L’ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, ha consentito agli uomini della Cia “che venisse concretizzata una grave violazione della sovranità nazionale” dell’Italia, fornendo “appoggio” al sequestro di Abu Omar. Lo scrivono i giudici della Corte d’appello di Milano nelle motivazioni della condanna a 10 anni per Pollari.
Lo scorso 12 febbraio, i giudici della quarta sezione penale della Corte d’appello milanese (presidente Luigi Martino) hanno condannato l’ex direttore del servizio segreto militare, Pollari, a 10 anni, mentre nove anni sono stati inflitti all’ex numero due del Sismi, Marco Mancini, e 6 anni ad altri tre ‘007’. Si è trattato dell’appello ‘bis’ dopo che la Cassazione, lo scorso settembre, aveva dichiarato parzialmente illegittimo il segreto di Stato apposto sulla vicenda perché troppo esteso, annullando così i proscioglimenti ottenuti dai cinque imputati ex Sismi in primo e secondo grado. Una decisione questa su cui dovrà esprimersi la Corte costituzionale, dopo che il governo ha sollevato il conflitto di attribuzione tra esecutivo e Cassazione.
La Corte d’appello ha anche riconosciuto all’ex imam Abu Omar, difeso dall’avvocato Carmelo Scambia, e a sua moglie, rappresentata dal legale Luca Bauccio, risarcimenti per un totale di 1,5 milioni di euro. Nelle motivazioni, appena depositate, il collegio spiega che, nella vicenda del sequestro dell’ex imam della moschea milanese avvenuto il 17 febbraio del 2003, Pollari ha “promosso la cooperazione nel reato” da parte dei “compartecipi”, cioè gli altri appartenenti al Sismi imputati, e ha fornito “appoggio” al “progetto” di extraordinary rendition di Jeff Castelli, l’ex capo della Cia in Italia. “Appoggio – scrivono i giudici – concretizzatosi con la diramazione dell’ordine ai propri sottoposti, che hanno poi aderito al piano criminoso e cooperato alla sua esecuzione”.
Particolarmente “grave”, secondo i giudici, “è da ritenersi la partecipazione al reato di soggetti che, per la loro posizione soggettiva di appartenenti ad un’istituzione dello Stato, avrebbero dovuto garantire che simili violazioni non venissero commesse”, come quella nei confronti di una persona, Abu Omar, che aveva anche lo “status di rifugiato politico” in Italia. Pollari e gli altri imputati, scrive la Corte, avrebbero dovuto “tutelare la sovranità del nostro Paese” e invece aiutando gli uomini della Cia nel sequestro hanno “permesso una grave violazione della sovranità nazionale”.
Giustizia & Impunità
Abu Omar, “Pollari consentì alla Cia di violare sovranità nazionale”
Depositate le motivazioni della sentenza con cui la Corte d'appello di Milano ha condannato a 10 anni di carcere l'ex direttore del Sismi. Che secondo i giudici ha fornito "appoggio" al piano criminoso del rapimento dell'ex Imam, il quale aveva anche lo status di rifugiato politico
L’ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, ha consentito agli uomini della Cia “che venisse concretizzata una grave violazione della sovranità nazionale” dell’Italia, fornendo “appoggio” al sequestro di Abu Omar. Lo scrivono i giudici della Corte d’appello di Milano nelle motivazioni della condanna a 10 anni per Pollari.
Lo scorso 12 febbraio, i giudici della quarta sezione penale della Corte d’appello milanese (presidente Luigi Martino) hanno condannato l’ex direttore del servizio segreto militare, Pollari, a 10 anni, mentre nove anni sono stati inflitti all’ex numero due del Sismi, Marco Mancini, e 6 anni ad altri tre ‘007’. Si è trattato dell’appello ‘bis’ dopo che la Cassazione, lo scorso settembre, aveva dichiarato parzialmente illegittimo il segreto di Stato apposto sulla vicenda perché troppo esteso, annullando così i proscioglimenti ottenuti dai cinque imputati ex Sismi in primo e secondo grado. Una decisione questa su cui dovrà esprimersi la Corte costituzionale, dopo che il governo ha sollevato il conflitto di attribuzione tra esecutivo e Cassazione.
La Corte d’appello ha anche riconosciuto all’ex imam Abu Omar, difeso dall’avvocato Carmelo Scambia, e a sua moglie, rappresentata dal legale Luca Bauccio, risarcimenti per un totale di 1,5 milioni di euro. Nelle motivazioni, appena depositate, il collegio spiega che, nella vicenda del sequestro dell’ex imam della moschea milanese avvenuto il 17 febbraio del 2003, Pollari ha “promosso la cooperazione nel reato” da parte dei “compartecipi”, cioè gli altri appartenenti al Sismi imputati, e ha fornito “appoggio” al “progetto” di extraordinary rendition di Jeff Castelli, l’ex capo della Cia in Italia. “Appoggio – scrivono i giudici – concretizzatosi con la diramazione dell’ordine ai propri sottoposti, che hanno poi aderito al piano criminoso e cooperato alla sua esecuzione”.
Particolarmente “grave”, secondo i giudici, “è da ritenersi la partecipazione al reato di soggetti che, per la loro posizione soggettiva di appartenenti ad un’istituzione dello Stato, avrebbero dovuto garantire che simili violazioni non venissero commesse”, come quella nei confronti di una persona, Abu Omar, che aveva anche lo “status di rifugiato politico” in Italia. Pollari e gli altri imputati, scrive la Corte, avrebbero dovuto “tutelare la sovranità del nostro Paese” e invece aiutando gli uomini della Cia nel sequestro hanno “permesso una grave violazione della sovranità nazionale”.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
Scandalo Idi, arrestato Padre Decaminada. “Sottratti 14 milioni di euro”
Articolo Successivo
Abu Omar, Napolitano concede la grazia a Joseph Romano
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Cronaca
Tutto ciò che la foto di Bergoglio non dice: le lenzuola, gli oggetti sull’altare, la postura. Lievi miglioramenti ma quadro stazionario
Cronaca
Scontro tra furgone e mini-van di operai e braccianti nel Siracusano: 3 morti e 7 feriti, quattro gravissimi
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Le Idf hanno riferito che sono in corso attacchi aerei contro obiettivi militari nella Siria meridionale. I siti includono quartieri generali e altre strutture utilizzate per immagazzinare armi ed equipaggiamento appartenenti all'ex regime siriano, afferma l'esercito, aggiungendo di aver individuato tentativi da parte di gruppi non specificati di utilizzare tali armi. "La presenza di queste armi nella Siria meridionale è una minaccia per lo Stato di Israele. L'Idf non permetterà l'esistenza di una minaccia militare nella Siria meridionale e agirà contro di essa", ha aggiunto l'Idf.