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Il Regno Unito è a rischio bolla immobiliare

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Sembra strano, ma oggi anche i più ferrei neoliberisti, come David Cameron e George Osborne, predicano l’intervento pubblico nell’economia, peccato che nei modi in cui è stato ideato, può rivelarsi deleterio per la “British Economy”.

Il piano, denominato “Help to Buy”, dovrà rilanciare la crescita economica britannica. Per il Ministero del Tesoro inglese questa può avvenire solo con la ripresa del settore immobiliare, per generare nuova occupazione nel mercato edilizio. Allora il governo ha predisposto un piano di rilancio, con la messa a disposizione di ben 3.5 miliardi di sterline, per aiutare i cittadini ad acquistare una casa (costringendoli all’indebitamento). Il supporto pro-prestito si snoda attraverso due modalità differenti.

La prima, in cui il mutuatario anticipa solo il 5% del deposito bancario, con lo Stato che ne anticipa il 20% ed il restante 75% coperto dalla Banca. La seconda, con il 5 % di anticipo da parte del compratore: in questo caso, però, lo Stato fungerà da garante per gli istituti di credito, con capacità di copertura sino a 30.000 sterline, (anche per l’acquisto di abitazioni già costruite).

I due metodi proposti sono abbastanza convenienti per l’acquirente, basti pensare che un mutuatario, che vuole contrarre un prestito di 400.000 sterline, avrà la possibilità di anticiparne solo 20.000.  Oltre ad avvantaggiare gli acquirenti la manovra sarà una manna per le banche, le quali potranno elargire prestiti in quantità industriale con profitti super, man mano che il mercato edilizio compirà la sua espansione. Tutti  indizi per propiziare una nuova bolla immobiliare, (stile Freddie e Fannie), molto simile a quella scoppiata nel 2007 negli Stati Uniti.

L’ accesso al credito agevolato per cittadini privi di un lavoro o poco remunerati (sottopagati, precari o disoccupati) è un grosso pericolo, poiché la probabilità di insolvenza è molto alta. Il rischio che si ripeta un secondo “crollo dei subprime” è probabile in Uk se la manovra Osborne-Cameron avverrà a queste condizioni. Questo tipo di interventismo nell’economia è destabilizzante ed alquanto pericoloso.

Il problema oggi è la ripresa dei consumi che può aver luogo solo con la creazione di nuovi posti di lavoro. Il governo britannico, anziché fare ciò, sta facendo aumentare la domanda aggregata incentivando all’indebitamento e facendo ingrossare ancora di più la pancia delle banche. Dal passato si dovrebbe imparare, crisi dei subprime docet, ma a quanto pare i britannici hanno la memoria corta.

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