Romano Prodi? “E’ il peggio della prima e della seconda Repubblica insieme alla Bonino“. “Ce li volete ancora rifilare?”. A pochi minuti dall’esito delle Quirinarie, sono centinaia i commenti sui social network sulla rosa dei candidati scelti dal Movimento 5 Stelle. A tenere banco e a suscitare accese polemiche sugli spazi online dei 5 Stelle, a partire dalla pagina Facebook di Beppe Grillo, è proprio il nome dell’ex premier, incluso tra i papabili. Che in tanti, però, vorrebbero escludere. I motivi sono essenzialmente tre: è un “infiltrato del Pd”, rappresenta i professionisti della politica ed “è un emissario delle banche al pari di Monti“. Eppure a suggerire il suo nome era stato lo stesso Grillo che in un post aveva scritto: Pd e Pdl “non vogliono un Pertini, ma neppure più modestamente un Prodi che cancellerebbe Berlusconi dalle carte geografiche. E’ necessario un nome nobile e alto che stia appollaiato sul suo ramo ad ascoltare le lodi per la sua indiscutibile alterità che gli arriveranno copiose da giornalisti proni e da politici grati”.
La lista di lamentele è lunga e non manca chi apostrofa chi lo ha scelto con un clic. “Ma chi cazzo ha votato Prodi? Siete pazzi?” si legge online, “Povera patria?” scrive un altro utente. E ancora: “Ma chi è che l’ha votato? Siamo proprio nella repubblica delle banane”. Sale la delusione anche per l’assenza di nomi nuovi nell’inserimento dell’ex presidente del Consiglio da parte del Movimento 5 Stelle, che aveva promesso di spazzare via la vecchia politica. Non solo. Per alcuni militanti vedere il suo nome “è come prendere un pugno in faccia”. Per un “elettore M5S” iscritto alla pagina social, Prodi “mai e poi mai, ma nemmeno dipinto. Tutti gli altri si, ma Prodi proprio no, sarebbe una grandissima delusione“. Salvatore suggerisce a chi ha votato Bonino o prodi di autoescludersi dal movimento perché, prosegue, “non tollero gente con questa mentalità , un conto e la democrazia un conto e essere presi per il culo”. Alcuni, increduli, ritengono che Prodi e Bonino siano stati votati da “infiltrati di sinistra”, anche se non si sa quante preferenze abbiano raccolto. Ma c’è chi smorza l’ipotesi dietrologica: “Ma se Prodi e la Bonino risultano nella decina – nota Andrea – devono essere per forza colpa di infiltrati di sinistra? Io non li ho mai votati, ma nn significa che una persona sia idiota o imbucata per averli votati”. Vista la presenza di Grillo tra i candidati, altri sollevano il dubbio che in base al non statuto sia incandidabile. Di certo i nomi che sembrano raccogliere più consensi sono quelli di Milena Gabanelli, Stefano Rodotà, Gino Strada e Dario Fo.