Dodici milioni sequestrati per truffa allo Stato. Nel mirino della Procura di Firenze Denis Verdini (Pdl) e gli altri “protagonisti” della inchiesta coordinata dalla Procura di Firenze. Secondo il pm il deputato del Popolo della Libertà (uomo di fiducia di Berlusconi che era stato avvistato negli ultimi tempi con il bersaniano Migliavacca) e altri indagati avevano costituito un’apposita cooperativa per ricevere le erogazioni pubbliche per l’editoria, per un totale di 22 milioni di euro (in ottobre c’era stato già un sequestro di 10 milioni, ndr). Tra le testate coinvolte il Giornale della Toscana, allegato regionale del Giornale. Quando nel dicembre scorso era scoppiato lo scandalo Verdini aveva ribattuto: “E’ una storia vecchia, grave che i magistrati la pubblicizzino nei giorni in cui si apre la campagna elettorale”.  Verdini è indagato con altre 24 persone e il periodo su cui si concentra l’indagine va dal 2002 al 2012. Nel registro degli indagati erano finito anche l’onorevole Massimo Parisi (sempre Pdl) e altri 23.

Alla fine di ottobre la Guardia di finanza aveva già sequestrato 10 milioni e 800mila euro concessi alla società editrice del giornale, attraverso la Nuova Editoriale scarl, che sarebbero stati illecitamente ottenuti dal 2005 in poi. Poi l’indagine si è estesa nel tempo fino al 2002. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Firenze la truffa ammonte a oltre 22 milioni di euro. E quindi dopo il sequestro lo scorso autunno dei primi 10 milioni oggi sono stati sequestrati gli altri 12.Secondo la Procura, Verdini e gli altri indagati avevano costituito un’apposita cooperativa per ricevere le erogazioni pubbliche per l’editoria. Una cooperativa la cui natura, secondo gli inquirenti, sarebbe “palesemente fittizia“: nessuno dei soci vi prestava attività lavorativa, né da lavoratore dipendente, né autonomo, e nessuno di loro parteciva a scelte strategiche o di gestione. Gli indagati avrebbero indotto in errore il dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio, chiedendo contributi per due testate diverse appartenenti allo stesso gruppo, quando soltanto una avrebbe potuto ottenere i fondi, fornendo false fatturazioni e alterando i dati di diffusione rispetto alla tiratura. 

Verdini è indagato come socio di maggioranza di fatto e amministratore di fatto della Società Toscana di Edizioni srl, che pubblicava Il Giornale della Toscana, e della società Nuova Editoriale società cooperativa a responsabilità limitata, editrice della testata Metropoli day, nonché come dominus del Gruppo Società Toscana di Edizioni – Sette Mari, a cui fanno capo 10 società impegnate nel settore editoriale, tra cui un’agenzia di stampa, una società grafica, due radio fiorentine, una concessionaria pubblicitaria. Come finanziatore delle attività, insieme a Verdini, gli inquirenti hanno indagato il costruttore Roberto Bartolomei, già da decenni socio al 50% con il costruttore pratese Riccardo Fusi, nella società BTP, fallita di recente e coinvolta in altre vicende giudiziarie. Tra gli indagati risultano anche gli imprenditori Girolamo Strozzi e Pierluigi Picerno e gli editori Fabrizio Nucci e Duccio Rugani.

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