L’inno nazionale. La musica. Gli applausi. Poi il discorso. Da pura campagna elettorale. Che potrebbe essere cominciata già oggi, con il Cavaliere candidato premier. “Siete il fiume della libertà: abbiamo vinto nel ’94, dobbiamo vincere anche oggi”. Silvio Berlusconi ha iniziato così, davanti a una piazza della Libertà stracolma di gente, il suo comizio a Bari. Una piazza pienissima: i sostenitori del Pdl si sono riversati da varie pari della regione (800 i pullman, secondo gli organizzatori, arrivati nel capoluogo pugliese). Secondo una nota del Pdl sarebbero 150mila le persone (30mila per la Prefettura del capoluogo pugliese) che affollano Corso Vittorio Emanuele II per il discorso del leader del Pdl. Che non ha potuto non ringraziare la piazza, ricordando che la Puglia è stata la regione italiana in cui il Pdl ha conquistato il miglior risultato alle ultime elezioni. Poi il messaggio politico, forte: “Nessun governicchio: o un governo stabile oppure elezioni subito, a giugno” ha detto Berlusconi, che ha scherzato sull’assenza di Nichi Vendola ed elogiato l’ex ministro Raffaele Fitto, condannato a 4 anni per corruzione. Un dato non di secondo piano, visto che subito dopo l’ex premier ha sferrato un attacco frontale alla magistratura e contro lo strumento investigativo delle intercettazioni telefoniche. Un discorso, quello di Berlusconi contro la giustizia, che arriva dalla città da cui è partito lo scandalo delle cene eleganti con Patrizia D’Addario (presente tra la folla) con protagoniste le ‘ragazze’ di Gianpi Tarantini.
Gli attacchi alla magistratura e a Vendola
“Tutti possono finire nel tritacarne giudiziario. Hanno cambiato la storia democratica del Paese e loro, i magistrati, non pagano neanche per i loro errori…e le loro associazioni rischiano di assomigliare a società segrete” ha continuato Berlusconi, che poi ha criticato la decisione di condannare Fitto poco prima del voto del 24 e 25 febbraio. Poi, rivolgendosi all’ex ministro, il Cavaliere ha detto: “Io e te dobbiamo stare tranquilli Raffaele, tanto la gente ci ha premiato lo stesso e oggi ne abbiamo avuto la conferma: ci hanno votato e hanno bocciato gente come Antonio Ingroia“. Boato dalla piazza. Che poi ha accolto con grandi applausi le accuse di Berlusconi agli avversari, primo fra tutti Nichi Vendola. Il campo è sempre quello: la giustizia e i guai giudiziari. “Noi dobbiamo fare come Vendola” ha detto ancora Berlusconi, che ha ricordato la vicenda delle foto che immortalavano il governatore a pranzo con il giudice che lo ha assolto. “Quelle dichiarazioni che Vendola fa – ha detto ancora il Cavaliere – fanno sentire tanto stupidi perché non si capisce niente” ha aggiunto e la piazza si è lasciata andare a fischi pesanti e offese contro il presidente di Regione. “E’ una reazione rozza ma devo confessare, efficace…” ha commentato divertito l’ex premier, che poi, tornando sulle foto del leader di Sel col giudice, ha detto: “Se fosse capitato a me o a Fitto, immaginate cosa avrebbero detto Santoro, Travaglio, Floris e l’Annunziata”.
Il passaggio politico, le critiche a Bersani che rincorre Grillo
Berlusconi poi è passato al passaggio politico del suo intervento, ironizzando sia sulle Quirinarie dei 5 Stelle, sia sui nomi che la Rete ha proposto per la successione del capo dello Stato (tutti ‘nominati’, tranne Massimo D’Alema ed Emma Bonino, per cui in piazza c’erano anche striscioni di gradimento). “Volete Romano Prodi presidente? Saremmo costretti ad andare all’estero. Proprio lui che ci ha fatto pagare una tassa vergognosa per entrare nell’euro” ha urlato il leader del Pdl alla piazza prima di rivolgersi direttamente a Bersani. Anche in questo caso l’addebito è sempre lo stesso, con il Pd che secondo Berlusconi, pur avendo vinto con uno scarto minimo le elezioni, ha ‘scelto’ entrambi i presidenti delle Camere e ora vuole puntare su un suo nome ‘suo’ per il dopo Napolitano. “Bersani vuole i nostri voti ma non vuole un governo con noi, allora io gli dico – ha aggiunto B. -: Bersani noi siamo moderati ma non abbiamo l’anello al naso, non stiamo a pettinare le bambole” ha sottolineato il Cavaliere, che poi ha spiegato: “Sono passati 47 giorni dal voto del 24-25 febbraio e non abbiamo ancora un governo, vi sembra normale? Vi sembra possibile – ha insistito il Cavaliere – che in una crisi così possiamo concederci questa assurda paralisi?”. In tal senso, Berlusconi ha ricordato quanto successo dal 25 febbraio a oggi: “Noi dal giorno del voto abbiamo detto che siamo disponibili a un governo con il Pd e di individuare di comune accordo un candidato per la presidenza della Repubblica. E, invece – ha continuato – questi signori ci hanno detto di no per un governo insieme e con lo 0,3% in più, che hanno ottenuto con la loro nota professionalità nelle operazioni di scrutinio e la prossima volta dovremmo farlo anche noi, non si sono aperti a nessun accordo con noi e anzi tentano di prendersi tutte le 5 cariche istituzionali dello Stato”. Berlusconi, poi, ha presentato gli ultimi sondaggi: “Ho qui i dati. Siamo al 34%, abbiamo 4 punti in più degli avversari” ha detto il leader Pdl, prima di rivolgersi nuovamente a Bersani: “Smettila di inseguire Grillo, tratta con noi oppure andiamo subito al voto, già a giugno”.
Le critiche al M5S e l’annuncio: “Se si vota io candidato presidente del Consiglio”
Il Cavaliere ne ha avute anche per Mario Monti (“Dal governo dei professori solo tasse”) e, soprattutto, per il Movimento 5 Stelle, i cui elettori “volevano il cambiamento ma si sono ritrovati una banda di dilettanti allo sbaraglio”. Sulla presunta, poca responsabilità dei deputati grillini il Cavaliere è andato giù pesante, idem per l’organizzazione interna del movimento del comico genovese. “Fanno venire i brividi a guardarli, a sentirli, a incontrarli in Parlamento – ha detto il Cavaliere – e credo facciano la stessa impressione a chi li ha votati per pura protesta senza conoscerli. Sono guidati dalla Premiata Ditta Grillo-Casaleggio che smentisce qualsiasi loro affermazione” ha urlato l’ex premier, che poi ha ricordato di aver fermato tutti i leader della sinistra dal 1994 ad oggi. Non poteva mancare l’annuncio a effetto: se si va a votare subito, Berlusconi sarà il candidfato premier del Popolo della Libertà. “Noi siamo già pronti per votare, questa di oggi potrebbe essere la prima tappa della nuova campagna elettorale in cui io sarò il candidato alla presidenza del Consiglio” ha detto, sottolineando che si tratta di “una responsabilità grande e dolorosa da cui non mi posso sottrarre”. E proprio da campagna elettorale è stata la prosecuzione del suo intervento, tutto orientato alle accuse nei confronti degli avversari. “La sinistra è stata a un passo dal potere ma ha trovato Silvio Berlusconi e tutti noi sulla sua strada e sono impazziti” ha continuato l’ex premier, che poi ha attaccato il centrosinistra anche sulla questione morale: “Non vi è consentito di dare lezioni su chi è presentabile e chi non lo è, né di negare a qualcuno patenti di libertà e democrazia, che state mettendo sotto i piedi; abbiate rispetto di chi ha capito le cose 50 anni prima di voi – ha proseguito il Cavaliere – Voi avete sbagliato tutte le scelte e non avete alcun titolo per ergervi a maestri di politica e, tanto meno, di morale”.
La piazza in attesa del discorso di Berlusconi tra slogan e striscioni
Prima del discorso di Berlusconi, ad intrattenere i partecipanti musica, balli e canti. In piazza tante bandiere con il simbolo del Pdl e le bandiere con i colori dell’Italia. La novità sono i cartelli a forma di mano con la scritta ‘Giù le mani da Silvio‘. Per l’ex premier è il secondo ‘bagno di folla’, a un mese e mezzo dalle elezioni, dopo quello in Piazza del Popolo a Roma il 23 marzo scorso, nella quale la gente del centrodestra ha manifestato “contro l’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria”. Tantissimi gli slogan. “Berlusconi costruisce, la sinistra demolisce“. Oppure: “Zio Silvio se li mangia tutti” si legge su un altro striscione esposto vicino al palco. “Berlusconi Highlander” recita invece un grande cartello al centro della piazza, che dà dell’immortale a Berlusconi (rifacendosi al film del 1986 con Christopher Lambert). Più piccoli e nelle mani di tanti bambini che sono in piazza e per strada gli striscioni con le scritte “giustizia giusta” e “Anch’io con Silvio”. Tra gli slogan più gettonati “chi non salta comunista è” o “chi non salta Bersani è”. Ma il messaggio più forte si trovava proprio sul fondale del palco in piazza della Libertà, proprio dietro alle spalle del podio da cui parlerà Silvio Berlusconi: “Governo forte o subito elezioni” era scritto a lettere cubitali. “Felicemente impresentabili”, invece, era scritto su un altro degli striscioni che punteggia la piazza. Una piazza dove oggi è ricominciata la campagna elettorale del Pdl e, soprattutto, di Silvio Berlusconi. Una campagna elettorale nuovamente da candidato premier.