E’ il cavallo di battaglia del M5S e Beppe Grillo ne ha fatto uno dei punti principali del programma, era ed è uno degli argomenti preferiti del rottamatore Matteo Renzi e il Cavaliere, mentre tutti tentennano, se ne appropria. Si impossessa dell’idea anti casta: l’abolizione del finanziamento pubblico. ”Mentre le altre forze politiche sembrano impegnate a perdere tempo”, si legge sul sito del Popolo delle Libertà dal 13 aprile ecco “le ‘8 proposte choc’ che hanno portato la coalizione a un soffio dalla vittoria”. In realtà si va oltre. Perché sembra l’ennesimo tassello che fa apparire Pier Luigi Bersani circondato: da Renzi, da Grillo e ora da Berlusconi. Bersani è rimasto l’unico, insomma, che dice pubblicamente che il finanziamento pubblico ai partiti non deve essere cancellato. Un apparente accerchiamento che ha visto un altro inaspettato protagonista, Dario Franceschini: di fronte ai problemi del Paese “serve un atto di coraggio: non ho proposto un governissimo con la Bindi e La Russa, ma un governo di transizione sostenuto da avversari per fare cose urgenti come la legge elettorale o provvedimenti di sostegno all’economia”. Ulteriore conferma di quello che già aveva detto oggi al Corriere della Sera. “Il Pd è un grande partito – continua l’ex capogruppo alla Camera – non ha mai avuto nè avrà mai un capo-padrone ma un leader. Il problema è tenerlo unito e questo dev’essere lo spirito di tutti, perché non possiamo permetterci il lusso di divisioni. Dobbiamo affrontare i problemi degli italiani, sennò non ci perdonano”.
Così l’ex presidente del Consiglio approfitta dello stallo e lancia le sue idee, definite “choc”, ma già ampiamente utilizzate nel pieno della campagna elettorale. Aggiunge, però, un argomento sul quale il Pd non ha dato segni univoci (basti pensare alle dichiarazioni di Boccia: “Senza finanziamento il Pd chiude” e alle indecisioni di Pierluigi Bersani: che, come detto, prima la escludeva categoricamente mentre negli ultimi giorni sembra prenderla in considerazione sotto la spinta del sindaco di Firenze. ”Sono otto proposte concrete, che avranno un immediato impatto positivo sull’economia reale e sulla società – sottolinea Berlusconi – soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro. Otto punti su cui si sono espressi i cittadini e che porteremo avanti con impegno quotidiano nel nostro lavoro parlamentare”.
Gli otto disegni di legge sono già pronti per essere presentati al Senato e saranno illustrati il 13 aprile a Bari. Tra questi c’è un altro cavallo di battaglia della proposta politica berlusconiana, cioè l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la restituzione di quanto pagato nel 2012, al centro della campagna elettorale del Pdl e probabilmente uno dei “motori” che hanno portato il centrodestra a sfiorare un sorpasso sognato ma insperato. Tra gli altri punti “choc” proposti da Berlusconi ci sono anche la riforma fiscale e la revisione dei poteri di Equitalia “con particolare riferimento alle sanzioni, alle maggiorazioni di interessi e ai meccanismi di rateizzazione”. In tema di lavoro detrazioni (sottoforma di credito d’imposta) per i primi 5 anni di contributi e esenzione dell’Irpef sul salario in caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati. Infine la riforma della giustizia e le riforme istituzionali a partire dalla revisione della Costituzione anche in direzione dell’elezione diretta del presidente della Repubblica e di rafforzamento dei poteri del capo del governo.
“Queste nostre proposte – sottolinea il Cavaliere – hanno in sé la forza di un cambio di passo, di uno shock istituzionale ed economico, che tende da un lato, allo sviluppo e al rilancio della nostra economia e, dall’altro, al ritorno della fiducia nello Stato, il cui compito resta quello di creare le condizioni adatte perché i cittadini possano realizzare le proprie ambizioni e i propri progetti”.
Politica
Berlusconi, otto proposte “choc”: via finanziamento ai partiti e Imu
Il Cavaliere illustrerà a Bari sabato prossimo i disegni di legge che saranno presentati al Senato. Tra questi la riforma fiscale e della giustizia e detrazioni per le nuove assunzioni dei giovani. Franceschini apre: "Demagogico, ma dobbiamo confrontarci con lui"
E’ il cavallo di battaglia del M5S e Beppe Grillo ne ha fatto uno dei punti principali del programma, era ed è uno degli argomenti preferiti del rottamatore Matteo Renzi e il Cavaliere, mentre tutti tentennano, se ne appropria. Si impossessa dell’idea anti casta: l’abolizione del finanziamento pubblico. ”Mentre le altre forze politiche sembrano impegnate a perdere tempo”, si legge sul sito del Popolo delle Libertà dal 13 aprile ecco “le ‘8 proposte choc’ che hanno portato la coalizione a un soffio dalla vittoria”. In realtà si va oltre. Perché sembra l’ennesimo tassello che fa apparire Pier Luigi Bersani circondato: da Renzi, da Grillo e ora da Berlusconi. Bersani è rimasto l’unico, insomma, che dice pubblicamente che il finanziamento pubblico ai partiti non deve essere cancellato. Un apparente accerchiamento che ha visto un altro inaspettato protagonista, Dario Franceschini: di fronte ai problemi del Paese “serve un atto di coraggio: non ho proposto un governissimo con la Bindi e La Russa, ma un governo di transizione sostenuto da avversari per fare cose urgenti come la legge elettorale o provvedimenti di sostegno all’economia”. Ulteriore conferma di quello che già aveva detto oggi al Corriere della Sera. “Il Pd è un grande partito – continua l’ex capogruppo alla Camera – non ha mai avuto nè avrà mai un capo-padrone ma un leader. Il problema è tenerlo unito e questo dev’essere lo spirito di tutti, perché non possiamo permetterci il lusso di divisioni. Dobbiamo affrontare i problemi degli italiani, sennò non ci perdonano”.
Così l’ex presidente del Consiglio approfitta dello stallo e lancia le sue idee, definite “choc”, ma già ampiamente utilizzate nel pieno della campagna elettorale. Aggiunge, però, un argomento sul quale il Pd non ha dato segni univoci (basti pensare alle dichiarazioni di Boccia: “Senza finanziamento il Pd chiude” e alle indecisioni di Pierluigi Bersani: che, come detto, prima la escludeva categoricamente mentre negli ultimi giorni sembra prenderla in considerazione sotto la spinta del sindaco di Firenze. ”Sono otto proposte concrete, che avranno un immediato impatto positivo sull’economia reale e sulla società – sottolinea Berlusconi – soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro. Otto punti su cui si sono espressi i cittadini e che porteremo avanti con impegno quotidiano nel nostro lavoro parlamentare”.
Gli otto disegni di legge sono già pronti per essere presentati al Senato e saranno illustrati il 13 aprile a Bari. Tra questi c’è un altro cavallo di battaglia della proposta politica berlusconiana, cioè l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la restituzione di quanto pagato nel 2012, al centro della campagna elettorale del Pdl e probabilmente uno dei “motori” che hanno portato il centrodestra a sfiorare un sorpasso sognato ma insperato. Tra gli altri punti “choc” proposti da Berlusconi ci sono anche la riforma fiscale e la revisione dei poteri di Equitalia “con particolare riferimento alle sanzioni, alle maggiorazioni di interessi e ai meccanismi di rateizzazione”. In tema di lavoro detrazioni (sottoforma di credito d’imposta) per i primi 5 anni di contributi e esenzione dell’Irpef sul salario in caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati. Infine la riforma della giustizia e le riforme istituzionali a partire dalla revisione della Costituzione anche in direzione dell’elezione diretta del presidente della Repubblica e di rafforzamento dei poteri del capo del governo.
“Queste nostre proposte – sottolinea il Cavaliere – hanno in sé la forza di un cambio di passo, di uno shock istituzionale ed economico, che tende da un lato, allo sviluppo e al rilancio della nostra economia e, dall’altro, al ritorno della fiducia nello Stato, il cui compito resta quello di creare le condizioni adatte perché i cittadini possano realizzare le proprie ambizioni e i propri progetti”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".