In tutto 40 miliardi in due anni (20 nel 2013 e 20 nel 2014) reperiti mediante l’emissione di titoli di Stato. E’ questa la ‘copertura’ del decreto, secondo l’ultima bozza, per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese. Il testo sarà esaminato domani dal consiglio dei ministri. I maggiori interessi sul debito che verrà emesso per finanziare i debiti saranno pagati con “corrispondente riduzione lineare” delle spese rimodulabili dei ministeri. E il Tesoro vigilerà sul pagamento dei debiti e, nel caso in cui ci fosse un ‘sforamento’ sull’indebitamento, è pronto a intervenire o con un taglio della spesa prevista oppure con “l’adozione di provvedimenti correttivi urgenti”.
Gli enti locali potranno poi derogare al patto di stabilità per pagare i debiti “certi liquidi ed esigibili”, maturati alla data del 31 dicembre 2012 e sostenuti nel corso del 2013 dagli enti locali. Il tutto fino a un importo complessivo di 5 miliardi di euro. La Cassa depositi e prestiti, inoltre, è autorizzata ad effettuare operazioni di prelevamento e versamento per ‘accelerare’ i pagamenti con il fondo da 2 miliardi istituito al Tesoro. “Gli enti locali che non possono far fronte ai pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012 a causa di carenza di liquidità, possono chiedere a Cdp entro il 30 aprile 2013, l’anticipazione di liquidità” per i pagamenti. Oltre ai 2 miliardi per gli enti locali arriva anche un fondo da 8 miliardi (3 nel 2013 e 5 nel 2014) per Regioni e province autonome.
Sarà inoltre più facile e meno costosa la cessione dei crediti vantati verso la pubblica amministrazione, visto che – almeno secondo la bozza – gli atti di cessione di tali crediti “per somministrazioni, forniture ed appalti sono esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo”.