La febbre coreana non accenna a scendere. La Corea del Nord sta mostrando segnali sui preparativi di un quarto test nucleare. Secondo l’agenzia Yonhap, citando le valutazioni fatte dal ministro dell’Unificazione sudcoreano Ryoo Kihl-jae durante una sessione parlamentare di domande e risposte, l’operazione non sarebbe imminente. Le osservazioni sono maturate dopo le domande sulla richiesta di chiarimenti di un parlamentare in merito a report non meglio specificati in base ai quali ci sarebbe un aumento dei movimenti di veicoli e personale nel sito di prova di Punggye-ri, provincia di Hamgyong del Nord, utilizzato per i test finora effettuati, di cui l’ultimo il 12 febbraio.
Questa mattina il quotidiano Joong Ang, citando fonti anonime del governo di Seul, ha riferito i preparativi in corso. “Abbiamo rilevato una maggiore attività di persone e veicoli nel tunnel sud del sito di Punggye-ri, dove il regime ha lavorato sulla manutenzione per gli impianti sin dal suo terzo test nucleare nel mese di febbraiò”. Le attività, infatti, “sembrano essere simili a quelle che hanno preceduto il terzo esperimento e, quindi, – ha aggiunto la fonte – stiamo monitorando attentamente la situazione”. Anche perchè, c’è stata una ‘segnalazione’ su un test in arrivo, ma “stiamo analizzando se si tratti davvero di preparativi o di un modo per fare pressione su Seul e Washington”.
Kim Jang-soo, capo del Servizio di sicurezza nazionale dell’Ufficio presidenziale, ha detto nel fine settimana che il Nord potrebbe lanciare un missile a medio raggio intorno a mercoledì 10 aprile, giorno di scadenza dell’invito all’evacuazione rivolto alle ambasciate straniere a Pyongyang oltre il quale il regime non potrà garantire la sicurezza del personale diplomatico in caso di conflitto. Un funzionario militare sudcoreano ha detto allo stesso quotidiano che Pyongyang sembra si stia preparando a lanciare un missile a medio raggio con una portata di almeno 3.000 km. “Hanno spostato un missile a medio raggio, utilizzando un trampolino vicino alla città di Wonsan e ipotizziamo possano lanciarlo quando vogliono”. La Russia non intende rimpatriare lo staff della sua ambasciata a Pyongyang per il momento proprio come Cina, Cambogia e Gran Bretagna.
“La tragedia di Chernobyl sarà ridimensionata a una favola nel caso di una escalation della crisi nella penisola coreana” ha affermato il presidente russo Vladimir Putin ad Hannover per l’inaugurazione del padiglione russo della fiera. Berlino e Mosca sono ”molto uniti” sulla situazione nordcoreana ha la cancelliera Angela Merkel. Frau Merkel ha sottolineato che occorre andare avanti sulla strada del “dialogo” e mostrando la “determinazione” della comunità internazionale, rispetto alla quale il Nord Corea “deve rispettare gli impegni”.
Stati Uniti e Corea del sud avrebbero messo a punto una strategia per rispondere in maniera più decisa che nel recente passato alle minacce nordcoreane ed evitare che la escalation di tensione attuale sfoci in una situazione di aperto conflitto scrive il New York Times, citando funzionari americani. Il cosiddetto piano di ‘controprovocazione’ prevede una risposta immediata, analoga e proporzionata di Seul in base alla quale la fonte di un attacco nordcoreano verrebbe colpita con armi simili a quelle da essa usate. Se ad esempio – scrive il quotidiano americano citando le sue fonti – i nordcoreani venissero a colpire un’isola sudcoreana che ospita installazioni militari – come è accaduto in passato – il piano prevede una rappresaglia di Seul in tempi rapidi con un fuoco di sbarramento dell’artiglieria di analoga intensità.
Intanto la Corea del Nord vuole ritirare tutti i suoi lavoratori dal distretto industriale a sviluppo congiunto di Kaesong, sospendendo così in via temporanea tutte le attività. I lavoratori sono attualmente stimati in oltre 53.000. Una manovra che è finalizzata a “esaminare la questione se consentirne o meno l’esistenza”, ha riferito la Kcna, citando Kim Yang-gon, segretario del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori e responsabile della zona industriale. “Come si svilupperà la situazione nei prossimi giorni dipenderà interamente dall’atteggiamento delle autorità di Seul”.
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Corea del Nord, Seul: “Preparativi per quarto test nucleare”
L'operazione di Pyongyang non sarebbe "imminente". Il 10 aprile scade l'ultimatum alle ambasciate. Intanto il New York Times svela che Washington e Seul hanno preparato un piano di controprovocazione. Putin: "Chernobyl sarà ridimensionata a una favola nel caso di una escalation della crisi nella penisola coreana"
La febbre coreana non accenna a scendere. La Corea del Nord sta mostrando segnali sui preparativi di un quarto test nucleare. Secondo l’agenzia Yonhap, citando le valutazioni fatte dal ministro dell’Unificazione sudcoreano Ryoo Kihl-jae durante una sessione parlamentare di domande e risposte, l’operazione non sarebbe imminente. Le osservazioni sono maturate dopo le domande sulla richiesta di chiarimenti di un parlamentare in merito a report non meglio specificati in base ai quali ci sarebbe un aumento dei movimenti di veicoli e personale nel sito di prova di Punggye-ri, provincia di Hamgyong del Nord, utilizzato per i test finora effettuati, di cui l’ultimo il 12 febbraio.
Questa mattina il quotidiano Joong Ang, citando fonti anonime del governo di Seul, ha riferito i preparativi in corso. “Abbiamo rilevato una maggiore attività di persone e veicoli nel tunnel sud del sito di Punggye-ri, dove il regime ha lavorato sulla manutenzione per gli impianti sin dal suo terzo test nucleare nel mese di febbraiò”. Le attività, infatti, “sembrano essere simili a quelle che hanno preceduto il terzo esperimento e, quindi, – ha aggiunto la fonte – stiamo monitorando attentamente la situazione”. Anche perchè, c’è stata una ‘segnalazione’ su un test in arrivo, ma “stiamo analizzando se si tratti davvero di preparativi o di un modo per fare pressione su Seul e Washington”.
Kim Jang-soo, capo del Servizio di sicurezza nazionale dell’Ufficio presidenziale, ha detto nel fine settimana che il Nord potrebbe lanciare un missile a medio raggio intorno a mercoledì 10 aprile, giorno di scadenza dell’invito all’evacuazione rivolto alle ambasciate straniere a Pyongyang oltre il quale il regime non potrà garantire la sicurezza del personale diplomatico in caso di conflitto. Un funzionario militare sudcoreano ha detto allo stesso quotidiano che Pyongyang sembra si stia preparando a lanciare un missile a medio raggio con una portata di almeno 3.000 km. “Hanno spostato un missile a medio raggio, utilizzando un trampolino vicino alla città di Wonsan e ipotizziamo possano lanciarlo quando vogliono”. La Russia non intende rimpatriare lo staff della sua ambasciata a Pyongyang per il momento proprio come Cina, Cambogia e Gran Bretagna.
“La tragedia di Chernobyl sarà ridimensionata a una favola nel caso di una escalation della crisi nella penisola coreana” ha affermato il presidente russo Vladimir Putin ad Hannover per l’inaugurazione del padiglione russo della fiera. Berlino e Mosca sono ”molto uniti” sulla situazione nordcoreana ha la cancelliera Angela Merkel. Frau Merkel ha sottolineato che occorre andare avanti sulla strada del “dialogo” e mostrando la “determinazione” della comunità internazionale, rispetto alla quale il Nord Corea “deve rispettare gli impegni”.
Stati Uniti e Corea del sud avrebbero messo a punto una strategia per rispondere in maniera più decisa che nel recente passato alle minacce nordcoreane ed evitare che la escalation di tensione attuale sfoci in una situazione di aperto conflitto scrive il New York Times, citando funzionari americani. Il cosiddetto piano di ‘controprovocazione’ prevede una risposta immediata, analoga e proporzionata di Seul in base alla quale la fonte di un attacco nordcoreano verrebbe colpita con armi simili a quelle da essa usate. Se ad esempio – scrive il quotidiano americano citando le sue fonti – i nordcoreani venissero a colpire un’isola sudcoreana che ospita installazioni militari – come è accaduto in passato – il piano prevede una rappresaglia di Seul in tempi rapidi con un fuoco di sbarramento dell’artiglieria di analoga intensità.
Intanto la Corea del Nord vuole ritirare tutti i suoi lavoratori dal distretto industriale a sviluppo congiunto di Kaesong, sospendendo così in via temporanea tutte le attività. I lavoratori sono attualmente stimati in oltre 53.000. Una manovra che è finalizzata a “esaminare la questione se consentirne o meno l’esistenza”, ha riferito la Kcna, citando Kim Yang-gon, segretario del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori e responsabile della zona industriale. “Come si svilupperà la situazione nei prossimi giorni dipenderà interamente dall’atteggiamento delle autorità di Seul”.
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - E' stato arrestato a Cartagena de Indias, in Colombia, il latitante Emanuele Gregorini, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'inchiesta 'Hydra' della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano, ritenuto "uno degli esponenti di spicco del sodalizio mafioso quale referente della componente camorrista del cosiddetto sistema mafioso lombardo. Nel corso delle investigazioni - si legge in una nota della Procura - sono emersi collegamenti diretti con soggetti legati alla 'ndrangheta".
Tel Aviv, 18 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano e lo Shin Bet continuano a colpire obiettivi terroristici di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che tra gli obiettivi colpiti nelle ultime ore ci sono cellule terroristiche, basi di lancio, depositi di armi e infrastrutture militari utilizzate dalle organizzazioni terroristiche per pianificare ed eseguire attacchi contro civili israeliani e soldati delle Idf.
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Slitta al prossimo 15 aprile, per il legittimo impedimento di uno degli avvocati, la prima udienza (fissata per il 20 marzo) davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Milano del processo che vede imputata la ministra del Turismo Daniela Santanché accusata di falso in bilancio nella vicenda che riguarda i conti di Visibilia Editore, gruppo da lei fondato e da cui ha dismesso le cariche nel 2022, e di recente anche le quote. Davanti alla corte, oltre alla ministra, compariranno anche altri 16 imputati e una società.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Su dazi, Ucraina, Medio Oriente la linea è la stessa e resta condivisa. Mentre sul ReArm, il Pd ha dovuto trovare una sintesi, raggiunta in una lunghissima mediazione iniziata ieri nel primo pomeriggio e andata avanti fino a questa mattina. Da una parte la linea dura della segretaria Elly Schlein e della maggioranza dem. Dall'altra quella più 'aperturista' sul piano Von der Leyen della minoranza. Il punto 8 della risoluzione è quello in cui si è trovato l'equilibrio tra le anime dem. Una mediazione che fa dire ad Alessandro Alfieri, coordinatore della minoranza, di essere "soddisfatto" mentre arriva a Montecitorio per la riunione congiunta dei gruppi.
Da una parte, infatti, c'è la richiesta di una "radicale revisione" del ReArm, fronte dal quale Schlein non si è mossa. "Il piano ReArmEu, proposto dalla Presidente della Commissione europea Von der Leyen, va nella direzione di favorire soprattutto il riarmo dei 27 Stati membri e va radicalmente cambiato, poiché così come presentato non risponde all’esigenza indifferibile di costruire una vera difesa comune", si legge nelle premesse.
Dall'altra, c'è un giudizio positivo sul Libro bianco della difesa europea, il testo sul cui voto i dem si sono divisi in Europa tra le astensioni della maggioranza e il sì dell'area riformista. Nelle premesse si argomenta: "All’Unione europea serve la difesa comune e non la corsa al riarmo dei singoli Stati. La Commissione europea sta preparando il Libro bianco sul futuro della difesa europea che rappresenta l’avvio di un percorso di discussione per la costruzione di una difesa comune".
Quindi il punto 8 della risoluzione in cui il Pd chiede al governo di "promuovere, nel corso del negoziato che si aprirà dopo la presentazione del Libro bianco sulla difesa europea e i suoi strumenti, tutti gli elementi che puntano a una governance democratica chiara del settore, agli investimenti comuni necessari per realizzare l’autonomia strategica e colmare i deficit alla sicurezza europea, al coordinamento e all’integrazione della capacità industriali europee e dei comandi militari, all’interoperabilità dei sistemi di difesa verso un esercito comune europeo".
Ed insieme di "promuovere, pertanto, una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen, sulla base delle critiche e delle proposte avanzate in premessa, al fine di assicurare investimenti comuni effettivi non a detrimento delle priorità sociali di sviluppo e coesione, e di condizionare tutte le spese e gli strumenti europei alla pianificazione, lo sviluppo, l’acquisizione e la gestione di capacità comuni per realizzare un’unione della difesa".
Londra, 18 mar. (Adnkronos) - Re Carlo e la regina Camilla festeggiano quest'anno 20 anni di matrimonio - il 9 aprile, mentre saranno in Italia - ma, nonostante questo, sembra che trascorrano "molto tempo separati". Anzi, forse il segreto della loro felicità come coppia è dovuto proprio al fatto che ciascuno dei due sta per conto proprio nei fine settimana. Camilla si ritira nella sua amata e "disordinata" casa di campagna nel Wiltshire senza Charles ogni weekend, secondo Ingrid Seward, caporedattrice della rivista Majesty, che ha dichiarato che "in realtà i sovrani trascorrono parecchio tempo separati. La casa di Ray Mill è, se vogliamo, per Camilla una sorta di liberazione dalla vita reale. Prima di sposare Charles, fece un patto con lui: avrebbe tenuto quella casa come rifugio".
"Va ogni fine settimana, quando può, e ci va anche d'estate per trascorrere un po' di tempo con i suoi nipoti e i suoi figli, ed è qualcosa che la allontana dall'intero mondo reale e dove va soprattutto per rilassarsi - racconta l'esperta reale - Molto spesso non va a Highgrove a meno che lei e Charles non abbiano altri impegni. Si tratta di allontanarsi dalle restrizioni dovute alla sicurezza ed essere circondati da personale e persone che fanno cose per te, il che, ovviamente, sarebbe meraviglioso per tutti noi. Penso che nel suo caso abbia bisogno di un posto dove potersi effettivamente rilassare ed essere semplicemente se stessa, e andare in giro con jeans sporchi, se vuole, senza essere costantemente controllata".
Una fonte ha dichiarato all'Express che Camilla "al Ray Mill può sedersi con un grande G&T, togliersi le scarpe e guardare Coronation Street, che Charles detesta". Il re, invece, quando è libero nei weekend, si reca spesso a Highgrove o a Sandringham, mentre durante la settimana i due risiedono insieme a Clarence House. Della residenza di campagna di Camilla nel Wiltshire si è parlato la scorsa settimana, quando si è saputo che il re ha acquistato una casa confinante, che sarebbe stata adibita a sede per matrimoni, pagandola 3 milioni di sterline per proteggere la privacy della moglie.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il governo si impegni "a sostenere il riconoscimento dello Stato di Palestina, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele, per preservare la realizzazione dell’obiettivo di 'due popoli, due Stati'". E' quanto si legge nella risoluzione Pd sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Inoltre, si chiede di "sostenere il piano arabo per la ricostruzione della Striscia di Gaza ed ogni iniziativa diplomatica volta ad assicurare il rispetto della tregua e un reale rilancio del processo di pace: per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, per la protezione dei civili e per la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, per il rispetto della tregua in Libano e per scongiurare il rischio di futuri attacchi da parte di Hezbollah e Iran, nonché le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele e, infine, affinché siano rispettate le risoluzioni delle Nazioni Unite".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il Pd chiede al governo di "ribadire la ferma contrarietà all'utilizzo dei Fondi di coesione europei per il finanziamento e l'aumento delle spese militari". E' quanto si legge nella risoluzione dem sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.