pdl e Lega al Quirinale, delegazione guidata da Berlusconi
Il leader del Pdl Silvio Berlusconi è al Quirinale. Con il suo arrivo si aprono le consultazioni lampo decise ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio vedrà in successione il Movimento 5 Stelle, Scelta Civica e chiuderà con la delegazione del Pd alle ore 18. Della delegazione del Pdl attualmente a colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fanno parte anche i presidenti del gruppi parlamentari del Senato e della Camera, Renato Schifani e Renato Brunetta. Il segretario nazionale Angelino Alfano, i presidenti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera della Lega Nord e Autonomie, Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti. Presente infine anche il segretario della Lega Nord Roberto Maroni.