Barbara D’Urso ospita un esponente 5 Stelle a Pomeriggio Cinque. E scoppia un altro caso che potrebbe sfociare in una nuova espulsione dal Movimento, come era successo alla consigliera del Comune di Bologna Federica Salsi. Dopo Matteo De Vita, attivista che, come ha spiegato Grillo, “si arroga il diritto di parlare a nome di un movimento al quale non appartiene se non virtualmente”, è il senatore Marino Mastrangeli che finisce al centro delle polemiche, perché accusato dai colleghi di aver contravvenuto alla regola del codice di comportamento che stabilisce che i parlamentari devono “evitare la partecipazione ai talk show televisivi”. [brightcove]2261351165001[/brightcove]
Anche perchè pesa ‘l’aggravante’ di aver già una volta deciso in contrasto con il gruppo, quando è stato tra i ‘dissidenti’ che hanno votato per Pietro Grasso alla presidenza del Senato. Il senatore frusinate, che nel fascione di Pomeriggio 5 diventa ‘Mastrangelo’, si fa intervistare da Barbara D’Urso senza il contraddittorio con gli altri ospiti politici della trasmissione. “Da solo”, forse per eludere il veto di Beppe Grillo sui talk show, tradotto in una norma del regolamento degli eletti 5 Stelle. Ma non basta a risparmiargli disapprovazione e possibili grane. Al Senato dell’intervista non se sanno niente: l’ufficio comunicazione e lo stesso Vito Crimi vengono informati a cose fatte. Volano urla. A nulla valgono gli ultimi tentativi di dissuaderlo dal partecipare.
I deputati, l’area più dura dei 5 Stelle, si riuniscono alla Camera e guardano in tv la “performance” del senatore. Il giudizio è durissimo: “Lo sapevamo che avremmo avuto anche noi i nostri Scilipoti”, commenta un deputato. Mastrangeli spiega in tv di aver chiesto e ottenuto di essere intervistato da solo, senza altri politici in studio, per non creare l’effetto talk show. Formalmente, dunque, nessuna violazione delle regole, sembra sostenere, mentre esprime parole di elogio per Gianroberto Casaleggio (“Un genio politico”) e parla del taglio degli stipendi dei parlamentari. Poi, alla D’Urso che gli chiede se abbia chiesto un permesso per la sua partecipazione televisiva, risponde: “Non devo mica chiedere il permesso a qualcuno? Siamo tutti cittadini liberi”.
Tornerà dunque in trasmissione?, chiede la conduttrice. “Se gentilmente mi invitano, io gentilmente vado”. Alla fine Daniela Santanchè compare in studio e chiede se possa fare una domanda: “No – risponde Mastrangeli – Se vuole ci vediamo in Parlamento”. Ma l’effetto è sgradevole, per i parlamentari 5 Stelle. Che non possono non notare cosa succede nello studio Mediaset quando finisce l’intervista a Mastrangeli. Inizia il talk show e la pidiellina Santanchè chiosa divertita di essere felice della partecipazione del senatore grillino alla trasmissione: “Sicuramente ha fatto perdere voti al movimento”. C’è chi tra i parlamentari ammette di essere d’accordo.
Politica
M5S, senatore dalla D’Urso. Gli eletti: “Anche noi abbiamo i nostri Scilipoti”
Con la partecipazione a Pomeriggio 5, Marino Mastrangeli rischia l'espulsione dal Movimento. E' uno dei 'dissidenti' che ha votato per Pietro Grasso alla Presidenza del Senato. Vito Crimi informato a cose fatte. A nulla sono valsi i tentativi di dissuaderlo dal partecipare
Barbara D’Urso ospita un esponente 5 Stelle a Pomeriggio Cinque. E scoppia un altro caso che potrebbe sfociare in una nuova espulsione dal Movimento, come era successo alla consigliera del Comune di Bologna Federica Salsi. Dopo Matteo De Vita, attivista che, come ha spiegato Grillo, “si arroga il diritto di parlare a nome di un movimento al quale non appartiene se non virtualmente”, è il senatore Marino Mastrangeli che finisce al centro delle polemiche, perché accusato dai colleghi di aver contravvenuto alla regola del codice di comportamento che stabilisce che i parlamentari devono “evitare la partecipazione ai talk show televisivi”. [brightcove]2261351165001[/brightcove]
Anche perchè pesa ‘l’aggravante’ di aver già una volta deciso in contrasto con il gruppo, quando è stato tra i ‘dissidenti’ che hanno votato per Pietro Grasso alla presidenza del Senato. Il senatore frusinate, che nel fascione di Pomeriggio 5 diventa ‘Mastrangelo’, si fa intervistare da Barbara D’Urso senza il contraddittorio con gli altri ospiti politici della trasmissione. “Da solo”, forse per eludere il veto di Beppe Grillo sui talk show, tradotto in una norma del regolamento degli eletti 5 Stelle. Ma non basta a risparmiargli disapprovazione e possibili grane. Al Senato dell’intervista non se sanno niente: l’ufficio comunicazione e lo stesso Vito Crimi vengono informati a cose fatte. Volano urla. A nulla valgono gli ultimi tentativi di dissuaderlo dal partecipare.
I deputati, l’area più dura dei 5 Stelle, si riuniscono alla Camera e guardano in tv la “performance” del senatore. Il giudizio è durissimo: “Lo sapevamo che avremmo avuto anche noi i nostri Scilipoti”, commenta un deputato. Mastrangeli spiega in tv di aver chiesto e ottenuto di essere intervistato da solo, senza altri politici in studio, per non creare l’effetto talk show. Formalmente, dunque, nessuna violazione delle regole, sembra sostenere, mentre esprime parole di elogio per Gianroberto Casaleggio (“Un genio politico”) e parla del taglio degli stipendi dei parlamentari. Poi, alla D’Urso che gli chiede se abbia chiesto un permesso per la sua partecipazione televisiva, risponde: “Non devo mica chiedere il permesso a qualcuno? Siamo tutti cittadini liberi”.
Tornerà dunque in trasmissione?, chiede la conduttrice. “Se gentilmente mi invitano, io gentilmente vado”. Alla fine Daniela Santanchè compare in studio e chiede se possa fare una domanda: “No – risponde Mastrangeli – Se vuole ci vediamo in Parlamento”. Ma l’effetto è sgradevole, per i parlamentari 5 Stelle. Che non possono non notare cosa succede nello studio Mediaset quando finisce l’intervista a Mastrangeli. Inizia il talk show e la pidiellina Santanchè chiosa divertita di essere felice della partecipazione del senatore grillino alla trasmissione: “Sicuramente ha fatto perdere voti al movimento”. C’è chi tra i parlamentari ammette di essere d’accordo.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.