“Non si potranno convocare le commissioni se prima non ci sarà la possibilità di distinguere tra maggioranza e opposizione. Questo non è possibile fino a quando non ci sarà un governo che ha la fiducia del Parlamento“. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha sottolineato lo stallo politico istituzionale italiano e ha confermato un “ostacolo all’avvio dei lavori delle commissioni”. ”Noi stiamo facendo tutte le attività che possiamo fare e ho chiesto ai capigruppo di favorire la designazione dei componenti e ne stanno arrivando – ha spiegato il presidente del Senato – per ora andiamo avanti con la commissione speciale e, se sarà necessario, si potranno istituire altre commissioni speciali“.
Le sue parole rispondono alla richiesta di una trentina di deputati Pd che hanno sollecitato l’avvio dei lavori degli organismi parlamentari con un appello. I deputati di varie aree del Partito democratico hanno denunciato infatti che “a oltre un mese dalle elezioni abbiamo ancora in carica il governo proveniente dalla precedente legislatura e il Parlamento, di fatto, non ha ancora cominciato la sua operatività. Questo perché non sono state ancora costituite le commissioni permanenti, vero e proprio motore politico e tecnico dell’attività legislativa”. Così, anche “senza la definizione di una maggioranza” è importante che il Parlamento e in particolare il nostro gruppo parlamentare non debba rimanere inerte”, e questo scopo è raggiungibile “anche con strumenti che ‘forzino le consuetudini’, costituendo da subito le commissioni”. “Questo – hanno scritto i parlamentari – è in linea con lo sforzo fatto dal presidente Napolitano che ha provato a risolvere un rebus tra i più complicati della storia repubblicana con un’innovazione intelligente, visto il contesto, ma certo non risolutiva”.
“Questa richiesta – hanno però precisato – non vuole assecondare dunque velleitarie teorie costituzionali come quella del Parlamento senza governo, sia ben chiaro, ma rilanciare il ruolo della rappresentanza popolare e democratica in una fase estremamente complicata”.
E l’appello sembra anche rispondere alla richiesta di M5S e Sel, che, per una volta dallo stesso lato della barricata, hanno invocato un avvio in tempi rapidi del lavoro degli organismi parlamentari alla Camera, anche prima che venga data la fiducia a un governo.
Sulla riforma della legge elettorale, invece, Grasso preferisce non esprimersi sull’istituzione di una commissione speciale: “Sono problemi politici che vanno affrontati nelle sedi opportune e spetta alla forze politiche farlo”. “La riforma della legge elettorale è qualcosa di complesso, come si è visto nella scorsa legislatura che non è riuscita nell’impresa. C’è bisogno – ha affermato Grasso- di una vasta partecipazione delle forze politiche e di coesione sociale”. “Più che la sede in cui farla – ha proseguito – basta trovare l’accordo sulle modifiche. Mi limito a indicare due requisiti: rappresentatività e governabilità del Paese. Sono requisiti che si possono ottenere in diversi modi”.